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GIUDIZIARIA, AGRIGENTO: TENTANO DI INFANGARLO PER L’ENNESIMA VOLTA, MA L’AVV. GIUSEPPE ARNONE METTE…IL “TURBO” E REAGISCE! DA PAR SUO!
Pubblicato il 22 Novembre 2014
comunicato inviato alla stampa:
“Al signor Procuratore della Repubblica di Agrigento
Agli Organi di Informazione
Oggetto:
dichiarazioni Tuzzolino alla DDA di Palermo, relative presunte tangenti Arnone – Baldo.
Rinunzia alla prescrizione in ordine ipotesi di reato a mio carico preannunziate da organi di stampa. Richiesta di essere interrogato quale indagato.
Denunzia a carico di Tuzzolino per i reati di calunnia e diffamazione.
Io sottoscritto Giuseppe Arnone, nato ad Agrigento il 6.02.1960, ho appreso dal giornale Grandangolo, e poi da vari giornali online, che il signor Giuseppe Tuzzolino ha narrato all’Autorità Giudiziaria, di essere a conoscenza della circostanza che io, in epoca imprecisata, attorno al 2005, avrei incassato, dall’architetto baldo, una tangente di 40.000,00 euro in assegni a me intestati, quale presidente di Legambiente, e di 60.000,00 euro in contanti.
In cambio di queste somme avrei ritirato la costituzione di parte civile di Legambiente, durante il giudizio di Appello, relativo al processo per l’appalto Favara Ovest, ove l’architetto Baldo, unitamente al Sindaco Sodano e ad altri complici, erano stati condannati in primo grado a pesanti pene detentive.
Tutto il racconto si Tuzzolino è ridicolmente e risibilmente inventato di sana pianta. Come più avanti avrò modo di chiarire.
Ma qui, ed immediatamente, mi preme comunicare formalmente che intendo rinunziare alla prescrizione, per quanto riguarda il procedimento penale, o i procedimenti penali, a mio carico, che codesta Procura di Agrigento ha annunciato – attraverso i mass media – di avere aperto a carico mio e dell’architetto Baldo.
Non solo, ma chiedo di essere, con urgenza, interrogato.
Propongo, altresì, immediatamente, col presente atto, querela per i reati di diffamazione e calunnia, reato di diffamazione, a mezzo stampa, perpetrato in Agrigento, mediante la pubblicazione integrale delle affermazioni in questione, sul giornale Grandangolo “Edizione anticipata e straordinaria”, diffusa nelle edicole giovedì 20 novembre, unitamente al Tuzzolino, si querela il direttore di Grandangolo, Franco Castaldo, per tali reati è senz’altro competente la Procura di Agrigento.
Si formula, altresì, denunzia per calunnia nei confronti del Tuzzolino, per tali affermazioni menzognere nei miei confronti, rese innanzi alla Procura di Palermo, e si invita codesta Procura di Agrigento a valutare a chi faccia capo la competenza territoriale, se alla A.G. di Palermo od a quella di Agrigento.
Che il Tuzzolino menta è facilissimo da comprovare e verificare.
Costui sostiene che io abbia ricevuto i 100.000,00 euro per ritirare la costituzione di parte civile di Legambiente nel processo di Appello per l’appalto di Favara Ovest. Tale costituzione di parte civile non è mai stata ritirata, e, durante il giudizio di Appello, dalla prima all’ultima udienza, l’Associazione Legambiente si è battuta, con il legale costituito, che era l’avv.ssa Daniela Ciancimino, per ottenere la conferma della condanna degli imputati. Baldo e Sodano in testa. E, come si vedrà, io sono andato contro Baldo in Cassazione nel 2008.
Gli atti accusatori del giudizio di Appello, con i quali si replicava agli atti di impugnazione di Baldo e degli altri imputati, sono stati scritti col mio computer da me e dall’avv.ssa Ciancimino.
E’ già sufficiente questo per comprovare in che misura menta questo signor Tuzzolino. E ciò si può agevolmente verificare prendendo dall’archivio del Tribunale la sentenza di Appello di Favara Ovest.
Ma vi è di più, molto di più. Mentre nel giudizio di primo grado e in quello di appello l’avvocato di parte civile era Daniela Ciancimino, nel giudizio di Cassazione, promosso a seguito di impugnazione proprio di Baldo e degli altri imputati che avevano impugnato la prescrizione, il legale di Legambiente ero proprio io, e sono io che, nella discussione innanzi alla Suprema Corte, ho ottenuto il rigetto del Ricorso di Baldo.
Allego alla presente denunzia il comunicato da me diffuso dopo la sentenza della Cassazione che, rigettando l’impugnazione di Baldo, confermava tutti i reati commessi dagli imputati.
