“Questo non è amore”. Il motto della campagna permanente di sensibilizzazione promossa dalla Polizia di Stato ha scandito i diversi momenti di riflessione programmati dalla Questura di Catania per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Questa mattina, nell’Aula delle Adunanze del Palazzo di Giustizia, la Polizia di Stato e l’Ordine […]
Giudiziaria, Catania: avrebbe ordinato con i pizzini di uccidere un magistrato. Ma i pizzini non sono suoi. Dicono i periti
Pubblicato il 25 Febbraio 2014
Ieri udienza per un caso che fece scalpore…e viene fuori una grande sorpresa…di iena giudiziaria marco benantiQuando “esplose”, nell’aprile del 2012, il caso fece molto rumore http://www.ienesiciliane.it/cronaca/4292-%E2%80%9Cun-pm-da-uccidere%E2%80%9D-la-voglia-di-%E2%80%9Cemergere%E2%80%9D-del-mafioso-orazio-finocchiaro.html
un progetto d’omicidio di un magistrato, Pasquale Pacifico, la cui fine sarebbe stata voluta da un boss mafioso. Mediante pizzini.Ora, però, al dibattimento,per i periti del Tribunale quei pizzini…non sono stati scritti dalla mano del boss! E potrebbero essere semmai di un pentito, incaricato secondo l’Accusa di commettere l’omicidio e con il quale il boss avrebbe scambiato i pizzini!Una clamorosa smentita dell’ipotesi degli inquirenti, che ormai sta diventando certezza: la conferma è arrivata ieri in aula, davanti ai giudici della quarta sezione del Tribunale di Catania (Presidente Rosario Grasso, a latere Luca Lorenzetti e Alessandro Centonze, Pm Giovannella Scaminaci e Antonella Barrera) nel corso del processo –per associazione mafiosa- ad Orazio Finocchiaro (difeso dagli avvocati Giuseppe Marletta e Francesco Strano Tagliareni), collegato da Tolmezzo. Finocchiaro è ritenuto elemento emergente del clan Cappello-Bonaccorsi.Ieri sono stati sentiti i periti, Concetta Barone, la dottssa Margherita Cristofori e la dott.ssa Anna Pietropaoli, che hanno risposto ai quesiti del Tribunale, posti loro nell’ottobre scorso.”…Si assegna l’incarico di comparare le scritture dell’imputato con quelle agliatti e con la grafia del Cosenza Giacomo, che dovrà rilasciare saggio grafico.I periti si faranno rilasciare saggio grafico dall’imputato.Si estende il mandato al bigliettino con la scrittura riconosciuta dalFinocchiaro, su richiesta del PM questo bigliettino sarà comparato con ilsaggio grafico che rilascerà.Il PM chiede che sia oggetto di perizia anche una missiva del Finocchiaro allanipote. (…) il Tribunale lascia ai periti l’uso della missiva…”E i periti hanno confermato quanto scritto nel loro lavoro: i pizzini non sono di Finocchiaro. E si esprime un “giudizio di probabilità” sull’appartenenza della grafia al pentito Giacomo Cosenza. Ci sono voluti ore per rispondere alle domande dei Pm: i periti, giunti in aula in mattinata, hanno ascoltato le perplessità della Pubblica Accusa, che ha lamentato una presunta incompletezza del loro lavoro, in quanto realizzato non utilizzato tutto il materiale di scrittura a loro disposizione. Di qui, spiegazioni, interruzioni (nel frattempo si dovevano tenere altri processi), sino a metà pomeriggio. E aereo perso dei periti.Ma come si è arrivati a questo primo epilogo? Il Presidente della quarta sezione penale del Tribunale di Catania, Rosario Grasso, aveva accolto la richiesta di una nuova perizia collegiale avanzata dai due sostituti procuratori Giovannella Scaminaci e Antonella Barrera. La precedente valutazione, che era stata disposta ad un singolo esperto, era stata ritenuta dall’accusa “carente”.Ma cosa aveva concluso il perito, avv. Salvatore Caccamo?”…Rispondendo al quesito posto dal Giudice Dott. Rosario Grasso nel procedimento in oggetto e precisamente “comparare la scrittura dell’imputato con gli atti in possesso del P.M. e di comparare la scrittura del Cosenza Giacomo con i bigliettini in possesso del P.M. “il sottoscritto perito conclude affermando che i due biglietti anonimi oggetto di verifica non sono riconducibili alla mano del’imputato Finocchiaro Orazio.Relativamente alla chiesta comparazione dei suddetti biglietti anonimi con la scrittura di Cosenza Giacomo, a prudente apprezzamento dello scrivente perito, per i motivi sopra esposti, si omette tale valutazione, non sussistendo allo stato le condizioni tecniche sufficienti per poter esprimere un parere obiettivamente motivato, rimettendo all’Ill.mo Sig. Giudice ogni conseguente decisione…” Del resto, il consulente tecnico di parte (per l’imputato), la dott.ssa Mavica lo aveva già chiaramente indicato: la grafia dei pizzini non era quella di Finocchiaro. Insomma, una serie di perizie che confermano sempre più la fallacia dell’ipotesi della Procura sulla paternità dei pizzini.Ora il 28 aprile prossimo, in occasione della nuova udienza, sarà sentito il consulente tecnico della Procura, l’avv. Salvatore Giuliano.
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