di Ignazio De Luca
Da Repubblica stralcio del farisaico pezzo il “grande inganno” antimafia riguardo Montante:
“nella città dove è iniziata l’irresistibile ascesa del cavaliere Antonio Calogero Montante detto Antonello, presidente di Confindustria Sicilia, presidente della locale Camera di commercio, presidente di tutte le Camere di commercio dell’isola, consigliere per Banca d’Italia, delegato nazionale di Confindustria (per la legalità, naturalmente) e membro dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati (unica carica dalla quale si è al momento autosospeso per un’indagine a suo carico per concorso esterno), si può scoprire come in nome di una assai incerta antimafia si è instaurata una sorta di dittatura degli affari. Un califfato che si estende in tutta la Sicilia ma che è nato qui, a Caltanissetta, dove commistioni – e in alcuni casi connivenze – fra imprese e politica, impresa e stampa, imprese e forze di polizia, imprese e magistratura, hanno ammorbato l’aria e fatto calare una cappa irrespirabile sulla città.
Una rete di interessi così fitta è protetta anche da una stampa a volte troppo compiacente con Montante e i suoi amici…Nelle sue molteplici vesti istituzionali Montante ha spesso offerto un “sostegno” a mezzi d’informazione e singoli giornalisti. Da presidente della Camera di Commercio di Caltanissetta ha erogato una pioggia di contributi, sotto la voce “azione di marketing territoriale”. Ne hanno beneficiato cronisti-scrittori, ancora prima della pubblicazione dei loro libri e testate web.” ( Bolzoni – Lauria)
Che facevano gli straordinari e superpagati giornalisti Bolzoni e Lauria, quando, il direttore di questo quotidiano Marco Benanti, già nel 2012, ovvero tre anni or sono, denunciava su Magma e su Iene Sicule, in splendida solitudine, il sistema di potere di Confindustria Sicilia? Beccandosi, dal “duo delle meraviglie”, Montante – Lo Bello, una querela in sede penale e una richiesta di risarcimento di 300 mila euro in sede civile.
E quando a settembre del 2014, chi scrive, aveva elencato, sia “l’azione di marketing territoriale”, con l’indicazione nelle delibere camerali, sia i nominativi degli enti e dei soggetti percettori, sia i forti dubbi sull’operato posto in essere dal presidente Montante, per agire in contrasto coi fini statutari della Camera nissena, non solo i due ricchi giornalisti, non ci calcolavano, ma addirittura, un incredibile Lauria spudoratamente scriveva, in Repubblica.Palermo.it il 17 febbraio 2015 ..” Nei mesi scorsi Repubblica aveva raccontato dei contributi che la Camera di commercio di Caltanissetta, diretta da Montante, aveva erogato nel 2014 a favore di giornalisti di importanti quotidiani siciliani e testate web per la realizzazione di libri, prima ancora che questi venissero scritti o pubblicati.”
Questa beata Minchia! Lauria, ha scritto Repubblica su “azione di marketing territoriale” della Camera di Commercio nissena. Anzi, millanta proprio male Lauria, se il suo collega Barresi, furibondo perché indicato come beneficiario di 10 mila euro, insieme a G.Martorana, per un libro che al 14 febbraio 2015 non è stato ancora stampato, mi ha temerariamente, querelato. Perché Lauria, non assegna a “Repubblica” anche il merito di aver pubblicato il certificato di nozze del giovanissimo Antonio Calogero Montante, col compare di nozze mafioso, pubblicato da ” I Siciliani Giovani”?
Mai (prima che forse una sapiente regia romana?) desse l’ok per orchestrare il linciaggio mediatico in corso d’opera su l’indagato Montante, “Repubblica” si è permesso un rigo che non fosse osannante a Montante. Altroché denunce!
Questi sono i fatti veri! Dovremo aspettarci 595 comma 3? Ci difenderemo con tutte le nostre forze contro l’ingiustizia!
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