Giù la maschera, siamo eccellenza!

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di Il Corsaro Nero.

Catania lascia la maschera del Carnevale 2021 ma non la mascherina che servirebbe a proteggere dal contagio da Covid-19 e che rimane imposta per legge e buonsenso, quanto meno durante gli spostamenti. La sera, la città sotto il vulcano, è un capoluogo come tanti, incredibile a dirsi, ma si rimane “spenti” nella semioscurità e nel silenzio squarciato da rare parole sospese e urlate quale rivendicazione dell’io esistente. Siamo qui, quali testimoni radi di città fantasma con parziali riprese mattutine, e mascherate, a sfiorare il “senso della normalità” che è via, via svanito ovunque a oltre un anno dal primo allarme da pandemia mondiale.

Peraltro si inizia con le “ceneri” a tutto tondo, sì, perché “Scassau” (come finemente riportato dal quotidiano locale) ‘a Muntagna e dall’Etna è venuta giù una quantità assai corposa di cenere e lapilli a sottolineare, anche con qualche patema e preoccupazione, che sì, siamo in Quaresima! Oltretutto. E non scema anche se l’evento parossistico apicale sembra ormai alle spalle, I nostri amici ristoratori riaprono, quelli che hanno resistito, con tanto di sorriso avverso le condizioni proibitive per molti; guardando per le vie del centro di botteghe chiuse se ne contano quasi il doppio di quelle che son rimaste aperte a tempo determinato e nel rispetto dei famigerati DPCM, lo stesso – se non peggio – lo si nota camminando in periferia.

Fotoamatori scadenti e sensazionalisti hanno forse smesso di fotografare la via Etnea piena di gente sotto lockdown – anche perché ritengo che il direttore Enrico Mentana non dia loro il credito che gli offriva fino allo scorso gennaio – mentre il presidente della Regione Nello Musumeci in un impeto sincero che evince semplicistiche adesioni a fonti poco verificate si mostra fiero e orgoglioso di immagine altrettanto che appare taroccata: quella dell’Etna che “scassau”, appunto, con tanto di colonna di fumo da fare invidia ai film sull’epopea western di John Ford e vista dalle vestigia classiche della meravigliosa Taormina.

Peccato che l’immagine sia finta, appunto, e che sarebbe da equiparare a una trovata da “Napoli di Bellavista” dell’illuminato Luciano De Crescenzo. Una “foto” che pur creando reali entusiasmi non rimanda la vera immagine dei luoghi geografici e sociali in una società allo sbando, impoverita e provata com’è quella nostra che include anche la regale Taormina con tanto di negozi chiusi e un’offerta turistica fino a ieri bloccata che possiamo soltanto sperare torni presto a decollare.

Ma c’è, tuttavia e fortunatamente, di che sorridere.

Siamo ancora eccellenza, davvero, nonostante tutto e lo siamo coi nostri giovani.

Così è la vita: imprevedibile e a due facce, sempre. Anche e soprattutto a questo serve la cronaca: e allora giù la maschera per scoprire la buona notizia che stiamo per rendere ai nostri lettori!

Neanche la pademia ha fermato il  team “DallaChiesaBit”, composto da dieci ex studenti dell’Istituto Comprensivo “Carlo Alberto dalla Chiesa”, di San Giovanni la Punta comune in provincia di Catania e alle pendici dell’Etna. I ragazzi, capeggiati egregiamente dai professori e coach  Isidora Ardita, Gianluca Marletta e Paola Riso, hanno meritato, lo scorso anno la classificazione nazionale  alla “FIRST LEGO League”, la sfida mondiale di scienza e robotica che punta a trovare soluzioni innovative in vari settori sociali.

La notizia non aveva avuto adeguata risonanza e proprio per questo motivo, nonostante sia passato un anno e le restrizioni per il Covid 19 abbiano impedito lo svolgimento delle gare nazionali, la preside Pierina Maddalena Calì, insieme ai coach, ha deciso di premiare i giovanissimi studenti con una cerimonia ristretta che si svolgerà, presso i locali della scuola puntese, lunedì 22 febbraio, con inizio alle ore 16.00.

L’evento renderà onore ai ragazzi che si sono impegnati nell’arco dell’anno scolastico 2019/2020 creando “GINO”, il mitico robottino che ha superato egregiamente tutte le tappe della selezione senza arrendersi dinanzi alle missioni più difficili.

Non solo. Mattia Bonaccorso,  Giulio Mangione, Giorgia Mangioni, Roberta Mangioni, Flavio Marletta, Flavia Nicolosi, Simone Savastra, Michele Scuderi, Emilia Tendi e Davide Timeo, seguiti professionalmente dai loro coach, hanno sviluppato un interessante progetto scientifico – apprezzato dalla giuria proprio per il valore sociale insito in esso e per l’originalità – realizzando il prototipo di un dispositivo elettronico per le persone affette da disabilità cognitiva: Dispositivo che ha quale finalità l’opportunità di rendere gli stessi soggetti autonomi nella gestione quotidiana della città… conducendoli verso “La giusta direzione”, come il nome dello stesso progetto.

