“Notizia di reato a carico di Fonzo e dell’avv. Gaziano, resa nota mediante striscione affisso di fronte Tribunale , in via Mazzini 148 ad Agrigento.
Dalla giornata di oggi viene resa nota la seguente notizia criminis che viene ad avere duplici aspetti .
E’ sufficiente vedere lo striscione allegato , esposto al balcone nei luoghi indicati in oggetto , per comprendere il contenuto di tale notizia, contenuto che qui si riassume.
Oltre tre anni addietro, a mezzo pec, lo scrivente aveva denunciato reati a carico del presidente e del segretario del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Agrigento.
Costoro avevano distrutto un atto pubblico del Consiglio , distruzione assolutamente accertata e comprovata, è già da sola costituente reato. Tale distruzione si inseriva nell’ambito di una trama giudiziaria – ridicola nei contenuti – istruita con modalità al di sotto di ogni sospetto, per la tempistica e l’interesse mostrato , dal Pm Vella della Procura di Agrigento.
In sostanza la distruzione dell’atto veniva a costituire tassello utile all’inchiesta istruita ad horas dal PM Vella per l’ennesima ridicola accusa di estorsione a carico dello scrivente.
La prova degli illeciti del Presidente e del Segretario dell’Ordine, Antonino Gaziano e Ignazio Valenza, viene fornita da una pluralità di elementi inconfutabili , persino da intercettazioni telefoniche.
Al fine di favorire l’impunità innanzitutto del Gaziano , che come la foto dello striscione comprova, appare avere ottimi rapporti col dott. Fonzo , in tre anni lo scrivente e denunciante, nonchè persona offesa non ha assistito a nessun atto di indagine, con scadenza di ogni termine di legge, e con l’imminente prescrizione, e ciò malgrado vari solleciti.
La presente vicenda merita di essere collegata, anche al fine del dovere della Digos di relazionare il merito , ai fatti di reato verbalizzati dallo scrivente nell’ultima udienza del processo a proprio carico che si sta celebrando avanti al Giudice Infantino, parte offesa e querelante la moglie del Gaziano, avv. Anna Mongiovì. Nello striscione si fa anche riferimento appunto a condotte della suddetta, quale dipendente della Provincia, meritevoli di verifica penale .
Ovviamente occorre verificare da parte dei competenti Organi i profili penali a carico dei vertici della Procura, nonchè di singoli PPMM, per quanto riguarda la presente vicenda.
Lo scrivente è disponibile a fornire ogni ulteriore prova e ogni utile chiarimento affinchè i responsabili vengano finalmente processati.
Nel porre in evidenza quello che appare un insabbiamento, va ricordata la confessione del PM Santo Fornasier in ordine agli illeciti consumati all’interno della Procura, in danno allo scrivente, dal dott. Fonzo .
Tanto si rassegna evidenziando che gli striscioni dal balcone di via Mazzini , 148, saranno un efficace sistema per ricordare e contestare le anomalie nella trattazione degli affari penali da parte della Procura di Agrigento.
Avv. Giuseppe Arnone.”
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