Giornalismo&Mafia, Riina junior da Vespa, Cgil Palermo: “inorriditi”


Pubblicato il 06 Aprile 2016

CGIL PALERMO-COMUNICATO STAMPA

“INORRIDITI DA TRASMISSIONE DEL SERVIZIO PUBBLICO. LA CGIL, CON LA SUA STORIA E LE SUE VITTIME DI MAFIA, E’ PROFONDAMENTE COLPITA” 

“Restiamo inorriditi per il fatto che su Rai Uno,  primo canale  televisivo di Stato, per il quale tutti paghiamo il canone, sia dia spazio a un’operazione editoriale e di marketing che punti a fare clamore su un tema così delicato come quello della mafia, con ospite in studio il figlio di Totò Riina, anch’egli condannato per associazione mafiosa, terzogenito  del criminale che ha causato la stagione delle stragi  in cui persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e gli agenti delle scorte, e che ha seminato anni di terrore a Palermo e in Italia”.

A dichiararlo è il segretario della Cgil di Palermo Enzo Campo, a proposito  delle polemiche suscitate dal libro pubblicato da Salvatore Riina e  dalla sua presenza il figlio di Totò Riina alla trasmissione  di Bruno Vespa nel programma Porta a Porta di Raiuno.

“Si dà spessore a un’operazione  che al di là dell’effetto anche commerciale,  dà sbocco, e non so quanto in maniera consenziente o esplicita,  alla veicolazione di  una versione intimista della vita della famiglia di un criminale qual è stato e quale continua a essere Totò Riina, condannato 16 volte all’ergastolo, senza che da parte del figlio vi sia mai stata  una presa di distanza dal fenomeno mafioso che ha prodotto la stagione delle  stragi.  Questo colpisce il movimento antimafia rappresentato anche dalla Cgil, che sta portando avanti la realizzazione di un calendario della memoria in cui si ricordano tutte le vittime del movimento sindacale non solo come celebrazioni di appartenenza ma come vittime di mafia appartenute alla migliore storia d’Italia”.


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