Giudiziaria, Barcellona Pozzo di Gotto (Me), discarica Mazzarrà Sant’Andrea: comincia il processo contro ex amministratori “Tirrenoambiente”

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di iena giudiziaria

Comincia oggi, davanti al Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, in composizione monocratica, il processo contro ex amministratori della società “Tirrenoambiente spa”. Al centro dei fatti (risalenti al 2014) contestati la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea, comune in provincia di Messina.  Devono rispondere della presunta violazione  di una norma del Testo Unico in materia edilizia, il Decreto Presidente della Repubblica 380/2001, in particolare perché –è scritto nel decreto di rinvio a giudizio- “in assenza di concessione  edilizia ed  in zona sottoposta a vincolo paesaggistico …realizzavano lavori di sbancamento trasformando in modo irreversibile la morfologia dei luoghi” Francesco Cannone, in qualità di presidente del cda e legale rappresentante della “Tirrenoambiente spa” dal 15 aprile 2010 al 25 ottobre 2012, Antonio Crisafulli, in qualità di Presidente  del cda e legale rappresentante della “Tirenoambiente spa” dal 25 ottobre 2012; Giuseppino Innocenti in qualità di amministratore delegato della predetta società  dal 16 luglio 2002 al 25 ottobre 2013, Giuseppe Antonioli , in qualità di amministratore delegato della predetta società dal 25 ottobre 2013. Gli stessi imputati devono rispondere anche del fatto di avere realizzato in concorso fra loro le opere già descritte “…nell’area di interesse paesaggistico e tutelata…senza avere previamente richiesto ed ottenuto il nulla osta della Soprintendenza competente”. Ai quattro è contestato di avere realizzato quelle opere “…in zona sismica ed in assenza del necessario preavviso e della preventiva autorizzazione rispettivamente da inoltrare e da ricevere dal Genio Civile”. Ancora: di avere realizzato –con le condotte contestate- “una discarica non autorizzata”.

Nel processo è imputato anche l’ex presidente del cda e rappresentante della “Tirrenoambiente” dal 16 luglio 2002 al 15 aprile 2010, Sebastiano Giambò, accusato, con gli altri quattro ex amministratori della società, perché “…illecitamente effettuavano –è scritto nel decreto di rinvio a giudizio- un’attività di raccolta, smaltimento e/o recupero, nonché la gestione in discarica di oltre 1 milione di mc di rifiuti non pericolosi ulteriori rispetto ai limiti quantatitivi di rifiuti abbancabili, così violando le prescrizioni contenute o richiamate nei provvedimenti autorizzativi.”

Parti offese sono il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, la Regione Sicilia assessorato territorio e ambiente, la Regione Sicilia assessorato dell’energia e dei servizi di pubblica utilità, il comune di Mazzarrà Sant’Andrea, quello di Lipari, quello di Roccavaldina. E ancora il comune di Terme Vigliatore e quello di Rodi Milici.

Il comune di Mazzarrà Sant’Andrea e la società “Tirrenoambiente  spa” si sono costituiti parte civile con l’avv. Vito Pirrone del foro di Catania.

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Redazione Iene Siciliane

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