Riceviamo e pubblichiamo:
“15 LUGLIO – Sono trascorsi due anni dai fatti successi, per l’esattezza il 30 settembre 2018. Quel giorno l’istituto musicale Bellini di Catania licenziava 9 dipendenti della Bfs, che si occupava del servizio di pulizia e 9 lavoratori della Multiprofessional Service, che gestiva il servizio di custodia e al loro posto, subentrarono il personale della Pubbliservizi”.
La Fsi-Usae ripercorre tutti gli impegni e le rassicurazioni che in questi anni l’amministrazione comunale nella figura dell’Assessore Fabio Cantarella e le istituzioni interpellate, avevano annunciato per tutelare gli ex lavoratori dell’istituto musicali Bellini. Oggi questi lavoratori sono ancora disoccupati. Sulla drammatica questione, oggi la Fsi-Usae interviene con una nota indirizzata al sindaco di Catania Salvo Pogliese e all’assessore Fabio Cantarella per chiedere formalmente un ennesimo incontro.
“Correva l’anno 2018 – si legge nella nota a firma di Calogero Coniglio, Maurizio Cirignotta e Salvatore Bellia e Biagio Cirino, rispettivamente segretario regionale e territoriale Catania e componenti della segreteria territoriale della Fsi-Usae – quando il 2 ottobre 2018 la Fsi-Usae posizionò gli striscioni di protesta e dopo quattro giorno di presidio ad oltranza in via Etnea, davanti l’istituto Bellini sotto la pioggia, con lo scopo di sensibilizzare il Sindaco Salvo Pogliese e le istituzioni competenti. Arrivò la convocazione della prefettura da noi richiesta per il 10 ottobre per discutere sui licenziamenti al Bellini. Presero parte all’incontro l’assessore Barbara Mirabella in rappresentanza del sindaco Salvo Pogliese, Francesco Schilirò per la Città metropolitana, Calogero Coniglio, segretario regionale della Fsi-Usae, l’avvocato Gianfranco Todaro per l’istituto musicale Bellini, i rappresentanti delle aziende uscenti Bsf e Multiprofessional. Le due aziende dichiararono di aver ricevuto dall’istituto musicale Bellini la cessazione del servizio con nota pec del 24 settembre 2018, comunicando a loro volta il cambio d’appalto al centro dell’impiego. L’avvocato Todaro in rappresentanza del Bellini confermò di non ricevere più contributi dalla Città metropolitana”.
“Schilirò, dal canto suo, come rappresentante della Città metropolitana propose un accordo promettendo di erogare una parte della somma dovuta e per la restante parte servizi prestati direttamente dalla Pubbliservizi. “Bisogna però precisare – spiegano Coniglio, Cirignotta, Cirino e Bellia – che in base a quanto previsto dall’art. 4 del CCNL Multiservizi e al parere legale presentato, i lavoratori dovevano essere assorbiti dall’azienda subentrante cioè la Pubbliservizi, cosa che invece non è successa”. A tal proposito, l’assessore Mirabella e l’assessore Cantarella presero l’impegno come Comune di farli riassumere anche altrove. Per la Fsi-Usae questo non bastava, sospettavamo abusi e tratti di illegittimità in questo affidamento diretto della Pubbliservizi all’istituto Bellini, pagavano i lavoratori con il loro licenziamento, sul tavolo presentammo un documento al Vice Prefetto dove erano elencate alcune richieste e verifiche. Come organizzazione sindacale chiedemmo al Vice Prefetto l’applicazione dell’articolo 4 del CCNL e quindi l’assorbimento degli 8 dipendenti alla Pubbliservizi, e di attivare un bacino prefettizio per fare assumere il personale ovunque. Il tavolo fu rinviato ad altra data, sia per fare le verifiche e sia per discutere la problematica anche presso l’Istituto Provinciale del Lavoro”.
Nulla cambiò dopo il tavolo tecnico tenuto in Prefettura e il 25 ottobre 2018 la Fsi-Usae è stata convocata dalla IX commissione consiliare al Comune di Catania, subito dopo in occasione di un incontro tra segretario particolare del viceministro Fioramonti Dino Giarrusso e i docenti e gli studenti all’Istituto Bellini, dopo la conferenza la Fsi-Usae espose a Giarrusso dettagliatamente la vicenda dei licenziamenti del Bellini, consegnando il verbale della riunione consortile di settembre avvenuta tra città metropolitana e istituto Bellini. Ma nulla di fatto. Con i soldi del Miur l’Istituto fu salvato, ma le istituzioni non si adoperarono a garantire un lavoro anche ai 18 padri e madri di famiglia licenziati.
