di iena giudiziaria
Si dovrà fare un altro processo, in appello, per la terribile vicenda dell’architetto Giuseppe Marletta, finito in coma vegetativo dopo un banale intervento ai denti all’ ospedale “Nuovo Garibaldi”.
Come spiegano i legali di parte civile, Mario Brancato e Mirella Catania, che assistono la famiglia del professionista, che con tanto coraggio stanno affrontando difficoltà di ogni genere, la Suprema Corte di Cassazione, qualche giorno fa, ha “CONFERMATO LA RESPONSABILITA’” DELL’INFERMIERE SPECIALIZZATO (Terrano Carlo) e DELL’AZIENDA OSPEDALIERA GARIBALDI DI NESIMA PER LE “GRAVISSIME LESIONI” PATITE DALL’ARCHITETTO MARLETTA E HA “RINVIATO” ALLA CORTE DI APPELLO DI CATANIA PER UN NUOVO ESAME IN ORDINE ALLA POSIZIONE DEL DOTT. BUDELLO SILVIO.
Dopo oltre 6 anni di battaglie legali, è ormai diventato DEFINITIVO l’accertamento di responsabilità in ordine alla colpevolezza delle gravissime lesioni patite dall’Ach. Marletta.
Tale sentenza, dicono i legali, Avv. Mario Luciano BRANCATO e l’Avv. Mirella CATANIA, della Sig. Sampognaro, appare un atto di giustizia nei confronti di una famiglia che ha lottato e sofferto per tanti anni, a causa della gravissima situazione in cui è venuto a cadere l’arch. Marletta, che difficilmente riuscirà a prendere conoscenza.
La Corte di Appello di Catania dovrà “nuovamente” valutare se sussiste una responsabilità del medico anestesista, Dott. BUDELLO, ritenuto nei due giudizi di merito corresponsabile dell’infermiere nei fatto oggetto di causa. Ciò che è certo e comunque che due bambini non hanno più un padre, ed una moglie ancora in giovane età non ha più un marito. E tale dolore non potrà essere in alcun modo adeguatamente risarcito.
La Sig.ra Sampognaro esprime: “E’ stata una dura battaglia giudiziaria durata sei anni, che si è conclusa con l’affermazione di responsabilità dell’ Ospedale Garibaldi e dell’infermiere professionale Terrano. Per l’anestesista, dottore Budello, si dovrà svolgere un nuovo processo d’appello per valutare se sussiste una corresponsabilità. A mio parere ,una mancata condanna del medico anestesista creerebbe un precedente pericolosissimo ,perché potrebbe invogliare ad un minore controllo nella fase post-operatoria e, quindi ,potrebbero accadere altri episodi simili. Il dato certo è che si è trattato di un caso gravissimo di malasanità, in seguito al quale mio marito si trova in coma persistente da sei anni, condannato ad una “non vita”, tra atroci sofferenze e ,purtroppo ,i miei figli non potranno più avere un papà. Mi auguro , quindi ,che l’ospedale provveda al risarcimento che spetta a me e ai miei due bambini e che non faccia più ostruzionismo come ha fatto finora ,dimostrando assoluta indifferenza di fronte ad una tragedia di cui è responsabile . Io comunque andrò fino in fondo perché mio marito merita giustizia!!”
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