Sentenza riformata rispetto a quella emessa dal Tribunale due anni fa: si è concluso, con risultati piuttosto soddisfacenti per le Difese, il processo d’appello, con rito ordinario (l’ abbreviato riguarda, invece, 65 imputati), della maxi-inchiesta “Vicerè” contro il clan Laudani, il cui blitz scattò nel 2016. La sentenza della Corte (seconda sezione, Presidente Antonino Fallone, a latere Cosentino e Bacianini, Pg Iole Boscarino) contempla queste condanne: Giovanni Alfino, 11 anni, 9 mesi e 9950 euro (pena finale assorbita e in continuazione con altra sentenza), Saverio Francesco Cristaldi, 13 anni 8 mesi e 14 mila euro di multa (pena finale ritenuta la continuazione con altre sentenze definitive), Orazio Di Grazia, 12 anni (applicata la continuazione con altra sentenza), Orazio Salvatore Di Mauro, 7 anni e 6 mesi (riconosciuta attenuante), Carmelo Orazio Isaia, 5 anni (concesse attenuanti generiche), Giovanni Parisi, 9 anni e 6 mesi, Gianluigi Antonio Partini, 10 anni e 4 mesi e 6350 euro di multa (applicata la continuazione con altra sentenza), Rosario Campolo, 7 anni.
In primo grado (terza sezione del Tribunale, collegio composto da Urso Presidente, a latere Buscarino e Corrao) il 2 luglio del 2019, le condanne era state le seguenti: Alfino 17 anni, Cristaldi 15 anni, Di Grazia 12 anni, Di Mauro 12 anni e 6 mesi, Isaia 9 anni, Parisi 11 anni, Partini 12 anni e 6 mesi, Campolo 9.
Alfino è stato assolto in appello da alcuni capi d’imputazione riguardanti estorsioni per non aver commesso il fatto, in un caso la presunta estorsione è stata derubricata in tentativo, Parisi per una contestazione di ricettazione ha avuto sentenza di assoluzione con la formula “perché il fatto non sussiste”, idem per una imputazione di estorsione per Cristaldi “per non aver commesso il fatto”.
La motivazione della sentenza si conoscerà in 90 giorni. Questi gli avvocati del collegio difensivo: Donatella Singarella, Maria Caltabiano, Tommaso Manduca, Pierpaolo Montalto, Giuseppe Passarello, Nino Salvo, Giorgio Antoci, Ignazio Danzuso, Salvatore Pappalardo, Belinda Zisa, Alessandro Lapertosa.
Al centro del dibattimento, l’esame del pentito Giuseppe Laudani, ex reggente del clan Laudani.
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