Formazione professionale in Sicilia: i misteri del governo Crocetta


Pubblicato il 13 Marzo 2015

Smascherata la volontà distruttiva dell’esecutivo regionale?

di iena senza scuola

In data 9 Marzo 2015 la Regione Siciliana con Decreto 1234 dispone la “Autorizzazione avvio delle attività relative ai Percorsi Triennali di Istruzione e Formazione Professionale, per l’anno scolastico 2014/2015”. Meglio tardi che mai si potrebbe dire, ricordiamo infatti che i ragazzi usciti dalla scuola media a giugno e si erano iscritti ad un corso di IEFP (Istruzione e Formazione Professionale) dovevano iniziare a frequentare i corsi da settembre 2014, come tutti gli altri studenti, invece hanno dovuto attendere ben 7 mesi il loro primo giorno di scuola.

 QUALI SONO LE RAGIONI DI QUESTO RITARDO?

  • Destino cinico e baro?
  • Incompetenza burocratico – amministrativa?
  • Volontà politica DESTRUENS del GOVERNO CROCETTA?

 Propendiamo per questa ultima ipotesi, infatti le assessore Scilabra prima e Lo Bello dopo d’intesa con Crocetta hanno portato avanti un sistema di “rottamazione” della formazione professionale nell’isola, che se prima appariva comprensibile, in quanto sembrava diretto a sottrarre questo settore al malgoverno di alcuni enti e politici, dopo ha rivelato il disegno di “gettare a mare” tutto: Operatori delle filiere della formazione professionale e studenti.

E’ come se, scoprendo scandali nella sanità, si decidesse di de – strutturare il sistema sanitario in Sicilia, sospendendo la funzione Di tutti gli ospedali e mettendo in cassa integrazione tutti i medici e gli infermieri, dimettendo tutti i pazienti e rinunciando a curare gli ammalati, annunciando però una grande rivoluzione del sistema, che lascia il tempo che trova e non arriva mai.

Su Ienesiciliane, a proposito dei minori quattordicenni abbandonati al loro destino dalla Regione Siciliana, scrivevamo il 4 febbraio:

“La cosa più raccapricciante è rappresentata dal “congelamento” di quelle migliaia di giovani usciti dalle scuole medie e che sono rimasti in attesa dal mese di settembre, dell’avvio dei primi anni di IEFP (istruzione e formazione professionale), la cosa rischia di diventare ancora più enigmatica se si tiene conto che i corsi di cui abbiamo prima parlato con scadenza di iscrizione al 5 Febbraio 2015, rivolti a coloro che sono in “dispersione o abbandono” o se si vuole “non studiano e non lavorano”, escludono tassativamente i quattordicenni.

In pratica i ragazzi che nello scorso anno scolastico hanno conseguito regolarmente la licenza media e si sono iscritti ai corsi di istruzione e formazione professionale non hanno ancora iniziato a frequentare le lezioni del 1° anno del corso triennale richiesto e non possono neppure iscriversi, non avendo 15 anni, a questa misura di “emergenza” pensata per coloro che sono fuoriusciti per abbandono dal sistema di istruzione e formazione.

E’ pensabile il Presidente della Regione e l’assessore Lo Bello abbiano “dimenticato” o deliberatamente messo a “binario morto” queste migliaia di quattordicenni (che nei quartieri di periferia e a rischio hanno scelto per un buon 30 % questo itinerario formativo), programmando quello che si potrebbe definire anacronisticamente un anno “sabatico” del non far niente, cioè determinando la Regione stessa, oltre che lo spreco di migliaia di talenti, le condizioni di inadempienza dell’obbligo scolastico e di violazione di legge?”.

A seguito delle pressioni e delle denunce dei media in primis alle Ienesiciliane ed in seguito ai reportage di Di Fazio sul quotidiano “La Sicilia” ed ai servizi Tv su Striscia La Notizia, la Regione Siciliana ha dovuto capitolare dando l’avvio del primo giorno di scuola per i quattordicenni entro trenta giorni dal 9 Marzo 2015 (D.D.G. 1234 del 09 Marzo 2015).

 Le “scuse” per il mancato avvio sin dal mese di settembre dell’attività, da parte dell’Assessore regionale Mariella Lo Bello, sono state annichilite dal Sottosegretario del governo Renzi, Luigi Bobba del Pd, che ha dichiarato che in tutte le regioni d’Italia i corsi hanno avuto regolare avvio tranne che in Sicilia per motivi del tutto incomprensibili.

Ma quali le ragioni addotte dall’assessore Mariella Lo Bello: I soldi dello Stato sono stati assegnati alla Sicilia ma non sono ancora arrivati nelle nostre casse.

E’ come se per avviare un appalto di costruzione si pretendesse il pagamento anticipato o per realizzare un progetto europeo si richiedesse oltre all’approvazione il pagamento cash prima dell’avvio, o un Comune interrompesse il servizio N.U. perché non sono materialmente pervenuti i contributi dello Stato – i trasferimenti erariali -, in pratica una tesi (questa della Mariella Lo Bello) che sembra veramente assurda, come se in Sicilia si andasse avanti per “bilancio di cassa”, così si bloccherebbero tutti i servizi pubblici.

La verità “politica” è forse quella che il governo Crocetta voleva semplicemente continuare nell’incertezza e profittando del clima di scandalo, che ha visto numerosi protagonisti del passato già incardinati in procedimenti giudiziari, rottamare studenti e personale e superata la fase della disperazione, nella confusione, affidare i milioni di euro delle filiere della formazione professionale e degli sportelli multifunzionali ad organizzazioni politicamente vicine, e qui forse gli ultimi inciampi che hanno riguardato personaggi di Confindustria e Camere di Commercio stanno un po’ spiazzando il Governo Crocetta.

Rimane sullo sfondo la strana sensazione dell’indifferenza di molte istituzioni, su questo disegno politico del Governo regionale, che per la verità appare perverso e che vede il Presidente Crocetta e un assessore che proviene addirittura dal ruolo di segretario provinciale di un sindacato come la Cgil protagonisti di comportamenti che appaiono finalizzati ad interruzione di un pubblico servizio a danno di minori.

 


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