Incredibile racconto, tutta fantasia e irrealtà. Ma forse la realtà è peggio? Comunque eccolo…di iena senza scopa
Grande meraviglia stamane a Palazzo del Liotro: in comune si è presentata in versione befana l’assessore comunale Valentina Scracchialf! Una massa di ondulazioni pilifere come non si vedeva da tempo: e il cortile di Palazzo è stato inondato da capelli bianchi-oro e profumi macho-dolci.
“Oooohhhhhhh che Scracchialf!”: un urlo -bello e condiviso- è salito al cielo. E lei, l’assessora ha fatto un giro di tacchi (a palazzo di questi tempi ne hanno fatto una grande richiesta, dicono per stare più in alto del reale…) ed è partita via. Scopa in resta e tanti pacchi nel sacco: e cosa spuntava da lì? Proprio lei, l’assessora alle attività produttive Angela Mazzola. E che ci faceva lì? Finita nel sacco? Come? “Unni vai?” –fu la domanda condivisa alla Befana del Liotro.A bocca aperta, molti hanno potuto osservare la parabola della Scracchialf. Un giro, due, tre volteggi e direzione…piazza Dante. Con una torsione degna della migliore Fracci, la nostra Befana è scesa in mezzo agli abusivi di piazza. Gli ambulanti hanno colto subito l’occasione: così l’assessora Mazzola è finita sui loro banchi. Ma siccome la vita è strana e paradossale, non sono passati due minuti che ecco…sono arrivati quelli della “municipale”. Che hanno sequestrato tutto. Senza troppo sottilizzare fra vero e artefatto o contraffatto. E così l’assessora Mazzola finì sotto sequestro. Per vendita abusiva!
Chi l’avrebbe mai detto? Anche nelle fiabe –e forse non solo in esse- succedono queste cose. Ma tant’è! Che fare? Si è posta la questione di legalità. Mentre la Befana girava nell’aere, da Palazzo si sono mobilitati. Il segredirettore Antonella Liotta è stata cercata subito: ad incrociarla è stata però la Befana. Sotto un cartellone con una donna a minne di fuori ritratta: “vade Retro, vade retro”- l’urlo della Liotta tagliava vento e nuvole, come una lama. Con barba e turbante, il segredirettore comunale non ha vouto sentire ragioni. Hanno tentato una soluzione condivisa dal basso: è arrivato anche Rocco Siffredi a perorare la causa. Ma niente da fare: “RoccoBarocco?” .- “No, Rocco Riffredi”. Cos’è accaduto? La Befana Scracchialf aveva confuso il noto attore con un profumo! Sfumata anche questa, si è tentata la “carta Bosco”: l’assessore comunale è arrivato tutto sudato, ma ha cominciato a dare i numeri. Una serie di date, di promesse, di annunci…lo hanno lasciato solo, mentre ripeteva “la rotatoria al Tondo Gioeni si farà, lasciate la Mazzola, il destino lo farà”…Si è fatto sentire, allora, l’assessore comunale alla viabilità Rosario D’Agata: “sto per arrivare. Arrivo e risolvo”. Lo hanno atteso a lungo: non è arrivato. Forse non ha trovato la strada.Frattanto, l’assessora Mazzola, direttamente dal suo sequestro, si chiedeva: “ma questi ci sono o ci fanno?”Quelli della “municipale” l’hanno rassicurata: “si calmi, c’è chi può risolvere tutto. Questo è un lavoro per Orazio Quarantamila”.Prima però si è tentata nuovamente la “carta Liotta”: niente da fare. L’hanno ritrovata –la Liotta, non la carta- davanti ad una locandina di un locale scambista. Gridava: ” no il baratto no, non l’avevo considerato. E’ da vietare pure questo”. E giù una preghiera islamica: versetti in paternese, ripetuti all’ossessione.E allora, finalmente, è arrivata la buona novella: assente “Enzo The Marvelluos”, è stato l’assessore Orazio Quarantamila a risolvere il tutto. Da par suo. Con una dichiarazione: “l’assessore Mazzola è originale. Non duplicabile”. Parole di verità, come quelle che sempre pronuncia Orazio Quarantamila, assessore alle bellezze e alle befane condivise. La “municipale” allora ha provveduto: ha dissequestrato l’assessore. Da domani ritorno alla normalità: il vero è falso, il falso è vero.