Estate 1960, diritti dei lavoratori: sangue di Stato anche a Catania

Leggi l'articolo completo
In quella torrida estate del 1960 anche Catania visse un dramma che rimase indimenticabile e tragico . Siamo in una fase storica in cui il mito della Milano del Sud cominciò a farsi strada ma nella realtà quotidiana della stragrande dei siciliani, invece, l’arretratezza e il malessere sociale furono ancora dominanti. Infatti non cessò  l’emigrazione della manodopera soprattutto dei contadini verso le fabbriche del triangolo industriale. La città di Catania crebbe in modo disordinato e caotico con una rendita fondiaria che fece profitti e che condusse ad  con una crescita urbanistica caotica e speculativa, priva di una vera e razionale organizzazione del territorio.
Il modello propugnato dai cavalieri dell’Apocalisse, con un patto occulto che durò decenni, cominciò a prendere piede ed avere il via libera di una classe dirigente locale con quella edificazione e cementificazione selvaggia  che segnò il destino della città.Nonostante ci fosse una società civile atomizzata e sfaldata si iniziò anche a Catania a registrare un movimento di protesta democratico che si mosse in linea con quello che avvenne in Italia tra il 30 giugno e l’8 luglio del 1960.
Le ragioni principali furono sicuramente la svolta a destra del governo Tambroni e dal contrarietà di celebrare a Genova il congresso del MSI. Mentre in realtà furono più accese per la mancanza di diritti sociali dei lavoratori e dell’atavica disoccupazione dei giovani che esplosero in modo virulento e cruento. La repressione delle forse dell’ordine portò a 7 morti uccisi  in Sicilia tra il 5 e l’8 luglio 1960. A Catania venne ucciso Salvatore Novembre, vent’anni appena, che era un immigrato da Agira. Altri giovanissimi furono uccisi in Sicilia persino un adolescente di 14 anni.
Oggi bisogna ricordare Novembre  e quei caduti, di 60 anni fa e a tenere questo ricordo si evoca l’immagine dei “ragazzini dalle magliette a strisce” . Queste lotte e queste battaglie sindacali  finiti nel sacrificio della vita umana condussero poi alla svolta del centro sinistra organico con la partecipazione del Psi nell’esecutivo e servirono ai riformisti e ai socialisti di portare avanti in un decennio con determinazione e convinzione un vasto programma di riforme che culmino’ nelle conquiste dei diritti nella fabbrica e nella società, fino all’approvazione dello  Statuto dei lavoratori nel 1970.
Rosario Sorace.

Leggi l'articolo completo
Benanti

Recent Posts

ALFA, DICIASSETTESIMO HURRA’ CONSECUTIVO

La squadra catanese, al Leonardo Da Vinci, si aggiudica il derby contro lo Sport Club…

16 ore ago

Catania in piazza contro i femminicidi. Manifestazione il 5 Aprile

comunicato stampa "Nella serata di ieri, 5 Aprile, si è svolta una manifestazione partecipata da circa…

21 ore ago

Sinistra Italiana: a difesa dell’uso sociale degli “Orti di Cibali”

comunicato stampa "Il mancato completamento dell’asse attrezzato e del centro direzionale di Cibali, avveniristica previsione…

21 ore ago

San Cristoforo: parte un confronto pubblico sul futuro del quartiere, “Un futuro che si può ancora scrivere”

Conferenza stampa promossa dal Comitato CataniaSud– Catania, sabato 5aprile 2025 comunicato finale Si è tenuta…

1 giorno ago

Operaio licenziato da Stm Catania, reintegrato dal giudice dal lavoroLa Uilm: “L’azienda rifletta su un provvedimento grave e sbagliato”

comunicato stampa Uilm Catania C. A. – operaio iscritto alla Uilm di Catania, che oltre…

2 giorni ago

Oggi e domani si gioca la Coppa Italia Senior di canoa polo. SSD Canottieri Jonica impegnata ad Ancona con tre squadre in campo

È passata meno di una settimana dal bronzo conquistato dall'Under 21 maschile domenica scorsa a…

2 giorni ago