Giudiziaria, Antimafia: minacce al giornalista Paolo Borrometi, rinviato a giudizio Gionbattista Ventura


Pubblicato il 26 Maggio 2016

di iena giudiziaria marco benanti (nella foto Paolo Borrometi)

Il Gup del Tribunale di Catania Francesca Cercone ha rinviato a giudizio il presunto reggente del clan di Vittoria Gionbattista Ventura, 57 anni, residente a Vittoria, che lo scorso 16 aprile è stato arrestato dalla squadra mobile di Ragusa su richiesta della Dda di Catania per le minacce di morte e le diffamazioni verso il giornalista Paolo Borrometi, collaboratore dell’agenzia “Agi” e direttore de “la spia.it”. Il processo comincerà il 12 luglio presso il Tribunale -in composizione collegiale- a Ragusa. Si sono costituti parte civile, la Fnsi, l’ordine dei giornalisti nazionale e regionale e il comune di Vittoria, oltre naturalmente al giornalista. La Procura della Repubblica di Catania, con il Pm Valentina Sincero, aveva chiesto il rinvio a giudizio.

Ventura dovrà rispondere di violenza privata aggravata dall’avere favorito l’associazione mafiosa “per aver, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso e in tempi diversi, mediante minaccia costretto il giornalista Paolo Borrometi a non pubblicare più articoli di stampa che riguardavano la gestione di attività illecite, quali il mercato della droga, ed infiltrazioni da parte della criminalità organizzata di stampo mafioso, nella specie del clan Carbonaro Dominante, in alcune attività economiche, quali le agenzie di onoranze funebri, sul territorio di Vittoria; nella specie, a seguito della pubblicazione dell’articolo ‘la mafia del ragusano secondo la Dia: ‘ritorni mafiosi del Clan Carbonaro Dominante. Le attività del mercato della droga e pompe funebri’, collegandosi attraverso il social net work Facebook al sito internet della testata on line www.laspia.it, di cui il Borrometi è direttore, lo minacciava ripetutamente, inviando dai profili ‘Agenzia Funebre Ventura’ e ‘Titta Sara Ventura’ i seguenti messaggi: ‘io sono una persona incensurata, dico se mi finisce di rompere i coglioni, e di non scrivere più cazzate della mia agenzia funebre Ventura M.C., grazie così che posso lavorare tranquillo senza problemi inutili e cazzate che scrivi La Spia Ra mmo minchia’; ed ancora: ‘oggi ha superato i limiti di sopportazione, pubblicando la mia foto, chi cazzo ti credi di essere, Dio in terra? Faccia i suoi articoli del cazzo, e non mi rompa i coglioni…Mi finisti I rumpiri a minchia U capisti? denunciami pure rompicoglioni F.to G. Battista Ventura” e di seguito” basta non mi rompere più la minchia, quella che tu non hai…pirchi ti scippu a testa merdoso che non sei altro, dai mo ti sto minacciando, forza fai scattare la denuncia pezzo di merda tu e chi ti sta dietro…, non ti azzardare mai più a pubblicare la foto dei miei nipotini…picchi ti scippu a testa…merdoso che non sei altro..ricordalo di tia ci l’haiu sucata fino al 2037, vai corri querelami, merdaccia e ma suchi tut e tutti chiddi ca siti, corri merdoso, in verità su dio ti scippu a testa”, ed infine: “d’ora in avanti sarò il tuo peggiore incuo, e remember prima o poi ci incontriamo nell’aldilà e so cazzi tua..dai merdaccia ti aspetto dove e quando vuoi, ribadisco anche dentro il Commissariato di Vittoria, tanto a testa ta scippu u stissu”.

Con l’aggravante di cui all’art. 7 n.203/91 avendo posto in essere la condotta con modalità tipiche assimilabili a quelle delle associazioni di stampo mafioso e al fine di agevolare le attività dell’organizzazione di stampo mafioso riferibile storicamente al clan Carbonaro-Dominante.

In Modica luogo di pubblicazione del giornale on line La Spia dal 31 luglio 2015 da oggi”.

 


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