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Femminicidio, Enas Ugl, Acitrezza (Ct): aperta la campagna nazionale “Causa del decesso: lasciata sola”
Pubblicato il 01 Agosto 2016
E’ stata aperta ad Aci Trezza, con una conferenza nella suggestiva location del “Lido dei Ciclopi”, la campagna nazionale organizzata dall’Enas Ugl sul tema del femminicidio che si sta svolgendo e che continuerà il prossimo 6 agosto in oltre 100 piazze d’Italia. Un titolo forte “Causa del decesso: lasciata sola”, quello scelto dal patronato per affrontare un dramma che sta tutto nelle cifre da capogiro riguardanti i decessi e le violenze in cui protagoniste sono ancora oggi le donne.
E il momento di confronto, organizzato dal segretario territoriale della Ugl di Catania Giovanni Musumeci e moderato dall’ottima giornalista di “Video Mediterraneo” Sarah Donzuso, ha registrato al termine degli interventi un coro unanime per dire basta ad ogni forma di discriminazione di genere e dire a ogni donna che non è mai più sola.
Opinioni a confronto, dunque, a partire dall’intervento del vice sindaco di Aci Castello Ezia Carbone che ha riportato l’esperienza di amministratore nell’affrontare ogni giorno la questione cercando di creare un punto di ascolto e promuovendo azioni in favore delle vittime di violenza come l’istituzione del codice rosa in Sicilia. Il vice questore aggiunto di Catania e dirigente della divisione Polizia anticrimine, Ferdinando Buceti, ha elencato gli impietosi dati che vedono la realtà catanese confrontarsi con numerosi casi di violenza ogni anno tra quelli denunciati, perché ancora oggi molte donne hanno paura di denunciare. L’impegno quotidiano degli uomini in divisa è dunque quello di ascoltare, prevenire e sensibilizzare.
Per Buceti, però, non sempre l’operato dei media viaggia nella direzione del semplice racconto dei fatti, perché l’eccessivo giustificare coloro che si macchiano delle violenze, piuttosto che andare a sviscerare nei particolari le modalità ed i moventi di queste stesse, vanifica l’operato di chi invece lotta ogni giorno per evitare nuovi casi di violenza e di femminicidio.
Nel suo intervento Stefano Cetica, presidente dell’Enas e di Iper Ugl, ha evidenziato come nel contesto odierno è più forte il concetto di legalità, ma spesse volte indebolisce le donne e l’iniziativa del patronato, che nasce da un idea del personale i cui 2/3 è formato proprio da donne, mira invece a renderle più forti e consapevoli facendo conoscere loro quelli che sono i diritti accogliendole ed ascoltandole nelle strutture dell’ente. Perché spesso una donna ha più facilità a confidarsi con un’operatrice del patronato che non con le istituzioni o gli apparati sanitari.
Il titolo della campagna non è casuale perché nessuna donna deve essere lasciata sola sin dalla grande mobilitazione che è stata pensata per dar vita ad azioni di ascolto e sensibilizzazione in numerose piazze della penisola. L’assistente sociale Giusi Scalia. del centro antiviolenza ha ricordato il ruolo di queste associazioni nella costante assistenza alle donne che hanno bisogno di essere ascoltate e seguite, anche se c’è tanto bisogno dell’aiuto di quanti più soggetti istituzionali e sociali è possibile per allargare la rete. Giusy Fiumanò, responsabile del settore pari opportunità della Ugl di Catania, ha raccontato le iniziative avviate dal sindacato in favore del mondo femminile come l’adesione al protocollo d’intesa intersindacale coordinato dal comune di Catania, rappresentato in sala dall’assessore Luigi Bosco che ha portato i saluti del sindaco Enzo Bianco e ha confermato la volontà dell’ente comunale etneo di continuare a sostenere ogni azione volta a consolidare le radici dell’amore e del rispetto reciproco.
Daniela Ursino e Giusy Vernaci, rispettivamente psicologa – psicoterapeuta del centro antiviolenza “Thamaia” e pedagogista dell’unità operativa educazione alla salute dell’azienda ospedaliera “Policlinico” di Catania, hanno evidenziato come qualcosa è stato fatto e c’è ancora molto da fare per migliorare ogni strumento di welfare sociale e mantenere alta l’attenzione sul tema con attività di coinvolgimento soprattutto delle donne.
Nel settore ospedaliero, Catania ha attivato e sta continuando ad attivare diversi sistemi per seguire le donne vittime di violenza, ottenendo tra l’altro il bollino rosa nella struttura ospedaliera “Santo Bambino”. Durante la conferenza è intervenuta Patrizia Polizzotto dell’amministrazione del “Lido dei Ciclopi” che ha auspicato un risveglio delle coscienze lasciando spazio alla proattività con iniziative come quella dell’Enas, mentre il segretario generale della Ugl Francesco Paolo Capone ha posto l’accento sul ruolo del sindacato nell’impegno capillare nel tessuto sociale per promuovere meno discriminazioni e più giustizia sociale. Di grande impatto emotivo e forte nei contenuti è stato invece l’intervento di Vera Squatrito, mamma di Giordana Di Stefano la giovane uccisa 9 mesi fa a Nicolosi dal padre di sua figlia che ha lanciato l’appello allo stato per fare di più in questa lotta alla violenza, dove oggi il 75% delle donne che denunciano non vengo salvate ma vengono uccise.
Vera Squatrito ha chiesto giustizia non solo per Giordana ma per tutte le donne vittime di violenza, ed un aiuto perché non si può rimanere sole a combattere una battaglia prima per rendere efficaci le varie denunce di chi subisce per evitare nuovi femminicidi, poi per dare la giusta pena a chi invece si rende autore di tanta brutalità. Infine le conclusioni sono state riservate a Renata Polverini, vice presidente della commissione lavoro della Camera dei Deputati, che ha ribadito la necessità di rendere più incisiva ed ampia l’azione della rete tra soggetti istituzionali e sociali perché fino ad oggi è rimasta troppo tempo isolata tra le donne stesse.
Per questo occorre una cabina di regia, ed un lavoro comune per dedicare ogni sforzo affinché non vengano più fatti passi indietro, ma si vada sempre avanti, in un momento storico come questo in cui il passaggio culturale dovuto agli eventi sta condizionando fortemente la realtà anche italiana. “Ringrazio l’Enas Ugl per aver fortemente voluto l’inaugurazione della campagna nella città di Catania. Purtroppo, a poche ore dalla conclusione della conferenza, si registra un nuovo femminicidio nella nostra provincia. Per questo crediamo non si debba perdere più neanche un solo minuto, in questa corsa contro il tempo per aumentare ogni sforzo da parte di tutti ed ogni sinergia con tutti per evitare ancora tragedie come queste.”
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