Giudiziaria, Agrigento: l’avv. Giuseppe Arnone vince ancora! Assolto anche in appello!


Pubblicato il 27 Novembre 2015

arriva dal noto legale:

“CONVOCAZIONE CONFERENZA STAMPA

Oggi, venerdì 27 novembre, ore 11,30

Studio legale Via Mazzini, 148 (di fronte al Tribunale)

“L’assoluzione, anche in appello, dell’Avv. Arnone per corruzione in atti giudiziari”

Tutti gli organi di stampa agrigentini il 06 ottobre 2012 diedero come prima notizia quella della perquisizione alle 04 di notte di due abitazioni e dello studio legale dell’Avv. Arnone, con sequestro di tutti i computer, perché accusato di corruzione in atti giudiziari.

Anche il quotidiano nazionale La Repubblica riportò la notizia, il 07 di ottobre.

Quindi successivamente fu dato ampio spazio della richiesta di rinvio a giudizio della Procura della Repubblica.

Adesso appare doverosa che si consenta al sottoscritto, assolto anche in appello, di far sentire la propria sobria opinione su tale sentenza, soprattutto per mostrare agli agrigentini la grande soddisfazione e serenità che mostra oggi il volto dell’Avv. Arnone.

Infatti l’assoluzione, disposta dalla prima sezione della Corte di Appello, per questo gravissimo ed infamante reato – Arnone fu intercettato telefonicamente, pedinato, fotografato, i computer furono periziati, vent’anni di vita quindi passati al setaccio -, fa seguito al rigetto, notificato tre giorni addietro, da parte del Tribunale del Riesame, dell’impugnazione proposta dal Procuratore Di Natale dell’ordinanza del Gip, Dott. Alfonso Malato, con cui quest’ultimo aveva rigettato l’applicazione di una misura cautelare nei confronti dell’Avv. Arnone.

Sia la Corte d’Appello (che peraltro nelle scorse settimane ha assolto altresì l’Avvocato Arnone nei processi di appello per diffamazione con parti offese l’Avv. Sergio D’Alessandro e l’On. Di Benedetto) con questa piena assoluzione che il Tribunale del Riesame, hanno totalmente sconfessato l’operato della Procura di Agrigento: anzi, il Tribunale del riesame, entrando nel merito delle contestazioni mosse all’Avv. Arnone, ha dichiarato insussistenti – nel merito!!! – le accuse dell’altrettanto grave e infamante reato di stalking ipotizzato da Di Natale e Fonzo, in danno di un imprenditore, come l’Avv. Sinatra, nei cui confronti si attende ancora invano, da parte della stessa Procura, il sequestro delle opere abusive realizzate nel cuore della Valle dei Templi. Abusi peraltro confermati sia dalla Soprintendenza che dal Comune di Agrigento.

Comunque la conferenza stampa di stamattina, in via Mazzini alle 11,30, avrà per oggetto la sentenza di ieri dio assoluzione per corruzione in atti giudiziari.

La parte di stampa locale che si è asservita alla Procura della Repubblica potrà valutare, leggendo il presente comunicato, che adesso, regolati – secondo legge – i conti con i magistrati persecutori, si provvederà a mettere mano, secondo legge, mediante la richiesta di azioni disciplinari nonché di risarcimento, nei confronti degli stessi giornalisti agrigentini che violano il codice deontologico.”

dalla sua bacheca facebook: 

“VITTORIA DI ARNONE IN CORTE D’APPELLO, SCONFITTA LA PROCURA!!

La Corte d’Appello di Palermo conferma in toto la sentenza di assoluzione emessa dal Gup di Agrigento Provenzano.
Arnone era stato assolto con formula piena in ordine al reato di corruzione in atti giudiziari. Rigettato l’appello dei Procuratori Di Natale e Fonzo. 
Arnone ha dichiarato, e la decisione di oggi fa seguito al rigetto da parte del Tribunale del Riesame, in data 23 novembre 2015, della richiesta di misura cautelare formulata dal Procuratore Di Natale, per il reato di stalking; 
Anche il Tribunale del Riesame ha ritenuto insussistente il reato che gli veniva contestato. 
Arnone ha aggiunto : in quella infamante accusa di corruzione ho subito tre mesi di intercettazioni telefoniche , le perquisizioni alle quattro di notte di villa,abitazione e studio professionale, sequestro di tutti i computer di tutta la mia famiglia, pedinamenti e fotografie. E quant’altro.

“Ringrazio il coraggio dimostrato dal Gup di Agrigento Provenzano nell’emettere quella giusta sentenza di assoluzione oggi pienamente confermata dalla Corte d’Appello.
In questo processo per corruzione per aver prestato 50 euro ad una mamma per far visitare dal medico la figlia malata volevano mandarmi in galera per tre anni e mezzo. 
Tutta la corruzione, ribadisco, tutta la corruzione, riguardava piccoli prestiti per complessivi mille euro in un mese. Una vergogna giudiziaria spazzata via definitivamente dalla sentenza assolutoria di oggi . “

Adesso dovranno pagare, con la responsabilità civile, i Pubblici Ministeri Fonzo e Maggioni che hanno ampiamente violato la Legge in materia di intercettazioni. 
Mi pare anche opportuno spendere due parole sul secondo processo deciso oggi sempre dalla Corte d’Appello di Palermo, sempre dagli stessi giudici della la prima sezione penale: in questo caso la sentenza impugnata dalla procura di Agrigento era quella del Gup Alessandra Vella, sentenza che riguardava una ipotesi di calunnia nei confronti di alcuni esponenti del PD che mi avevano diffamato. In questo caso la Corte d’Appello va ritenuto fondato il ricorso del PM Brunella Sardoni, che mi ha condannato ad un anno e quattro mesi appunto per calunnia. Ovviamente sarà la Cassazione a stabilire se la calunnia esiste o meno . E non ho dubbi sull’esito finale . 
Ciò che importa oggi è potere dimostrare che la Procura di Agrigento , nascondendo pure prove, per quanto riguarda il processo per cui mi ha assolto Provenzano e adesso la Corte d’Appello, mi ha intercettato , fotografato , sottoposto a sequestri, pedinato e perquisito all’alba in modo del tutto ingiusto ed ingiustificabile . 
Non solo ma l’assoluzione di oggi per il reato di corruzione in atti giudiziari da parte della Corte d’Appello fa seguito al rigetto dell’altra impugnazione del Procuratore Di Natale operata in ordine alla misura cautelare di divieto di dimora ad Agrigento che Di Natale pretendeva di applicarmi. Il Tribunale del Riesame ha dichiarato insussistenti di gravi indizi di reato per i quali Di Natale richiedeva l’Ordinanza Cautelare. Tale decisione del Tribunale del Riesame che ancora una volta sconfessa la Procura di Agrigento, è stata notificata il 23 di novembre.

Avv. Giuseppe Arnone.”


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