Prime esperienze: “Talvolta le passioni nascono vivendo le situazioni – spiega nello specifico il professore Gianluca Marletta, ingegnere – Mi sono trovato a parlare di robotica educativa esattamente 6 anni fa a Pedara (altro comune pedemontano in provincia di Catania. Ndr) con il dirigente che mi avrebbe da lì a poco fatto scoprire il mondo della scuola, le prime battute sono state proprio legate a quest’argomento. La mia formazione di tipo scientifico aveva spianato la strada e da lì è stato un crescendo; spinto dall’entusiasmo dei ragazzi e dalla voglia di “fare scuola” in maniera un po’ più innovativa, sono arrivate le prime delusioni ma anche le soddisfazioni…un mix perfetto per non perdere mai la voglia di andare avanti e fare “sempre meglio””.

Quindi l’approdo alla First Lego League.

“Partecipare alla First Lego League, competizione mondiale di robotica, e vincerla nelle sue fasi regionali nell’edizione 2019/20, è stato l’avverarsi di un sogno – riprende Marletta –

Nell’edizione 2017/18 la competizione ci aveva regalato il primo premio nazionale per il miglior progetto scientifico; allora la tematica era il “risparmio idrico” e un dispositivo elettronico che controllava le perdite di acqua legate ai guasti sanitari ci ha incoronati vincitori”.

Chiediamo anche qualche aneddoto.

“Prima delle vittorie – specifica il docente – erano arrivate già le delusioni. Dopo mesi di duro lavoro, nella prova di robotica, durante la gara della fase eliminatoria regionale nell’edizione 2017/18, il nostro robottino di allora senza aver mai compreso il perché, decise di compiere un percorso completamente diverso da quello previsto dalla nostra programmazione. I bug inevitabili della tecnologia ci hanno regalato un bel ‘0’ punti difficili da conquistare quasi come il punteggio pieno; è stato veramente un brutto colpo che mi ha però dato la grinta per non arrendermi anzi ho “usato” le delusioni per diventare più forte.

Un altro simpatico aneddoto è legato all’ultima edizione, durante la preparazione della gara nel periodo natalizio, uno dei ragazzi della squadra aveva portato un panettone da mangiare a fine giornata. Purtroppo l’apertura della confezione contenente questo panettone veniva sempre rinviata alla settimana successiva. A un certo punto lo stesso divenne, suo malgrado, una sorta di feticcio porta fortuna che ha accompagnato la fase di preparazione quasi fosse l’11.mo  componente della squadra. Lo abbiamo portato con noi anche il giorno della gara, con la promessa che se avessimo vinto le fasi regionali, lo avremmo portato alle nazionali e, nell’ipotesi di successo, mangiarlo sarebbe stata la prima cosa che avremmo fatto; ahimè le fasi regionali effettivamente le abbiamo vinte, ma il COVID non ci ha permesso di svolgere le finali nazionali che avrebbero potuto darci il lasciapassare per le fasi mondiali. Non ci si crederà, ma il panettone è ancora lì che aspetta. A questo punto penso che diventerà il portafortuna della scuola, visto che mangiarlo ad oltre un anno dalla sua data di scadenza, potrebbe portare risultati infausti per la salute”.

Un’ultima piccola chicca legata alle soddisfazioni questo gruppo coeso e entusiasta può vantarla anche nel fatto che l’anno scorso, 2020, hanno superato le selezioni per partecipare al programma televisivo in onda su RAIGULP Rob-o-cod, un programma per ragazzi sulla robotica educativa. “È stata un’esperienza indimenticabile e arricchente oltremodo” chiosa Marletta.

I ragazzi selezionati sono stati scelti in base ai risultati di un test di ammissione. Hanno dimostrato di avere buone competenze di base di robotica, ma anche la simpatia e la grinta che sono fondamentali per arrivare a un risultato come quello che, oggi, possono vantare.

La scuola ha quindi potuto contare in un team di insegnanti che hanno saputo infondere entusiasmo e trasmettere le giuste basi ai giovanissimi e, tra i professori, importante, basilare è stata l’attività svolta da Paola Riso (Arte e Immagine) e Isidora Ardita (Scienze motorie).

Alla premiazione di lunedì 22 febbraio hanno assicurato la loro presenza, oltre alla preside ed ai coach citati, anche il vicepreside Gianni Alì, in rappresentanza della scuola, il Sindaco di San Giovanni La Punta, Antonino Bellia, ed ovviamente i giovanissimi protagonisti di questa splendida, robotica, futuristica avventura.

Nel nostro piccolo, da qualche parte del nostro territorio, sotto la pioggia di lapilli vulcanici e un sole primaverile anche in inverno siamo leggenda, nonostante tutto.

Ed è equo sottolinearlo.

Il Corsaro Nero.

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