“Enrico Primo” si butta a sinistra? Trantino e la “sindrome di Enzo IV”


Pubblicato il 28 Giugno 2023

di iena marco benanti.

I “sintomi” ci sono tutti o quasi: il neosindaco di Catania, ribattezzato “Enrico Primo”, assomiglia sempre di più ad un altro illustre ex primo cittadino,  “Enzo IV” Bianco. In sintesi, un caso di “virus” da “Pierino primo della classe”. In poche settimane, l’immagine del “nuovo” inquilino di Palazzo degli Elefanti ha seguito traiettorie e contenuti già visti:  foto su foto in tutte le pose, dichiarazioni da “sceriffo” della “Catania Bene” (nella tradizione del Msi anni Settanta, un partito al servizio della borghesia più ignorante e retriva d’Europa), gaffe –“sfuggite” a tanti catanesi- che tradiscono la permalosità del notabile, parole di “miele” sui social da parte di varia umanità, non ultima gli amici di corporazione con la toga,  insomma un “culto della personalità” che trabocca da “servizi” e altro della solita Catania in preda al rituale istinto di omaggio al potente. Nella migliore tradizione dei servi della gleba che abitano sotto l’Etna. Scenari –lo sottolineiamo- non nuovi: ai tempi dell’ “Era Bianco” e dei suoi fan  travolti da improvvise “scelte di vita”,  il clima era nelle grandi linee lo stesso. O forse peggio.

Esempi? Oggi tre quarti di pagina su “La Sicilia” con richiamo in prima di cronaca di Catania, oggetto: una struttura sportiva in una delle zone più abbandonate del mondo, motore da decenni di fiumi di droga e “carusi” –assieme ad altra “umanità di periferia” imbestialita- da arrestare magari per qualche “trofeo” da usare per facili carriera in divisa o con la penna. E naturalmente soddisfare l’esigenza di “Legge e Ordine” un tempo della Destra  e da qualche decennio anche di ampie quote del cosiddetto “popolo della sinistra” e dei suoi idoli nella magistratura “impegnata”.i, siamo arrivati alle foto del sindaco che gioca a basket e “ci prova da 3”, di recente lo abbiamo visto inginocchiato in versione “devoto di Sant’Agata”, lo abbiamo ammirato in “versione 118” per soccorso post incidente stradale, spesso lo abbiamo ammirato nelle sue pose familiari, atmosfere che ritornano –liricamente- in post sui social.  Dio, Patria e Famiglia? Ci siamo, anzi ci risiamo, con l’aggiunta del rituale perbenismo in cui si “tuffano” i catanesi dell’omaggio, che presto o tardi potrebbe diventare indifferenza o peggio avversione. Questione di “scelte di vita”, sicuramente. Scene e “film” già viste, nelle linee generali, ai tempi di “Enzo IV”. Ci manca solo l’inaugurazione del posacenere o del nuovo semaforo, ma non disperate.

Nel frattempo, a Catania i monumenti del centro diventano “docce” per accaldati tipi che evidentemente  possono questo e altro, i turisti vengono minacciati per un incidente stradale, ma a scorgere il web l’omaggio continua. Quei pochi che nell’estate del 2013 non si “misero sull’attenti” di fronte al notabile del solito centrosinistra tutta immagine a coprire i disastri che ancora paghiamo, si ricordino di quei mesi. Per un attimo, magari, dimentichino di essere catanesi.


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