Dopo anni di silenzi e poche voci a raccontare una storia del sistema dominante in città, arrivano novità importanti…di iena giudiziaria Marco Benanti
Lo scandalo della “locazione a peso d’oro” del Tribunale lavoro in via Guardia della Carvana,
centro di Catania –o dell’ “operazione manicomio” come fu ribattezzato dal settimanale “Magma” che assieme a “ienesicule” ha sollevato il caso- è giunto a processo!
Il 25 novembre prossimo, davanti al giudice monocratico della prima sezione penale del Tribunale di Catania, comincerà il dibattimento per l’imprenditore Domenico Toscano, il legale rappresentante della società “Domus Enterprice”Carmelo Russo e il progettista Giuseppe Garilli. Il Pm della Procura della Repubblica di Catania Agata Consoli ha firmato il decreto di citazione a giudizio.I tre sono imputati di violazioni edilizia (testo unico 380/01, 44 lett. B), falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica utilità (art. 481 codice penale) e di truffa(articolo 640). E’ scritto nel decreto di citazione che “…perché in concorso tra loro, il primo (Russo, ndr) nella qualità di legale rappresentante della società committente “Domus Enterprice” il secondo quale progettista per la medesima ditta, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso dapprima in assenza di variante e concessione edilizia o permesso di costruire (già rilasciato il 17.5.2005 n. 07/0383) con semplice D.I.A. eseguivano lavori lavori di cambio di destinazione d’uso (da residenza ad uffici) con aumento del volume urbanistico e lieve modifica dei prospetti, in un secondo luogo, dopo la naturale scadenza del titolo concessorio, di seguito a D.I.A., in assenza di regolare e valido titolo, eseguivano ulteriori lavori di cambio di destinazione d’uso dei locali di via Guardia della Carvana n.25 come al permesso di costruire. In Catania D.I.A. del 01.08.2008 e 11.09.2009.”Ancora: “…perché nelle qualità predette, il secondo in particolare quale progettista incaricato dichiaravano falsamente che i lavori per i quali erano presentante le D.I.A. del 01.08.2008 e 11.09.09 erano interventi che non incidevano nei parametri urbanistici sulle volumetrie senza cambio di destinazioni d’uso e comunque le opere edilizie realizzate di seguito alle due D.I.A. erano rispondenti alla normativa vigente.In Catania dichiarazioni prodotte il 01.08.09 e l’11.09.09″Ancora terzo capo d’imputazione: “…perché in concorso tra loro nelle predette qualità con i raggiri esposti nel capo che precede ovvero con le false attestazioni prodotte a corredo della D.I.A. del 01.08.2008 e 11.09.2009 inducendo in errore il responsabile dell’U.T. del Comune di Catania circa la natura e consistenza dei lavori edilizi da eseguire presso i locali di via Guardia della Carvana n.25 in specie non descrivendo compiutamente che tratta vasi mutamento di destinazione d’uso e variazione di parametri urbanistici, richiedenti permesso di costruire e non D.I.A., procuravano a sé l’ingiusto profitto consistente nel versare un importo inferiore di oneri concessori con corrispondente danno per il Comune, nonché nell’ottenere i successivi certificati dagli organi competenti ai fini della agibilità e conformità urbanistica e sanitaria prodroniche alla stipula di contratto di locazione con il Comune di Catania al fine di adibire i predetti locali alle sedi giudiziarie del Tribunale e Corte D’Appello lavoro per i quali percepiscono quali locatari l’importo di Euro 656.688. tempo e luogo come sopra”.Parte offesa è l’avv. Ignazio Maccarrone, che con i suoi esposti ha sollevato il caso. Un ruolo in questo senso l’ha avuto l’Anf (Associazione Nazionale Forense) di Catania, con il presidente l’avv. Vito Pirrone.Lo scandalo del Tribunale lavoro di via Guardia della Carvana, malgrado i silenzi di Catania e del suo “circolo degli amici”, arriva, quindi, ad un primo risultato importante; di recente, peraltro, anche la Corte d’Appello si è trasferita da piazza Verga in via Guardia della Carvana per tenere udienza a pian terreno. Sotto, invece, sotto il livello della strada si tengono le udienze del primo grado. Ma senza suscitare particolare scandalo (vedi foto in alto).Il comune di Catania, con l’arrivo dell’amministrazione Bianco, ha da tempo annunciato il trasferimento da questa sede alla “scuola Meucci”, dando la disdetta del contratto. Quando si farà il nuovo trasloco dopo quello, già fatto, da via Verona (vecchia sede del Tribunale) per andare in via Guardia della Carvana?
In relazione a questo, c’è da dire che alla “Domus Enterprice” sono successivamente subentrate nel contratto la “Leocam società immobiliare srl”, la “Femacar Immobiliare srl” e la “Leonhouse Immobiliare srl”.
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