Fulvio Frisone: “mia sorella mi ha picchiato!” La Cgil esprime solidarietà al noto ricercatore


Pubblicato il 11 Maggio 2019

Si attendeva la conferenza stampa dopo il comunicato di ieri sera e il “mistero” è stato “svelato”: a picchiare Fulvio Frisone, il noto ricercatore, sarebbe stata la sorella, mentre il cognato successivamente lo avrebbe minacciato e avrebbe chiosato: “io chiamo le Iene…”

A intervenire in sua difesa il badante colombiano che conferma la ricostruzione nella denuncia presentata ai carabinieri. E’ la ricostruzione dell’aggressione a Fulvio Frisone ricostruita ai giornalisti dallo stesso fisico nucleare con forte disabilità, stamane, nello studio del suo legale, l’avvocato Giuseppe Lipera (nella foto). Nell’esposto denuncia il ricercatore ipotizza una causa: “Tutto ciò – scrive nell’esposto – è accaduto perché mia sorella è inspiegabilmente convinta che io abbia maltrattato nostra madre, circostanza assolutamente non vera”. 
Oggi Frisone ha raccontato ai cronisti:

“il pomeriggio dello scorso 4 maggio sono stato picchiato in casa mia da mia sorella Palma e minacciato da suo marito. Mia sorella con la scusa di dovermi parlare mi ha portato in una stanza da solo e dopo avere chiuso la porta ha cominciato a bastonarmi senza darmi una spiegazione, dandomi una serie di schiaffi e provocandomi un grave malessere, date le mie condizioni di salute: sono affetto da tetraplagia spastico-distonica.”
Nella denuncia presentata ai carabinieri della stazione di Aci Catena, Frisone chiede “la punizione dei responsabili” e la “contestuale applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento” per sua sorella e il cognato e annuncia di “volersi costituire parte civile nel procedimento penale”.

“La violenza è sempre da condannare – ha commentato l’avvocato Lipera – lo è ancora di più quando commessa contro persone deboli e fisicamente fragile come Fulvio Frisone, una persona affetta da tetraparesi spastica con distonie ed è quindi costretta su una sedia a rotelle, parla a fatica, non può mangiare e muoversi da solo.”

Sulla vicenda è intervenuta la Cgil con un comunicato:

“Aggressione al fisico disabile Fulvio Frisone: la solidarietà della Cgil.
 
La Cgil di Catania esprime profondo sdegno per quanto accaduto al fisico Fulvio Frisone, picchiato in casa. Al ricercatore che da sempre fa onore alla nostra città per il suo impegno scientifico, va la nostra solidarietà  come cittadini e come sindacalisti. Siamo convinti che la sicurezza sia un obiettivo prioritario nella gestione del territorio. Invitiamo dunque le istituzioni locali a dare il giusto peso a quanto accaduto, affinché ogni singolo cittadino, soprattutto chi come Frisone si trova in una condizione di disabilità, possa ritenersi sicuro in ogni momento della sua giornata. 
Ciò che è accaduto non dovrà più ripetersi. Come sindacato siamo pronti a fa la nostra parte in termini di progettualità e idee”.”

 

 

 


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