Che “botte” sul “ring mediatico”…di iena con la spugnaChe ci faceva Antonio Ingroia nello studio di Mario Ciancio, davanti all’editore-direttore?
Sul “Fatto Quotidiano”, il 21 dicembre scorso, il giornalista Walter Rizzo ha scritto un articolo: “Ingroia e il Principe della città”. Critico. Rammentando anche l’indagine per concorso esterno in associazione mafiosa che riguarda Ciancio. Non senza ricordare, da subito che “….Va detto che ad Ingroia mi lega un rapporto di assoluta stima e di profondissimo rispetto per la sua attività e anche una sincera amicizia. Proprio per questi sentimenti di stima e amicizia mi corre l’obbligo della sincerità…”
Apriti cielo! Sono volati…i secondi! Metaforicamente s’intende.
Ecco il commento di Ingroia: “so benissimo e conosco benissimo i fatti che alcuni ricordano ma io non faccio “visite” a Ciancio, così come non faccio “visite” quando vengo invitato in uno studio televisivo ed una sede di testata giornalistica per rilasciare interviste … Ero a Catania per interventi e riunioni politiche ed ho accettato la richiesta di due interviste che mi sono state fatte per il giornale “La Sicilia” e la TV Antenna Sicilia, dove ho detto, come sempre, ciò che penso. Ho accettato interviste da Maurizio Belpietro che ho più volte querelato, intervista pubblicata su Libero, testata che ho spesso querelato perché mi ha spesso diffamato e lo stesso ho fatto in alcuni programmi negli studi Mediaset. Unica pretesa inderogabile la correttezza dell’intervista e di questo non posso lagnarmi. Altra questione e’ la mia opinione di certi giornalisti e certi editori, che non cambia…. Io so da che parte stare e ne ho pagato le conseguenze assai più di quelli che pontificano senza sapere di chi e di cosa parlano, e da cui non accetto lezioni. Aggiungo che aspetto questi soloni che dimostrino di avere altrettanto coraggio mettendosi contro potentati di ogni tipo, Quirinale compreso. Figuriamoci se ho bisogno di ossequiare un Ciancio qualsiasi… Offensivo in modo intollerabile quello che sta scritto in questo articolo e ne trarrò le conseguenze. Grave che venga ospitato da una testata come Il Fatto che dovrebbe conoscere l’indipendenza di Antonio Ingroia da PM e da sempre…”
Gong!
Ed ecco Rizzo: “solo sui prezzi pagati. Personalmente mi sono fatto licenziare, mi sono fatto cacciare dalla mia città senza che nessuno fiatasse per non abbassare la schiena. Ho scritto sempre quel che dovevo, quando dovevo, anche era contro ogni logica di prudenza. Quindi ognuno ha pagato i suoi prezzi e ha la sua storia. Della mia non mi devo certo vergognare. Riguardo ai potenti sai bene, se non lo sai vai a rileggere cosa ho scritto su questo stesso blog riguardo a Napolitano, non ultimo per sostenere te e la Procura di Palermo. Ovviamente abbiamo ruoli diversi e diversi livelli dello scontro. Ma non credo che io debba prendere lezioni. Mi sorprende infine il tuo stupore riguardo allo spazio che mi concede Il Fatto Quotidiano, quasi a voler invocare una sorta di censura per chi osa esprimere, in modo civile, una critica nei tuoi confronti. Il Fatto concede ospitalità alle persone libere come te e come me, a prescindere come direbbe Totó. E questo è un grandissimo merito di questo giornale”.
Gong!Si vedranno in Tribunale?
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