Una notizia che conferma l’impegno di un professionista che combatte il sopruso…
Nota Stampa
“Arnone assolto: Fonzo & co. Lo volevano in galera per un anno per aver denunziato pubblicamente il malaffare realizzato al Comune di Agrigento dall’avv. D’Alessandro. Fonzo & co. volevano Arnone in galera semplicemente perché ha letto ai cittadini ciò che sta scritto nella sentenza della Corte d’Appello di Palermo che ha sancito il comportamento di reato in danno al Comune di questi avvocati.
Quarta sconfitta consecutiva per la Procura di Agrigento : dopo le tre assoluzioni dei mesi scorsi, venerdì è giunta la quarta assoluzione per la diffamazione in danno all’avvocato D’Alessandro.
Un anno di carcere la richiesta avanzata dalla Procura, cui ha fatto seguito la sentenza assolutoria.
Negli ultimi mesi la Procura diretta dai dottori Fonzo e Di Natale ha chiesto per Arnone ben 9 anni di galera ottenendo, sempre in ogni caso, la piena assoluzione.
Dopo l’accusa di corruzione in atti giudiziari per aver prestato 50 euro alla signora Maria Grazia Di Marco, dopo i due processi per calunnia, con l’accusa di aver calunniato l’On. Capodicasa e i suo compagni di corrente, accuse per le quali era stata chiesta dai PP.MM. la condanna a 8 anni di carcere, si era aggiunta adesso la nuova richiesta di un anno di reclusione con l’accusa – francamente incredibile – di aver diffamato l’avv. Sergio D’Alessandro, ovvero quell’avvocato che assieme all’avvocato Salvatore Patti e all’avvocato Pellitteri, hanno dissanguato il Comune di Agrigento con molte centinaia, forse migliaia, di cause che la Corte d’Appello Penale di Palermo ha definito, senza mezzi termini, integranti il reato di abuso d’ufficio, nonché corredate – sono sempre parole dei Giudici d’Appello – da violazioni deontologiche gravissime e preventivi di spesa fasulli.
L’avv. Arnone ha dichiarato : “ Ringrazio innanzi tutto l’avv. Francesco Gibilaro per la sua brillantissima arringa, nonché l’avv. Calogero Santamaria per il grande contributo, anche di coraggio e di onestà intellettuale, fornito nella mia difesa durante il processo. La Procura , chiedendo la mia condanna, dopo aver cambiato il PM d’udienza, probabilmente per l’occasione voleva scrivere una pagina degna della giustizia di Pinocchio, quando coloro che derubano i contribuenti scappano via con le tasche piene e vengono invece puniti coloro che cercano di impedire il saccheggio dei beni di tutti. La sentenza emessa dal Giudice Katia La Barbera è una sentenza coraggiosa ed encomiabile perché sarebbe stato pessimo assistere a ciò che volevano il dottori Fonzo e Di Natale, ovvero tutelare l’onorabilità di chi, come hanno scritto i magistrati della Corte d’Appello, nei confronti degli avv.ti Patti e D’Alessandro, ha saccheggiato le casse comunali mediante incarichi legali ottenuti commettendo reati. Sarebbe il caso di distribuire nelle scuole agrigentine quella sentenza della Corte d’Appello Penale di Palermo in modo che gli studenti e le loro famiglie sappiano perché il Comune di Agrigento non può più pagare la luce per le strade, né tappare le buche, né dipingere le strisce pedonali.
Diciamolo chiaramente anche questa richiesta di condanna ad un anno di galera per aver denunziato il malaffare, costituisce un’altra “Fonzata”, ovvero un’azione degna della tradizione giudiziaria della quale, già in queste ore si sta cominciando ad occupare il Ministro della Giustizia”.
Agrigento, 22.07.14
Avv. Giuseppe Arnone”.
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