AH LA MEMORIA
COMMOVENTI PAROLE DEL VICEPRESIDENTE DELL’ANTIMAFIA NAZIONALE. MA VENTI ANNI FA CIRCA…
di iena memoria d’elefante marco benanti
Mentre la petizione per elargire i benefici della legge Bacchelli a Riccardo Orioles raggiunge le 30.000 firme, dall’alto dell’Antimafia arrivano le parole dell’on. Claudio Fava, vicepresidente della commissiione nazionale antimafia. Eccole:
“ci sono tre buone ragioni per essere felici se verranno concessi i benefici della legge Bacchelli a Riccardo Orioles.
Saremo felici noi, amici di Riccardo da 37 anni, perché l’amicizia si nutre della vita. Anche della vita passata, andata via. La vita che incanutisce, che piega e non spezza, che si porta dietro uno ad uno i giorni trascorsi e poi te li mostra tutti insieme, allineati come soldatini di piombo, con gli sbreghi della salute, i dolori del corpo, le solitudini dell’anima, i colori sbiaditi, la voce raggrinzita. Accade a tutti. È accaduto anche a noi.
Saremo felici noi, figli di Giuseppe Fava che questo mestiere di scrivere ce l’insegnò come l’artigiano, chiodi, viti, olio di gomito, sguardo dritto, parole ferme, lucidate come pietre a segnare la via. Di quella scuola Riccardo è stato l’apprendista più onesto e più tenace. Le lezioni di mestiere e di vita del Direttore se le porta cucite addosso: le ha indossate trentasette anni fa e non le ha più smesse.
Saremo felici noi italiani. Felici perché la concessione della legge Bacchelli a Riccardo riconosce che scrivere il vero sulle mafie è opera meritoria, alta, civile, necessaria alla dignità del Paese. E che un intellettuale schierato sulla linea di trincea di quella scrittura libera e intransigente non ha meno meriti, per noi tutti, di un poeta, di uno scrittore, di un pittore.”
Veramente commoventi! Commoventi perché arrivano da chi, una ventina d’anni fa, assistette (o vi contribuì?) allo “sfratto” dalla sede de “I Siciliani” proprio di Riccardo Orioles. Proprio così: una “cacciata” bella e buona. Una “disposizione” dall’alto.
Con tanto di arrivo sul selciato delle strade e delle panchine proprio di Riccardo Orioles.
Ora, in attesa degli eventuali insulti e delle possibili “riprovazioni morali” che probabilmente ci arriveranno per avere ricordato quanto accaduto (esistono i testimoni di quanto abbiamo raccontato, chi non si girò dall’altra parte e aiutò Riccardo), non ci resta, come fanno quelli della “sinistra civile” di rammentare che la “memoria va coltivata”. Anche per i “buoni”. E gli ipocriti.
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