“Garibaldi” processo d’appello: scontro in aula. Arriverà Pulci? Tutto rinviato al 15 dicembre


Pubblicato il 04 Novembre 2011

Il processo d’appello per lo scandalo del nuovo ospedale “Garibaldi”, malgrado il “silenziatore” messo dal Potere catanese, propone ad ogni udienza, davanti alla prima sezione della Corte d’Appello di Catania (Presidente Santangelo) Pm Michelangelo Patanè, sorprese e colpi di scena.Anche scontri verbali piuttosto virili. Come quello di stamattina, fra l’avv. Antonio Fiumefreddo, difensore dell’avv. Giuseppe Cicero e il Presidente Santangelo. Al centro dello scontro la revoca o meno dell’ordinanza con cui nell’ultima udienza del processo è stata ammessa l’audizione del collaboratore di giustizia Calogero Pulci, a lungo vicino al capomafia “Piddu” Madonia e conoscitore di fatti legati agli appalti del processo.Stamane, il Presidente Santangelo, sulla base di quanto comunicato dal servizio di protezione dei collaboratori, ha detto che Pulci non è un collaboratore di giustizia. Da parte sua il Pm Patanè ha chiesto la revoca dell’ordinanza perchè -a suo dire- quanto dice Pulci è generico. Da Patanè stata chiesta anche la revoca dell’ordinanza per sentire i magistrati D’Agata, Busacca e Scalzo e si è evidenziato, inoltre, che i tempi della prescrizione si avvicinano e che quindi occorre accelerare l’andamento del processo. Inoltre, presto andrà in pensione anche il dott. La Rosa, componente del collegio. Alle richieste del Pm si sono associati praticamente tutti, tranne la parte civile Messineo e appunto la Difesa dell’avv. Cicero che nelle ultime udienze ha operato per sentire Pulci e i magistrati. Il Presidente Santangelo stava dichiarando di revocare l’ordinanza (ma senza consultare gli avvocati e le altre parti), quando l’avv. Fiumefreddo ha reagito sostenendo che il Presidente gli aveva tolto la parola. N’è nato un diverbio piuttosto energico, con annesse richieste di trasmissioni atti per presunta “intimidazione alla Corte” o alla “Difesa”. In pochi minuti, comunque, le acque si sono poi calmate. Da parte dell’avv. Fiumefreddo si è spiegato che, sulla scorta di quanto affermato dal difensore di Pulci, l’avv. Enzo Guarnera, Pulci è a tutti gli effetti un collaboratore di giustizia, che gode dei benefici di legge previsti per i “pentiti” e che si trova fuori dall’Italia per motivi di salute. Quindi, una persona che si può rintracciare e sentire nel processo. Certamente, non si capisce perchè, al di là dello status o meno di collaboratore, Pulci non debba o possa essere sentito nel processo, tanto più dopo un’ordinanza che ha ritenuto necessaria la sua audizione.Alla fine, dopo la camera di consiglio dei giudici, la corte ha deciso di rinviare la decisione sulla revoca o meno dell’ordinanza su Pulci al 15 dicembre prossimo.iena Marco Benanti


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