Tuzzolino poi mente quando afferma di avere appreso che io, Giuseppe Arnone, Baldo e mio fratello Salvatore, saremmo andati assieme in Slovenia in un casinò, al fine di accordarci. La circostanza è inventata di sana pianta. E adesso sono pure in grado di indicare la “fonte” della invenzione. Il Tuzzolino si incontrava, per caso ma frequentemente, negli anni passati, con mio fratello Salvatore, in un noto ristorante agrigentino del Villaggio Mosè. Talvolta conversavano e mio fratello, nella conversazione, faceva riferimento a queste sue – personalissime – frequentazioni (sporadiche) della Slovenia per giocare presso un casinò. Da lì l’invenzione del viaggio in Slovenia tra me e Baldo. Non siamo neanche in presenza di una mezza verità, bensì, semplicemente, dell’ombra, pallida, di un decimo di verità.
Facile verificare che, non solo non esistono gli assegni che Baldo avrebbe intestato a mio nome ma, per di più, contrariamente a quanto dice Tuzzolino, io non sono presidente di Legambiente dal 1996.
Tuzzolino è solo uno che ha origliato una serie di discorsi a casa Baldo e adesso li ripropone, come avrebbe detto mio nonno, “a minchia di puvireddu”. Nei verbali si legge ad esempio che Baldo si è arricchito con i trentatré miliardi dell’appalto di Favara Ovest, impossessandosi personalmente di undici miliardi dei trentatré. Peccato che l’importo di trentatré miliardi è quello dell’intero progetto, ma ne fu finanziato solo il primo lotto, per via della circostanza che io mandai in galera, con le mie denunce, Baldo, l’assessore Hamel e funzionari comunali sodaniani che li favorivano. Anche tutto ciò è documentale.
Dimenticavo, vi è già la testimonianza, raccolta dalla DDA, PM Fici, e resa da Arnone Salvatore, che smentisce totalmente le sciocchezze del viaggio in Slovenia. Il PM Giuseppe Fici, magistrato serio e meticoloso, è venuto personalmente ad Agrigento per interrogare, nei locali della Procura in via Mazzini, Arnone Salvatore.
Baldo ha pagato a Legambiente, con un assegno di diecimila euro intestato al Presidente Nazionale, le somme dovute a seguito della condanna esecutiva in Appello del processo a Baldo, Sodano e Lauretta, per aver favorito gli abusivi, il processo per il quale Sodano è stato condannato definitivamente a un anno e otto mesi e condannato a risarcire centomila euro al Comune di Agrigento.
Concludendo, si ribadisce la rinunzia alla prescrizione per i procedimenti a carico di Arnone, e si chiede di essere avvisati qualora si ritenesse di richiedere l’archiviazione per le superiori denunzie e querele nei confronti di Tuzzolino e Castaldo.
Nomino mio difensore l’avvocato Daniela Principato che provvede ad autenticare la firma.
22/11/2014
Avv. Giuseppe Arnone
Vera e Autentica
Avv. Daniela Principato
Si riporta qui di seguito il comunicato di Arnone relativo al processo in Cassazione contro Baldo.
Legambiente
Avv. GIUSEPPE ARNONE
SMENTITA ANSA DELLE ORE 15:24
RELATIVA ALLA SENTENZA DELLA CASSAZIONE
SU APPALTO FAVARA OVEST
In relazione alla nota ANSA sopra indicata, nella qualità di avvocato della parte civile Legambiente specifico quanto segue:
– La Cassazione, lo scorso martedì 15 aprile, non ha affatto assolto gli amministratori comunali di Agrigento ricorrenti contro la Sentenza della Corte di Appello di Palermo relativa al processo di Favara Ovest, ma ha fatto l’esatto contrario, rigettando i ricorsi dei medesimi;
– In particolare, gli ex assessori Baldo, Catania ed Hamel, riconosciuti colpevoli dalla Corte d’Appello di aver posto in essere i reati di falso e di truffa, avevano impugnato detta Sentenza della Corte d’Appello con la quale – dopo aver riconosciuto esplicitamente il rilievo penale delle loro condotte – i Giudici di Secondo Grado dichiaravano testualmente “non doversi procedere … concesse agli stessi le circostanze attenuanti generiche equivalenti alle contestate aggravanti perché (i reati) estinti per intervenuta prescrizione”;
– Detti imputati Baldo, Catania ed Hamel presentavano Ricorso in Cassazione chiedendo l’annullamento della Sentenza della Corte d’Appello;
– La Cassazione, accogliendo la richiesta del Procuratore Generale e del sottoscritto rappresentante della parte civile Legambiente avv. Arnone, rigettava i ricorsi dichiarandoli “inammissibili” e confermando quindi la responsabilità penale degli stessi.
Questo il contenuto della Sentenza della Cassazione, Sentenza che conferma che Legambiente aveva correttamente operato quando ha denunziato i reati in questione commessi dai suddetti amministratori.
Agrigento, 17/04/08
Avv. Giuseppe Arnone
(Legale di parte civile)”.
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