Giudiziaria, caso Simona Floridia: i misteri di una vicenda tutta da chiarire


Pubblicato il 13 Ottobre 2021

Domattina, alle 11, a Palazzo di Giustizia, sarà la volta dell’imputato, unico presunto colpevole della morte di una ragazza. Che dal settembre del 1992 non è dato sapere che fine abbia fatto: secondo gli inquirenti, Simona Floridia, sarebbe stata uccisa da Andrea Bellia, oggi 45enne, con una famiglia e una vita e una realtà completamente diversa da quella di appena 26 anni. Già perché quello che si svolge in Corte d’Assise a Catania (Presidente Sebastiano Mignemi) è un processo -per omicidio premeditato- ad un uomo dopo 26 anni. Il buon senso vorrebbe magari che a quasi 30 anni dai fatti fare un processo ed accusare siano azioni non semplici, ma questo passa la giustizia in Italia.

E che dire di una vicenda riaperta, dopo un quarto di secolo(!) dall’archiviazione: tutto per una telefonata saltata fuori fra un amico di Bellia e una ragazza (all’epoca dei fatti, successivamente la moglie). In quel colloquio Bellia avrebbe rivelato all’amico di essere stato lui ad uccidere Simona: conferma arrivata anche in sede di incidente probatorio. Ma Bellia afferma la sua innocenza. L’afferma con la forza della disperazione, si direbbe. Ma ancora il processo è tutto da vedere. E da seguire. Perchè di cose opache o peggio ce ne sono non poche.
Certo, resta la tragedia di una famiglia che vorrebbe sapere la verità: legittimo, ci mancherebbe. Anche perché il corpo della ragazza non si è mai trovato. Che sorte è toccata alla giovane Simona? Che cosa accadde in quel tempo, in quel di Caltagirone, scenario di questa tragica e delicatissima vicenda, dove i nervi e le emozioni, la voglia di verità della famiglia della scomparsa e il rispetto dei diritti anche dell’imputato si contendono la scena in un’aula di giustizia, dove fin’ora non sono mancate anche le schermaglie (e che schermaglie!) fra difesa e Presidenza. Anche se, magari, sarebbe stato magari più naturale attendersi schermaglie fra Difesa e Accusa.

Ma cosa è accaduto davvero quella sera, il 16 settembre del 1992: secondo l’Accusa, Bellia dopo un giro in Vespa avrebbe, al culmine di un litigio, gettato da un dirupo Simona. Secondo la Difesa, invece, Bellia avrebbe, dopo un giro, riaccompagnato la ragazza in centro, vicino ad un bar e poi non l’avrebbe più rivista.
Vedremo cosa accadrà domani.


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