Fiamme gialle in Sicilia, nei primi mesi del 2012 scoperti 526 milioni di redditi non dichiarati. Il punto del comandante Fabrizio Cuneo


Pubblicato il 26 Giugno 2012

di iena gialla

Secondo alcuni dati diffusi dalla Guardia di Finanza, nell’Isola il contrasto all’evasione fiscale sembra incanalarsi nel binario giusto anche grazie al contributo dei cittadini. Lo ha affermato il comandante regionale delle Fiamme Gialle, Fabrizio Cuneo: “È aumentata negli ultimi mesi la sensibilità dei cittadini contro gli evasori fiscali, con un incremento anche, ad esempio, delle segnalazioni di forme di illegalità al nostro centralino. A Palermo da gennaio ad oggi abbiamo ricevuto 789 chiamate contro le 257 dello stesso periodo dell’anno scorso”. L’occasione è stata offerta dalla cerimonia per il 238esimo anniversario della fondazione della forza militare di Polizia, dipendente direttamente dal Ministro dell’Economia e delle Finanze.

Il comandante Fabrizio Cuneo ha pure ricordato l’impegno nella lotta all’uso indebito dei fondi comunitari “che servono invece a creare sviluppo e aumentare l’occupazione in un periodo di crisi come quello attuale. La Guardia di finanza, inoltre, punta sempre di più al contrasto delle contraffazioni dei prodotti che è un fenomeno internazionale che ostacola il funzionamento del commercio legale”.

Ed ecco i numeri che parlano da soli circa la portata dell’evasione fiscale in Sicilia. E per colpa di chi evade c’è chi paga di piu’. “Da gennaio a maggio scorso su 3.483 verifiche e controlli sono stati scoperti 526 milioni di euro di redditi non dichiarati e costi indeducibili e un mancato versamento dell’Iva per 72 milioni di euro. I beni sequestrati alla mafia hanno un valore di 183 milioni di euro, quelli confiscati si aggirano sui 452 milioni di euro. Le indagini patrimoniali sono state compiute su 481 persone. Gli evasori totali individuati sono stati 282 con una base imponibile rilevata di 342 milioni. Quelli ‘paratotali’ cioè che hanno dichiarato solo una parte dei redditi sono stati invece 33 con una base imponibile rilevata di 11 milioni di euro. Le maggiori categorie coinvolte sono state per il 33% quelle dell’edilizia, per il 22% del commercio alimentare e per il 13 % delle riparazioni delle automobili”.


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