Focus politico: Forza Italia

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Iena analista

Qual è lo stato di salute degli azzurri in Sicilia? Potremmo dire che il “malato” è grave, le “cure” non hanno funzionato e giorno dopo giorno peggiora sempre più. All’interno di Forza Italia tira una brutta aria. Il partito di Berlusconi è in caduta libera. Fino ad ora i tentativi di dare nuovo vigore sono miseramente falliti.

E’ stato e sarà difficile, se non impossibile, trovare un valido sostituto per la guida del partito.  Berlusconi è inimitabile e insostituibile, ma purtroppo non è inossidabile. Qualunque scelta sarebbe un ripiego. E il confronto con il cavaliere sarebbe inevitabile. Forza Italia, dunque, è destinata all’estinzione. E il declino è già cominciato. La parola d’ordine è “si salvi chi può”.

In che modo? Riposizionandosi in altre formazioni politiche oppure tornando a lavorare. Ma molti un mestiere o una professione non ce l’hanno più o non l’hanno mai avuta. Forza Italia, così come altre formazioni, è piena di professionisti della politica senza professione. In tanti negli anni hanno conquistato un posto al sole semplicemente ingraziandosi le simpatie di Berlusconi.

In Sicilia, va detto, Gianfranco Miccichè, è riuscito a non far scomparire del tutto gli azzurri, compiendo quasi un miracolo. Ma sono lontanissimi i tempi del sessantuno a zero. I malumori, comunque, serpeggiano e le defezioni pure. Si pensi a quello che è accaduto al consiglio comunale di Catania con lo scioglimento del gruppo consiliare. O ancora alla decisione del primo cittadino etneo, Salvo Pogliese, di lasciare il partito.

A lui, dicono i bene informati, per trattenerlo in Forza Italia Berlusconi gli avrebbe promesso il ministero del Mezzogiorno in un futuro, non era dato sapere quanto futuro, governo di centrodestra. Dietro la fuoriuscita di Pogliese, come è noto, c’è la gestione Miccichè, non sempre gradita a tutti e fatta spesso di eccessi, e vecchi attriti mai sopiti.

Si dice che alle ultime elezioni comunali sia stato Miccichè a lanciare, contro Pogliese, la candidatura di Riccardo Pellegrino. Poi c’è la questione candidature alle europee. Pogliese voleva andare sul sicuro proponendo Giovanni La Via, ma per quest’ultimo le porte erano chiuse. Pare per un “patto” tra Castiglione, Firrarello e Miccichè. L’alternativa offerta: la candidatura di Barbara Mirabella. Ma il gruppo Pogliese avrebbe dovuto trovare i voti e la strada era in salita.  Insomma: partito che vai problemi che trovi. Il quadro che viene fuori è desolante. Tutti le forze politiche sono in affanno. Forte affanno. Forza Italia rischia di sciogliersi presto come neve al sole.

E, intanto, Silvio Berlusconi, nel tentativo di rianimare un partito “agonizzante”, come confermano i recenti sondaggi, tira fuori dal cilindro il progetto “L’altra Italia”. Ma si tratta di un tentativo disperato. Il dado è ormai tratto.

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Benanti

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