Gli addetti all’ ufficio per il processo in provincia di Catania sono circa 300, di cui 178 operano in città fra Tribunale e Corte di Appello. Svolgono un lavoro fondamentale a supporto sia della funzione giurisdizionale che di quella amministrativa, ma i loro contratti sono a termine.
Per la Funzione pubblica Cgil di Catania e siciliana, la proroga del loro contratto al 30 giugno 2026 è “di certo un fatto positivo ma ciò che chiediamo è la stabilizzazione di tutti i precari giustizia e non solo di un terzo del totale”.
È stato questo il tema principale che ha animato “Uscire dalla precarietà e supportare la giustizia”, l’incontro pubblico organizzato dalla Funzione pubblica (FP) CGIL Catania e dalla FP Cgil di Sicilia.
Per la segretaria generale della Funzione pubblica di Catania, Concetta La Rosa, e il segretario della FP Cgil Sicilia, Gaetano Agliozzo, “con il supporto di queste operatrici e operatori la macchina giudiziaria riesce finalmente ad abbattere la mole di arretrato. In parole povere, con il loro apporto viene beneficiata tutta la macchina della giustizia, permettendo così tempi più celeri agli esiti sia civili che penali. La norma però prevede la stabilizzazione solo per 1500 addetti con il superamento di una ulteriore prova selettiva e comparativa e ciò, dopo aver vinto un concorso pubblico che già prevedeva il sistema di reclutamento con prove da superare”.
Ai lavori hanno partecipato, oltre La Rosa e Agliozzo, anche Francesco Saverio Maria Mannino, presidente del Tribunale di Catania, Michele Consiglio, consigliere della Prima Sezione penale della Corte D’appello di Catania, Dorotea Quartararo, presidente del Tribunale di Siracusa, Antonio Nicastro, componente del Comitato direttivo centrale ANM, Florindo Oliverio, segretario nazionale della Fp Cgil Funzioni centrali (settore che comprende tutti i lavoratori ministeriali), Francesco Fucile, segretario generale Fp Cgil Messina e segretario regionale Fp Cgil Sicilia Funzioni centrali e l’ avvocato Antonino Guido Di Stefano, presidente dell’ Ordine degli avvocati di Catania.
Per la segretaria La Rosa “è necessario allargare la dotazione organica del ministero della Giustizia affinché questa risponda al reale fabbisogno degli ufficio di Catania e provincia. Gli uffici per il processo (UPP), sono il fulcro della nuova organizzazione giudiziaria che mettono al centro il processo e che assicurano piena attuazione al principio costituzionale di “ragionevole durata del processo” accorciando i tempi di risposta ai cittadini. Il loro impiego non può essere solo visto come una misura del Pnrr al solo fine di smaltire l’arretrato ma deve essere pensato come misura strutturale a supporto della giustizia”.
Aggiunge il segretario generale di FP Sicilia, Gaetano Agliozzo: “Da tanti anni invitiamo a fare i conti con le gravi carenze di organico e con le troppe dimissioni dovuta proprio all’ incertezza lavorativa. Si sta perdendo un patrimonio di professionalità che il sistema giustizia non può permettersi, in nessuna parte del Paese, men che mai in Sicilia. A livello nazionale si deve fare i conti con un – 25% di arretrato nel civile e un – 36% nel settore penale e gli addetti all’Ufficio per il processo che aspettano di essere stabilizzati sono ben 8000 in tutta Italia”.
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