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Enzo Bianco e il pasticcio della data del referendum …
Pubblicato il 05 Gennaio 2012
Lo diciamo sottovoce e lo scriviamo sommessamente per non offendere la devozione dei suoi seguaci catanesi, ma certo è che il senatore Enzo Bianco su questa vicenda del disgraziato referendum del Pd sul governo regionale ci fa anche un pò di tenerezza. Dopo averlo atteso evocato, implorato e alla fine ottenuto seppure “sminchiato” nel quesito essenziale, nel momento più atteso dell’annunzio ufficiale non ti va a sbagliare data? Si proprio, così, Bianco nella foga di annunciare urbi et orbi che il prossimo 6 marzo si svolgerà il referendum, si dimentica che sul calendario A.D. 2012 è un martedì!!!
E nel comunicato di lieto annunzio, lui che di comunicazione una volta era il “primo della classe”, lo scrive ben tre volte: il referendum si svolgerà il 6 marzo. Ahi ahi signora Longari, lei mi cade proprio sull’uccello avrebbe detto il meraviglioso Mike Bongiorno! Come Dorando Petri che all’ultimo giro in preda alla soffocante eccitazione e a una stanchezza ansimante comincia a ziagzgare e perde la trebisonda.
Così, Enzuccio Bianco con la data del referendum (quello del Pd non quello di Piano Tavola) prende un’altra cantonata e spara una minchiata e anziché “domenica 4 marzo” pur di arrivare primo sulle agenzie sbaglia e scrive 6 marzo. Ma non è tutto. Qualche minuto dopo ci pensa Lupo a “freddarlo”, sempre sulle agenzie: “Il referendum si deve celebrare il 5 (cinque) febbraio”.
Meglio morto avrà pensato Bianco. Quella domenica, infatti, è Sant’Agata, patrona della Catania di cui Bianco fu sindaco tanti anni addietro e nella sua città è festa grande: ve l’immaginate i Democratici etnei col sacco bianco in fila per votare il referendum sul governo della regione? Insomma un pasticcio della premiata ditta Lupo Bianco (nella foto).Iena politica
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