Fontanarossa sì o Fontanarossa no? Lo strano rapporto di Nello Musumeci con l’Aeroporto catanese

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di iena vulcanica, Mirko Tomasino

Analizzando l’ultimo decennio, non si può di certo sostenere che Nello Musumeci, leader de “La Destra” in Sicilia, veda di buon occhio lo scalo aeroportuale catanese di Fontanarossa. Suoi sono i numerosi interventi che vorrebbero chiudere o spostare l’attuale scalo altrove, per motivazioni a volte smentite dagli successivi avvenimenti.

Dichiarava nel lontano 12 gennaio 2003 a ‘La Sicilia’: “Secondo uno studio della ‘Austin Italia’, l’aeroporto di Fontanarossa nel 2010 è destinato a chiudere perché superando gli otto milioni di passeggeri non potrebbe più sopportare un flusso simile. E siccome il tasso di crescita è superiore al 9 per cento, quando gli attuali lavori di ampliamento saranno conclusi l’aeroporto catanese sarà insufficiente. A quel punto lo scalo sarà ingolfato e ci sarà bisogno di uno scalo già pronto”.

La “profezia” del più amato presidente della Provincia regionale di Catania, almeno sino ad oggi, non si è quindi concretizzata e secondo noi per due motivi molto semplici: è inammissibile che uno scalo possa chiudere per esubero di passeggeri, ma semmai avviene per carenza e nel 2010, appena due anni addietro, Fontanarossa ha dato prova di essere uno scalo all’avanguardia capace di sapersi rapportare degnamente con gli altri aeroporti nazionali ed internazionali.

Un’agenzia Ansa del gennaio 2011 così celebrava i successi dell’aeroporto nostrano, in barba alle profezie di Nello Musumeci che vedevano il nostro scalo collassato proprio per quell’anno: “Nuovo record storico per l’Aeroporto Internazionale di Catania Fontanarossa. Al 31 dicembre 2010, infatti, sono stati 6.321.753 (+ 6,52% rispetto al 2009) i passeggeri in transito nello scalo che, per dimensioni e quote di traffico, è il terzo fra i regionali dopo Venezia e Bergamo e il primo per volume di traffico nel Meridione.

Il dato supera abbondantemente il massimo storico registrato nel 2007 quando i passeggeri furono 6.083.735. Entriamo nel dettaglio dei dati elaborati dagli analisti del traffico della SAC per scoprire come, dopo l’exploit del mese di agosto, che aveva visto un eccellente +9.25% di presenze rispetto al 2009, i mesi a seguire hanno riportato una crescita sempre costante di utenti – in linea con il dato medio nazionale che era del 6,5% – e che si è conclusa con + 7,17 di dicembre.

Numeri, occorre sottolineare, che pur risentono delle centinaia di cancellazioni causate, proprio sotto le feste, dall’ondata di gelo abbattutosi nell’Europa centrale costringendo alla chiusura numerosi aeroporti e quindi riducendo il numero di viaggiatori previsti. In dicembre, su Fontanarossa, sono transitati 454.074 passeggeri, 30 mila in più rispetto al 2009, quando furono 423.693. Una performance eccellente per l’intera “macchina aeroportuale” dello scalo catanese: uomini e mezzi impegnati a fornire standard di servizi ideali per garantire la giusta accoglienza ai viaggiatori e ridurre al minimo disagi, ritardi e disguidi.

Lo conferma il Quality Target 2010, il monitoraggio sull’efficienza dello scalo con cui SAC verifica quotidianamente il livello di soddisfazione dei passeggeri e che nel 2011 sarà seguito anche dalle associazioni dei consumatori: a Fontanarossa il controllo dei bagagli a mano è più veloce della media nazionale (10 minuti contro 12) e la percentuale dei bagagli disguidati è irrilevante (appena 0,2/1000 a Catania a fronte del 2/1000 su scala nazionale)”.

Ma proprio il 19 gennaio 2012, appena due mesi fa, Nello Musumeci è tornato sul “luogo del delitto” per un sopralluogo assieme a degli esperti e dei tecnici per ribadire il concetto. Alle telecamere di ‘Telecolor’ il leader de ‘La Destra’ ha dichiarato che Fontanarossa (stavolta non ha azzardato futuribili date come nell’intervista del 2003) non è più in grado di contenere un numero sempre crescente di passeggeri e che l’intera struttura andrebbe traslata alla Piana di Catania.

Ma quali sarebbero, chiediamo all’Onorevole Musumeci, i motivi per i quali, a suo avviso, oltre quelli legati al solito dato del numero crescente di passeggeri (che lo scalo ha dimostrato di sapere gestire abilmente), l’aeroporto andrebbe spostato? Dopo il possibile trasferimento dello stadio “Massimino” a Librino, si aggiunge, secondo Musumeci, anche quello di Fontanarossa alla Piana di Catania.

Periodi di “traslochi” a parte per la nostra città, per l’ex presidente della Provincia arrivano brutte notizie circa Fontanarossa. L’aeroporto nei prossimi mesi vedrà la propria pista allungata da 2600 metri a 3000 metri, con la linea ferroviaria non interrata ma appena abbassata con un minimo rialzo della pista stessa. Grande soddisfazione da parte del Ministro per la Coesione Territoriale Fabrizio Barca, il quale ha espresso note di merito sul nostro scalo: “Esperienza straordinaria: insieme a quelli di Bari e Napoli ha dimostrato che anche quando lo Stato dorme, alla fine il mercato funziona. Sono aeroporti che dimostrano che si entra e si esce molto più di qualche anno fa”.

L’allungamento della pista, inoltre, consentirebbe l’aumento della mole di passeggeri (da sei milioni e mezzo ai possibili dieci milioni) e l’atterraggio di grossi aerei di linea internazionali. Il dato, i numeri, e le testimonianze riportate parlano chiaro. Cosa ne penserà, quindi, l’on. Musumeci? Nei prossimi giorni proveremo a sentirlo per approfondire la delicata questione.

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Redazione Iene Siciliane

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