OGGI ALLE 10 MANIFESTAZIONE Anche per Enrico Trantino,questa volta si è andati al di là della decenza. Al dilà di “Sua Maestà” l’interesse privato, che anche con l’amministrazione Trantino ha finora fatto il bello e il cattivo tempo, nel tragicomico silenzio fra gli altri di quelli della “destra sociale”. Un ossimoro. Ma cosa c’è all’orizzonte? […]
Facciamo un pò come ci pare, l’ “Algese” a Sigonella: quando lo scandalo diventa la regola
Pubblicato il 04 Gennaio 2019
CONFEDERAZIONE UNITARIA DI BASE – SETTORE AEREO – CATANIA
COMUNICATO STAMPA
L’ALGESE A SIGONELLA: QUANDO LO SCANDALO DIVENTA LA REGOLA.
La recente chiusura della Mensa “Un fiore per la vita” nello Scalo di Sigonella non
è che l’ultima di una serie interminabile di insopportabili vessazioni ordite contro i
lavoratori aeroportuali della Base da parte della Algese, erede con GH, GESAC,
SAGA, KATANE’ ed altre macchinose invenzioni, della Alisud S.p.A. di Napoli,
con la puntuale e vergognosa complicità dei sindacati confederali, che dal 10
gennaio 2014 fanno spudoratamente, ma ufficialmente, da campieri e gabelloti a
Confindustria, alle Aziende ed ai Governi di questo Paese, contro le giuste
rivendicazioni dei lavoratori, dal salario alla sicurezza al vestiario. Per quanto
riguarda nello specifico la Base Aeronavale di Sigonella il conflitto è esploso nel ’97
allor quando gli stipendi furono dimezzati, i diritti cancellati e 34 lavoratori furono
licenziati senza alcun motivo. Fu la lotta del “Popolo dei cancelli”, con 4400 ore di
sciopero “a singhiozzo”, 46 giorni di digiuno, presidii ininterrotti ai cancelli della
Base, cortei di protesta e volantinaggi in diverse località e numerosi interventi e
comunicati stampa presso radio e tv locali. Una dettagliata descrizione di quella
vertenza è stata raccontata e documentata nel libro “Il Popolo dei cancelli: storia di
una lotta”, con speciali contributi del regista Ken Loach e dello scrittore Erri De
Luca. A quella situazione di per sé gravissima sono stati aggiunti ulteriori negazioni
e soprusi, compreso l’arretramento dei livelli professionali e retributivi. Nel Gennaio
del 2016 la posizione Inps e Inail dell’Algese rivela una nuova “anomalia”: per uno
strano ed oscuro “prodigio” la società di gestione aeroportuale, presente dal ’76 in
Assaeroporti diventa società di handling e aderisce ad Assohandlers, senza alcun
nuovo contratto da sottoporre e far firmare alle maestranze: ci avevano già pensato
i confederali! “Modifiche automatiche” in busta paga, mancati aumenti contrattuali,
un premio di produzione annuale che diventa “premio presenza”, o “di rendimento”,
o “di risultato” prontamente ed interamente sottratto con tre eventi di malattia anche
di un solo giorno ciascuno, o con tre giorni di “104” mensili, o con tre giorni di
donazione sangue nell’arco di 12 mesi; il lutto per il decesso di un “affine di 1°
grado” non è riconosciuto… Ma i permessi sindacali ed i frequenti e diffusi
“distacchi” dei confederali non sono considerati assenze e perciò non causano loro
alcuna perdita… Da due quinquenni non vengono corrisposte le “una tantum” dei
rinnovi, ed il “Fondo Di Giesi” è scomparso nel nulla…! Persino la fornitura del
vestiario è ormai una semplice opzione… “Nessuna firma è richiesta ai lavoratori –
ci informano dalla “stanza dei bottoni”- perché abbiamo già la firma dei sindacati
confederali…!” In questo contesto, anche le istanze per la cessione del quinto dello
stipendio sono disattese ed ostacolate. Quanto sta accadendo viola palesemente le
regole del settore e le leggi vigenti, determinando gravissimi danni sul piano
contrattuale, economico e normativo contro tutti i lavoratori, tranne che per le r.s.a.
confederali, ormai quotidianamente prostituite alle turpi manovre padronali. In
estrema sintesi, pur avendo ancora ciascun lavoratore il proprio contratto di
assunzione presso una società di gestione aeroportuale aderente ad Assaeroporti e
pur continuando a svolgere da decenni le medesime, numerose ed impegnative
mansioni, si ritrova oggi a dover lavorare come “operatore unico” per una società di
facchinaggio aeroportuale, con un contratto mai firmato, uno stipendio le cui voci in
busta paga si riducono “a sorpresa”, progressivamente, mese dopo mese, e con
garanzie e tutele inesistenti, anche sul piano della sicurezza… il tutto, orario di
lavoro, turni e straordinari inclusi, asservito alle logiche schiavistiche del datore, in
linea con le “brillanti” risoluzioni del cosiddetto mercato globale, opzione criminale
che giustifica qualunque massacro, contro ogni principio di civiltà. Intanto le nuove
divise da “handlers” ed un “nuovo” (si fa per dire!) gestore mensa, notissimo “amico
degli amici”, attendono una quanto mai prossima collocazione… Nonostante queste
drammatiche condizioni, in Campania, sedicenti formazioni sindacali molto
“autonome” spalleggiano l’azienda senza mezzi termini (quanto calore e sincero
affetto!) persino impedendo in pubbliche “assemblee operaie” le veementi denuncie
di lavoratori dapprima invitati (forse solo per far numero!) ad intervenire contro la
ferocia disumana della controparte. Davanti a tanta sicumera, certamente alimentata
da contingenze “favorevoli”, ed a tanta protervia, tipica di chi non conosce e non
vuole il confronto, la Confederazione Unitaria di Base – Settore Aereo della
provincia di Catania dichiara immediatamente lo stato di agitazione a partire da oggi,
02 Gennaio 2019
Catania, 02 Gennaio 2019
Per il Coordinamento Provinciale C.U.B. Catania Settore Aereo
Gaetano Ventimiglia.
Lascia un commento