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Giudiziaria Catania, Antimafffia: al processo ad Angelo Lombardo una grande mattinata…di sbadigli!
Pubblicato il 25 Febbraio 2016
di marco pitrella (con il concorso morale di Marco Benanti)
Del presunto pestaggio ai danni di Angelo Lombardo e del suo eventuale coinvolgimento nella realizzazione del “villaggio degli americani” s’è discusso, nel corso dell’udienza di oggi dinnanzi ai giudici della prima sezione del Tribunale di Catania (presiedente Grazia Caserta). Il processo vede l’ex deputato autonomista imputato per il “non reato” (copyright il Gip Barnabò Distefano) di concorso esterno in associazione mafiosa; accusa pesantissima, un tempo si sarebbe detto, dove, allo stato degli atti, manca il reato e le stesse prove a carico di Lombardo paiono, per voler essere tanto ma tanto generosi, a stento degli indizi (e neanche).
L’incipit dell’udienza, la lettura delle dichiarazioni spontanee che lo stesso Angelo Lombardo aveva rilasciato nel corso delle indagini (operazione Iblis) riguardo al suo presunto pestaggio. Correva l’anno 2008, infatti, quando lo “zio” Angelo – tanto secondo l’accusa quanto secondo la stampa dell’epoca – fu ricoverato (per malori legati allo stress) all’ospedale Garibaldi. In realtà, in quei giorni, i giornali davano lo scoop: si leggeva di pestaggio ad Angelo Lombardo. E di problemi di salute legati allo stress si trattò; difatti, Pellicanò all’epoca dirigente dell’ospedale Cannizzaro, ha sostenuto, nel corso della sua testimonianza, come all’ex deputato – che egli andò a far visita – come gli apparisse evidente che non vi fosse alcun segno di colluttazione o conseguenze legate a violenze fisiche. Se è un medico a dirlo – su cui oltre al giuramento processuale pesa il giuramento ippocratico – sulla veridicità non vi “dovrebbero” essere perplessità… in rispetto al “populismo manettaro” il condizionale è d’obbligo se hai un Lombardo “mano, mano”.
Ma il ruolo di Pellicanò non s’è concluso nell’affermare – da medico – che non vu furono, come dicevamo, segni di pestaggio; con il dirigente sanitario entra in gioco anche Pino Firrarello, dirigente storico di Forza Italia, che dopo il “ribaltone” alla Regione che portò Don Raffaè a governare col piddì, dei “F.lli Lombardo” fu, di certo, avversario. Secondo quanto raccontato da Pellicanò, la segreteria dell’ospedale ricevette – nei giorni del ricovero – una telefonata da parte di Firrarello in cui si chiedevano informazioni sulle condizioni di Angelo. Tale episodio fu riferito –“con una battuta” – nel corso della “visita” da Pellicanò allo stesso Lombardo. Da qui la testimonianza di Pino Firrarello ferma e decisa nel dichiarare come nessuna telefonata partì né dalla sua segreteria politica, né personalmente da “zio Pino”.
Come fu, come non fu il pestaggio ad Angelo – che non vi fu – rimane avvolto nella prepotenza della colpevolezza che contro i Lombardo è spesso & volentieri regola e principio.
Ma il pestaggio non è stata l’unica presunta tanto presunta presunzione che s’è affrontata in udienza… la vicenda sul “villaggio degli americani” che l’impresa Safab avrebbe dovuto realizzare nella zona di Belpasso è un’altra bella storia. E’ talmente bella che il finale è il suo inizio; il villaggio non s’è mai realizzato. Ma c’è la Safab impresa attualmente in liquidazione che – per altri lavori in Sicilia – al pizzo non ha detto addio; quindi, per vizio o per virtù, c’è Angelo Lombardo. Cosa c’entri, non s’è capito.
La storia del “villaggio degli americani” comincia male e finisce peggio; in burocrazie e autorizzazioni lentamente è morto il progetto come ha spiegato in testimonianza l’Ing. Ciarrocca che per la Safab ha lavorato; per farla breve, il Genio Civile non approvò il progetto (2010). Che c’entra Angelo Lombardo? ci chiedevamo: entra in gioco – o meglio, fa un’apparizione “di qualche minuto” in un incontro con Ciarrocca suggerito da Barbagallo, un geologo che poi sarà coinvolto nell’inchiesta Iblis e che fu segnalato a Ciarrocca in ambienti dell’assessorato Territorio e Ambiente della Regione che in quegli anni era presieduto da Rosanna Interlandi, fedelissima dell’ex governatore. Il coinvolgimento di Angelo Lombardo? quella, a seguito dell’incontro organizzato da Barbagallo, di essersi informato con il dott. Salvatore Ragusa, ingegnere capo del Genio Civile, e dal quale riceverà la medesima risposta che la Safab aveva già ricevuto; quella, appunto, dell’impossibilità di approvare il relativo progetto. La colpa delle colpe di Angelo? si chiama Barbagallo che nell’inchiesta Iblis sarà coinvolto. Più che colpe sono i ragionevoli dubbi che non mancano; e inoltre… in udienza, anche l’ex Assessore Regionale a Territorio e Ambiente dell’epoca (quota Mpa), Rossana Interlandi, è intervenuta sul ruolo di Barbagallo. Da quel che è emerso in precedenza dalla testimonianza di Ciarrocca, Barbagallo gli fu segnalato in assessorato Territorio e Ambiente che all’epoca, come già detto, dalla Interlandi era presieduto.
La Interlandi, nella sua testimonianza, ha infatti escluso d’aver segnalato personalmente Barbagallo alla Safab e addirittura ha aggiunto che del progetto per la costruzione del villaggio degli americani non fu coinvolta per nulla coinvolta… le testimonianze ancora una volta, la dicono lunga sul coinvolgimento “lombardiano” in Iblis che, cammin facendo, sa proprio di “furbata magistrAle”.
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