Giornalismo, “Catania Primaverile”: libertà di stampa e giustizia-lampo. Attenzione a lamentarsi della lentezza della macchina giudiziaria, si rischiano querele…temerarie


Pubblicato il 01 Giugno 2014

di Ignazio De Luca Iena pluri querelata!

Ricorderemo per sempre il 31 maggio, ma non perché nel 1930 nacque Clint Eastwood, né perché nel 1969 Eddy Merckx risultava positivo ad un controllo antidoping, nemmeno quando nel 1972 in un vile attentato terroristico di matrice fascista, vennero trucidati, a Peteano, tre carabinieri e feriti gravemente altri due e nemmeno, infine, allorché nel 2002, la Corte di Cassazione confermò le condanne inflitte agli esecutori materiali della strage di Capaci, annullando, però,  la condanna ai mandanti.

Niente di tutto questo, per noi sarà una data storica il 31 maggio 2014 per esserci guadagnati la TERZA querela per diffamazione. Prima di trattare i dettagli della terza, vorremmo per completezza d’informazione, accennare brevemente alle altre due.

Nel marzo 2013 in una delle nostre prime inchieste, volevamo:”Questo lavoro, si prefigge di individuare attraverso le testimonianze dirette o tramite documenti, molti dei quali al vaglio della Magistratura, le responsabilità politiche e burocratiche della nascita del Muos in contrada Ulmo a Niscemi.”
Sono stato identificato dal Comando provinciale dei carabinieri il 28 novembre 2013, ovvero dopo otto mesi dalla pubblicazione su “Oltre la coltre.com, per un’esposto presentato, alla Procura di Caltagirone, dall’ex sindaco di Niscemi, ritenendosi diffamato dalle nostre inoppugnabili e incontrovertibili prove documentali.

Il tre maggio 2014, sono stato nuovamente convocato dai carabinieri, per essere identificato, in quanto sottoposto ad indagini, sempre per il MUOS. Questa volta a sentirsi diffamato era stato un ex consulente degli americani, che trasferitosi a Modena, ha presentato presso quella Procura l’esposto nei nostri confronti.
Questa volta per identificarmi sono stati necessari quindici mesi.

D’ora in poi, massima attenzione alle date. Il quattro maggio 2014 pubblichiamo su questa testata, un articolo dal titolo “Catania “show mediatico”: surreale, fumantina “raffica del nulla” dell’esperto “vado con chi mi conviene”: Ecco a voi “Gilberto” Idonea!”, con il quale domandavamo, con ironia, quali fossero le variegate e multiple esperienze professionali di Giuseppe Idonea, a cui il sindaco Bianco, aveva appioppato una serie di incarichi da “esperto”, qualcuno simil- gratuito, altri profumatamente pagati .

L’otto maggio 2014, respingiamo, motivandola, una richiesta di rettifica di un noto attore, parente dell’esperto del sindaco Bianco.

Il 31 maggio 2014, dopo averci di contattato già da tre, quattro giorni, siamo stati convocati dalla Polizia Postale, per comunicarci che era stato presentato un esposto nei nostri confronti per gli articoli sull’esperto del sindaco Bianco. Abbiamo fatto due conti e ci siamo resi conto che veramente Catania è un raro esempio di come le Procure di tutta Italia dovrebbero lavorare.

Ma vi pare normale che la Procura di Caltagirone impieghi ben otto mesi per informarci che siamo sottoposti ad indagini? E la Procura di Modena addirittura dodici mesi?

Queste Procure devono inchinarsi e restare a bocca aperta, prendano esempio dalla Procura di Catania, che pur oberata da fatti criminali gravissimi: estorsioni, droga, mafia, usura, mala politica, burocrazia corrotta, tangenti, malversazioni della cosa pubblica, in appena VENTI GIORNI, si attiva per una presunta diffamazione all’esperto del sindaco Bianco, ordinandone la notifica. Tutto ciò è veramente fantastico e ci incoraggia per l’immediato futuro a presentare i nostri (ne abbiamo pronti un poker) circostanziati esposti, sempre rigorosamente documentati, fiduciosi che in un lampo possano essere definiti.

Francamente ci ritenevamo già soddisfatti, per essere riusciti, con la nostra inchiesta di settembre 2013, pubblicata su “Sud Press” con lo pseudonimo di Cacciatore verde, di aver scoperto un appalto truccato di oltre CINQUE MILIONI di euro iva compresa, conferito alla Puntese Diesel srl. La Procura della Repubblica di Catania, sulla scorta della nostra ricostruzione di una perizia giurata modificata e acconciata alla bisogna, proprio in queste ore ha rinviato a giudizio l’ex dirigente comunale che aveva aggiudicato fraudolentemente l’appalto. Sono bastati alla Procura catanese, per completare tutto l’iter della complessa indagine, appena otto mesi, vedremo se all’esperto del sindaco Bianco, qualora ritenga sussistano gli estremi diffamanti, la Procura renderà giustizia in tempi ancora più brevi.

 


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