di Iena Quark Marco Benanti
Qualcuno l’ha definita come “la fine del giornalismo quantistico”, una vera e propria sfida alle teorie della fisica. La notizia dell’ultima e definitiva scissione de “I Siciliani”, a 30 anni dalla nascita del giornale, sta scuotendo il mondo dell’informazione globale. Com’è noto, a seguito delle varie diaspore, a gestire la storica rivista erano rimasti in due: Riccardo Orioles, detto “Quello con la pipa” e Fabio D’Urso (nella foto in uno dei suoi più sobri selfie, stile “Colonnello Kurtz in Apocalypse Now”), che da tempo si è autoconfinato nella piccola dimora di Tarderia da dove, tra un selfie e l’altro, coordina le sorti del mondo.
La rottura tra i due storici militanti de “I Siciliani” si è consumata qualche giorno fa, su Facebook. Il casus belli sarebbe la vicenda di Gaza. Pare che Orioles abbia “censurato” un articolo di una giornalista italiana che vive in Palestina, tale Samanta Comizzoli. E pare che Fabio D’Urso non abbia gradito. Da qui lo scontro.
Che ha portato il D’Urso ad evocare addirittura la rottamazione per il vecchio Orioles. Ecco il messaggio che il D’Urso ha diffuso via Facebook:
“Si si. No no.
Da questo numero non firmo più I Siciliani giovani. In molti ne saranno contenti. Non credo di sentirmene in colpa. Ho fatto tutto quello che potevo, umanamente parlando per tutti, fino ad ora.
Sono solidale con Samantha Comizzolia cui non sarà pubblicato il pezzo. Di questo si prende la responsabilità la direzione. Io ho fatto tutti i passaggi necessari.
L’accusa di antisemitismo formale è ridicola. Sappiamo tutti come Samantha abbia deciso di farsi carico del popolo lì, in Palestina. Sappiamo che sulla morte dei ragazzini ebrei pende l’ombra del governo israeliano e delle dinamiche di violenza per rendere opportuna un attacco disumano. Per quanto mi riguarda mi vergogno di non poter essere soltanto teorico nella scelta di ogni modalità per il popolo palestinese.
Non godo di molta stima, sembra dalla giornalista, che oggi mi ha liquidato con indifferenza. Poco importa. Oggi ho lottato per fare valere la sua vita. Domani, come sempre per far valere il principio di due stati liberi nello stesso territorio. Due sovranità attente e gemelle per i bisogni l’uno dell’altra. Ma fino ad oggi. E per come si è messa questa vicenda, chi sta morendo è la popolazione di Gaza e tutti i poveri Cristi che lottano e fanno resistenza in ogni parte in tutta la Palestina.
I rapporti con questo I Siciliani giovani, da ora in poi dipenderanno da questo.
Io ho lottato per un giornalismo libero, attento alle ragioni di tutti, anche se differenti dalle mie. Il minimo che I Siciliani giovani possa fare è pubblicare queste righe per spiegare ai lettori la mia scelta. ( Ma con la liquidità che scorre , immagino che le ragioni di opportunità militare regnino sovrane).
Un saluto ai redattori, buona vita.”
La domanda a questo punto è: come farà il mondo senza “I Siciliani” di D’Urso e Orioles?
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