Il 28 novembre indicemmo un nuovo sit-in davanti alla Prefettura subito dopo l’incontro all’Ispettorato del lavoro tenutosi il 14 novembre, durante il quale la dott.ssa a Trezza, commissario della Pubbliservizi Spa, rifiutò di assumere i lavoratori licenziati dalle ditte che avevano in appalto i servizi di custodia e pulizie all’istituto Bellini. In questa occasione non si presentarono i rappresentanti della città metropolitana, l’Istituto Musicale “Vincenzo Bellini” e il Comune di Catania.
“In prefettura ci ricevette il Vice prefetto che dopo aver recepito le nostre osservazioni e gli aggiornamenti sull’incontro all’Ispettorato del Lavoro, dichiarò che la vicenda era all’attenzione della prefettura e decise di convocare nuovamente tutte le parti coinvolte nella vertenza, Sindaco, Pubbliservizi Spa, istituto Bellini e Città metropolitana. A quel punto la nostre conclusioni erano che la Pubbliservizi era stata salvata dal fallimento, Comune e Città metropolitana avevano abbandonato i lavoratori ma erano stati salvati i sostanziosi stipendi dei dirigenti che li rappresentavano. Mentre rimasero senza stipendio 18 lavoratori che avevano alcuni un contrattato di 9 ore settimanali e altri che avevano un contrattato di 28 ore settimanali, pagate 7,16 euro all’ora. Briciole. Pertanto i nostri legali provvedettero a depositare i ricorsi presso il Tribunale di Catania per chiedere il reintegro dei lavoratori, ricorsi ordinari ancora oggi in attesa di sentenza” dichiarano Calogero Coniglio, Maurizio Cirignotta, Salvatore Bellia e Biagio Cirino dirigenti sindacali della Fsi-Usae.
Sia in Prefettura e sia al Centro per l’impiego l’assessore Fabio Cantarella prese l’impegno come Comune di farli riassumere anche altrove. Il 2 gennaio 2019 furono presentati due esposti-denuncia alla Procura della Repubblica di Catania e alla Corte dei Conti, uno della nostra organizzazione sindacale e uno dai lavoratori sulla vicenda del licenziamento dei lavoratori del Bellini dipendenti di due aziende in appalto all’Istituto Musicale “Vincenzo Bellini” di Catania.
Il 5 giugno 2019 la Fsi-Usae chiese incontro formale al Sindaco Salvo Pogliese ma fummo convocati dall’assessore Fabio Cantarella al Comune che tornò a promettere e a rassicurare i lavoratori. Le parti si erano lasciate tra sorrisi, consensi e strette di mano che lasciavano sperare una celere ricollocazione, ma ancora ad oggi niente è stato fatto per gli ex lavoratori.
“Dopo le molteplici promesse dell’ Assessore Cantarella i lavoratori cominciarono a sperare ed a sognare il miracolo. E’ vero che i sogni sono desideri a costo zero e che, quindi, sognare non costa niente ma, il più delle volte i sogni, o desideri che dir si voglia, sono tanto effimeri che si trasformano in vere e proprie utopie, miraggi, illusioni e, talvolta, anche in delusioni più o meno cocenti pur se prevedibili. Sono queste le sensazioni che i lavoratori vivono oggi sulla loro pelle per le mancate promesse dell’Assessore Cantarella. Da quando è avvenuto quell’incontro è diventato impossibile contattare l’Assessore. Non eravamo al corrente delle sue doti di parlatore. Però, alle parole, dovrebbe fare seguire i fatti, sennò rischia di passare veramente per chiacchierone”, dichiarano.
“Caro sindaco, a distanza di 2 anni possiamo solo constatare che l’impegno dell’Assessore Cantarella ha disatteso le promesse sul ricollocamento degli operatori che hanno subito un licenziamento ingiusto da noi contestato perché irrazionale e discriminatorio. A distanza di 2 anni, mentre all’Istituto Bellini questi servizi avrebbero dovuto essere svolti, oggi dagli 8 ex custodi, sono stati invece ricoperti dagli operatori della Pubbliservizi. Nel manifestare solidarietà ai lavoratori, disoccupati da 2 anni, chiediamo un incontro al sindaco Salvo Pogliese, finalizzato alla risoluzione definitiva della grave problematica e ad ottenere garanzie di continuità lavorativa, reintegro nella struttura o ricollocazione dei lavoratori che rischiano il dramma di una fuoriuscita definitiva dal mondo del lavoro. E’ una situazione drammatica quella che queste famiglie stanno vivendo, il dissesto e i buchi di bilancio li hanno creati i politici e per la Fsi-Usae spetta a loro risolvere la problematica garantendo un’occupazione a queste famiglie”, concludono.”
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