Mediterrartè – Classico Contemporaneo
Al via la II edizione del festival internazionale delle realtà artistiche del Mediterraneo.
Organizzato da Artelè, il progetto propone, tra Catania e Siracusa, spettacoli di teatro, danza e musica che trasmettono la potenza della cultura mediterranea.
Si parte lunedì 28 agosto con La rimozione di Sciascia al Castello Ursino di Catania
Il teatro come luogo in cui prosa, danza e musica si fondono per trasmettere con potenza la profondità della cultura mediterranea. È questo il concetto alla base di Mediterrartè – Classico Contemporaneo, festival internazionale delle realtà artistiche del Mediterraneo, ora al via con la seconda edizione che si svolgerà tra Catania e Siracusa con spettacoli ed eventi provenienti da diversi campi dell’arte e della cultura. Il festival, ideato e organizzato da Artelè, offre proposte innovative e interdisciplinari per un forum aperto in cui germogliano progetti e processi innovativi grazie alla presenza di artisti tra i più interessanti del panorama internazionale in termini di ricerca sul linguaggio. Un progetto culturale unico nel suo genere per approccio e per dislocazione geografica, con proposte di artiste e artisti capaci di attingere dalla tradizione classica e dalla cultura popolare per rinnovare il linguaggio e riflettere sul significato profondo di drammaturgia.
Ad aprire il festival, che anche quest’anno si snoderà tra Catania e Siracusa (in particolare al Castello Ursino e al Palazzo Platamone nella città etnea e al Teatro Massimo Città di Siracusa nella città aretusea), sarà lo spettacolo La Rimozione tratto da un racconto di Leonardo Sciascia in scena lunedì 28 e martedì 29 agosto, al Castello Ursino di Catania. Prodotta dal Teatro Stabile di Catania e diretta da Cinzia Maccagnano, la piecè vede in scena Rossanna Bonafede, Pietro Casano, Marta Cirello, Rita Fuoco Salonia nel racconto sulla funzione della tradizione e della fede nella percezione della realtà. Uno spettacolo ironico e a tratti grottesco in cui la letteratura classica siciliana viene messa in scena in maniera contemporanea.
Seguirà, il 30 e 31 agosto, sempre al Castello Ursino, Edipo a Colono di Sofocle diretto da Giuseppe Argirò con protagonista Giuseppe Pambieri. La tragedia di Sofocle, che rappresenta la riabilitazione di Edipo ma anche una poetica riflessione sulla morte e il mistero dell’esistenza, è una celebrazione delle radici del teatro.
L’articolato e ricco programma del festival, che continuerà per tutto il mese di settembre, include anche la presenza della danzatrice Mercedes de Cordoba, una delle più importanti esponenti del flamenco. L’artista, oltre a essere protagonista di un workshop dedicato (il 7 settembre al Teatro Massimo Città di Siracusa), porta in scena – venerdì 8 settembre – lo spettacolo di flamenco Sin Mas che, tra musica dal vivo e danza, rinnova una delle arti mediterranee per antonomasia creata dal sincretismo culturale e dall’incontro dei popoli che hanno abitato la Spagna nei secoli.
Segue lo spettacolo Deux rien della compagnia francese Comme Si, il cui lavoro si rivolge a un pubblico trasversale ed è capace di comunicare sia ai bambini che agli adulti grazie a un linguaggio che ibrida il teatro e la danza per esprimere la magia dell’esistenza.
Oltre a invitare esponenti affermati e presenti nei più importanti eventi internazionali, Mediterrartè si assume un rischio culturale ospitando artisti e artiste emergenti che si sono contraddistinti per la profondità della loro ricerca, esempio di quest’azione è la presenza della performer egiziana Hend Elbalouty che porta in scena, in prima nazionale, How did I end up in this place uno spettacolo in cui la danza popolare contemporanea egiziana e la parola si incontrano alla ricerca di una definizione identitaria del sé. Risponde alla stessa volontà, Emigranti di Slawomir Mrozek diretto da Hafedh Khalifa con Sleh Msaddak e Mohamed Taoufik Khalfaoui: uno spettacolo di prosa prodotto in Tunisia nel 2022 da un testo polacco del 1975 in cui si ritrova l’umanità della condizione di straniero che accumuna tutte le comunità. Il tema dello straniero, dell’approdo, del viaggio, della morte e della salvezza, è anche al centro dello spettacolo di danza e musica dal vivo Naufragio con spettatore prodotto da Scenario Pubblico/ Compagnia Zappalà Danza – Centro Nazionale di Produzione della Danza. Lo spettacolo di Nello Calabrò e Roberto Zappalà vede protagonista Adriano Coletta, Antoine Roux-Briffaud.
Il festival coinvolge anche artisti che si sono contraddistinti per il recupero e il mantenimento della tradizione del territorio come l’arte dei pupi, la musica e l’arte del cunto attraverso lo spettacolo Tutta un’altra storia dell’Associazione Artepupi Fratelli Napoli e I Lautari.
Inoltre il rapporto tra classico e contemporaneo si approfondisce attraverso riflessioni contemporanee sul mito con gli spettacoli Penelope scritto e diretto da Luana Rondinelli, Dell’ombra di Ulisse con Graziano Piazza e Viola Graziosi, la commedia Menecmi di Plauto diretta da Nicasio Anzelmo.
Infine il festival mira a promuovere nuovi processi teatrali con l’inserimento all’interno della programmazione di una lettura del testo Lost and found di Nalini Vidoolah Mootoosamy. Il lavoro è una tragicommedia che fa emergere le diverse prospettive sul viaggio e l’identità. La lettura del testo è curata dagli attori – Lorenza Denaro, Angelo Agosta, Luigi Nicotra – che hanno partecipato alle varie fasi del progetto internazionale Interactiones realizzato nell’ambito di Boarding Pass Plus promosso dal MiC.
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