Giudiziaria, bussiness rifiuti, Catania: processo “Nuova Ionia”, oggi abbreviato, ieri ordinario


Pubblicato il 12 Marzo 2014

Dopo il rinvio di ieri, stamane nuova udienza…di iena giudiziariaIl riferimento è quello che segue (vedi link)http://www.ienesiciliane.it/cronaca/8720-mafia-e-il-bussiness-dei-rifiuti-ecco-i-dettagli-delloperazione-nuova-ionia.html

E’ arrivato il dibattimento.Subito rinviato al 29 aprile per una serie di difetti di notifiche: non “decolla” il processo davanti ai giudici della terza sezione penale del Tribunale (Presidente Maria Pia Urso, a latere Mirabella e Catena) cosiddetto “Nuova Ionia”, scaturito dall’inchiesta condotta dalla Dda e dalla Procura della Repubblica di Catania sull’ipotesi di infiltrazioni della criminalità organizzata nel comparto della raccolta dei rifiuti nei comuni dell’Ato CT1. Che sono parti civili (Bronte, Calatabiano, Castiglione di Sicilia, Fiumefreddo di Sicilia,Giarre, Linguaglossa, Maletto, Maniace, Milo, Piedimonte, Randazzo, Risposto, Sant’Alfio, assieme all’ Aimeri e all’ Ato Ct1 Joniamente spa). In diciannove hanno scelto l’abbreviato: udienza stamane davanti al Gup Ricciardolo.Il dibattimento arriva dopo il rinvio a giudizio di 18 su 23 imputati che hanno scelto il rito ordinario da parte del Gup Alessandro Ricciardolo. Ecco cosa ha deciso di recente il Gup, che ha ridimensionato l’accusa:dovranno rispondere di associazione per delinquere di tipo mafioso aggravata dall’uso delle armi e dall’aver finanziato l’attività del clan Cintorino, Carmelo Spinella, Roberto Russo e Salvatore Tancona. Questi ultimi due saranno processati anche per traffico di sostanze stupefacenti, insieme a Giuseppe Sciacca e Antonino La Spina, e per detenzione e porto d’armi con Michele Varrica.

Per quel che riguarda i reati contro la pubblica amministrazione il Gup ha emesso sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste, per alcuni capi d’imputazione, e per non aver commesso il fatto, per altri, nei confronti di Gianfranco Claudio Del Tufo, ex funzionario interregionale della ditta Aimeri Ambiente, e degli ex dipendenti della Joniambiente Giuseppe Grasso e Antonino Germanà. Con questa sentenza la società d’ambito, investita dall’inchiesta, esce dalla vicenda completamente pulita.

Rinviati invece a giudizio per associazione per delinquere finalizzata a commettere reati contro il patrimonio e per truffa aggravata e continuata in concorso nei confronti dell’azienda milanese, danneggiata dai ripetuti furti di carburante, Roberto Russo, Alfio Aquino, Giovanni Di Martino, Sebastiano Cusconà e Maria Di Bartolo.

L’ex direttore dell’Aimeri Ambiente Alfio Agrifoglio e gli ex dipendenti della discarica Sicilia Ambiente Roberto Palumbo e Gaetano La Spina sono stati invece rinviati a giudizio con le accuse di associazione per delinquere aggravata, truffa aggravata in concorso e traffico illecito di rifiuti aggravato. Infine compariranno sul banco degli imputati per trasferimento fraudolento di beni Roberto Russo, Andrea Russo, Giovanni Di Martino, Andrea Spinella, Vincenzo Cantarella e Silvestro Arcolia.

Il Gup ha emesso sentenza di non luogo a procedere anche nei confronti di Giuseppe Arcolia,accusato tra l’altro di frode, e di Antonino Pennisi, accusato invece di associazione per delinquere di tipo mafioso.Maurizio Vecchio, accusato di furto aggravato in concorso, ha invece già patteggiato la pena.


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