Lettera aperta del legale (nella foto)….“Avv. Giuseppe ArnoneVia Minerva, 5 AGRIGENTOAl dott. Calogero Sodano, ex sindaco di Agrigento, ex senatore,in atto pluripregiudicato per reati contro la P.A.,nonché imputato di concorso in mafia.E p.cAll’avv. Giuseppe Sodano, figlio e legale di Calogero.Lettera aperta urgentissima di richiesta di pubbliche scuseinviata via e mail agli organi di stampa agrigentini nonché all’avv. Sodano a mezzo e mail
Sodano minaccia e tenta di estorcere l’operatore televisivo che ha effettuato per conto di Arnone le riprese televisive della pubblica presentazione del suo libro ove Sgarbi ha pesantemente insultato i magistrati.Apprendo che la S. V., Calogero Sodano, ha avuto la geniale idea, che valica ampiamente i confini del reato di violenza privata e probabilmente anche quelli del reato di estorsione, di inviare, attraverso persone più o meno consapevoli della gravità dei fatti e all’uopo incaricate, intimidazioni e minacce al mio amico e cliente sig. Marco La Mendola, da me incaricato, in via amichevole, di effettuare le riprese integrali della presentazione del libro, scritto dalla S.V., dal titolo “Meglio un giorno da sindaco”, e presentato sabato scorso assieme a Vittorio Sgarbi nella sala Zeus del Museo.Il sig. Marco La Mendola mi riferisce che le persone da lei incaricate, profferendo anche il nome e la competenza di suo figlio avv. Giuseppe Sodano, hanno comunicato a La Mendola la sua pretesa – assolutamente illegale – di ottenere le cassette con la videoregistrazione dell’iniziativa pubblica della presentazione del libro.Tale indecente ed illegale richiesta veniva accompagnata dalla minaccia, partita dalla sua persona, di denunziare il La Mendola e di fargli passare guai, in quanto il La Mendola avrebbe illegalmente videoregistrato un’iniziativa privata realizzata svoltasi a porte chiuse e riservata a persone private riservatamente e privatamente prescelte.Tali minacce si appalesano ancora più gravi ed illecite perché fondate su presupposti assolutamente falsi. In effetti, se l’iniziativa fosse stata a porte chiuse, riservata a soggetti privati, ed allocata in un luogo privato ottenuto a pagamento e per finalità private da Sodano, lo scrivente non avrebbe potuto incaricare il La Mendola di videoregistrala ne il La Mendola avrebbe potuto accedervi con una videocamera.La pinocchiesca menzogna, caro Sodano, è del tutto evidente : la S.V. ha chiesto la sala Zeus del Museo di San Nicola, la principale sala pubblica di Agrigento, per un’iniziativa di carattere pubblico e culturale, richiesta avanzata a titolo gratuito, iniziativa aperta al pubblico, con inviti al pubblico rivolti attraverso i mass media, mass media che si sono recati all’iniziativa per le finalità pubbliche e di informazione.Per cui il sig. La Mendola, ai sensi dei nostri principi costituzionali, era liberissimo di accedere alla sala di videoregistrare l’iniziativa, come chiunque è liberissimo di diffondere le immagini e i contenuti di tale iniziativa. Queste sono le regole dello Stato Liberale di Diritto, che è cosa diversa da uno stato di mafia.E formulo quest’ultima battuta per ricordarle che lei è imputato per i suoi rapporti con i mafiosi, di carattere letterale e di asservimento del Comune di Agrigento, all’epoca della sua sindacatura, alla mafia.A questo punto le rendo noto l’obiettivo, la ragione, la motivazione in virtù della quale ho chiesto al sig. La Mendola la cortesia di questa prestazione tecnica della video registrazione: come lei sa, avendo ricevuto la relativa notifica, mi sono già costituito parte civile nel processo per mafia a suo carico che si sta celebrando davanti al GUP di Palermo dott. Sergio Ziino, e con la videoregistrazione integrale intendevo acquisire eventuale prova di comportamenti suoi o di Sgarbi connessi al processo per mafia, nonché all’attività dei magistrati che hanno condotto le indagini e, negli altri processi, hanno ottenuto le sue condanne irrevocabili.Qualora fosse vero, come mi viene riferito che è suo figlio, avv. Giuseppe Sodano, a fornire supporto, con la sua abilitazione professionale, a tale attività illecita di minaccia e di tentata estorsione, la invito a riflettere su ciò che ha combinato Ventriglia procurando la condanna oltre che a se anche al figlio avvocato.Qualora invece il ruolo nella presente vicenda dell’avv. Giuseppe Sodano sia frutto di millanterie non autorizzate ed indebite poste in essere da parte sua o da parte di altri l’avv. Sodano viene invitato, se lo ritiene a chiarire la propria posizione. Se non lo ritiene viene posto in condizione di assumersi consapevolmente tutte le eventuali responsabilità.Concludo con un gesto altamente magnanimo: se la S.V., ex sen. Sodano, rivolgerà tramite i mass media una lettera di pubbliche scuse al sig. Marco La Mendola , vittima di queste azioni indecenti ed illecite, la presente vicenda non avrà, da parte mia, nessuna iniziativa di trasferimento in sede giudiziaria. E le consiglio di consultare i suoi legali, nominati nel processo per mafia, G. S. e N.M., per chiedere ai medesimi quanto possa essere dannoso per un soggetto gravato di accuse di mafia e pregiudicato per gravi reati, essere ulteriormente accusato con prove evidenti delle minacce e delle intimidazioni di cui alla presente vicenda.Ho proprio finito: rifletta se non sia il caso di cambiare comportamento per evitare che il prossimo libro lei lo debba presentare dentro un istituto di pena senza seguire i successi etici e patriottici di Silvio Pellico (“Le mie prigioni”).PS: le scuse devono essere proposte pubblicamente entro domenica prossima.Agrigento, 30.04.2014Avv. Giuseppe Arnone”.
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