Giudiziaria, Catania, Comune vs Girgenti: chiesto rinvio a giudizio per dirigente di Palazzo degli Elefanti

 Guarda, guarda cos’è accaduto…(nella foto l’avv. Ivan Maravigna)

di iena giudiziaria

La Procura della Repubblica di Catania ha chiesto il rinvio a giudizio dell’ing. Salvatore Marra per l’ipotesi di reato di falsa testimonianza. Il dirigente, chiamato a deporre nella controversia che vede contrapposti il comune di Catania e la famiglia Girgenti per l’appartamento da questa abitato da oltre duecento anni all’interno del Palazzo dei Crociferi, secondo il Pm Angelo Busacca affermava il falso; nello specifico: “…perché, chiamato a deporre quale testimone nella causa civile iscritta al nr… del Tribunale di Catania, affermava il falso dichiarando di avere consegnato gli immobili ogetto di causa all’impresa aggiudicataria dei lavori nel 2011 (mentre è pacifico che ciò fosse avvenuto nel 2012) nonché che detta consegna riguardava tutti i locali di cui alle planimetrie fornite dal Comune di Catania, compreso un garage che gli risultava essere stato edificato negli anni ’60 ed all’interno del quale vi sarebbero stati materiale ed autovetture appartenenti alla Cisl, così fornendo elementi volti a negare i diritti vantati da Girgenti Andrea sull’immobile oggetto di ricorso di reintegra nel possesso del suddetto locale…”

L’udienza preliminare davanti al Gup Anna Maggiore si terrà il prossimo 6 ottobre.

“Per quella data –ha affermato l’avv. Pietro Ivan Maravigna, che assiste la famiglia Girgenti- si costituiranno certamente parte civile.

E’ assolutamente non consentibile  che un funzionario pubblico, nella fattispecie un alto dirigente  del Comune di Catania, testimoni il falso dinanzi ad un Tribunale.

Non possiamo, pertanto, non domandarci qualora la tesi del Pm dr Busacca dovesse trovare accoglimento dinanzi al Gup quali interessi, sul Palazzo dei Crociferi, l’ing. Marra volesse tutelare con le sue false dichiarazioni.

Ed a nostro avviso farebbe bene a domandarselo anche l’attuale amministrazione comunale atteso che  se le situazioni poco chiare sul recupero del palazzo sono iniziate con le amministrazioni Scapagnini e Stancanelli sino ad ora non ci sembra di avere assistito a concrete prese di distanza dall’amministrazione Bianco.

Ci auguriamo, infine, che l’ingegnere Marra abbia l’accortezza istituzionale di astenersi da ogni personale coinvolgimento nella vicenda in questione e che, comunque, in caso in cui tale sensibilità non sia avvertita, sia il sindaco a destinarlo ad altri incarichi”.

Si tratta, quindi, di nuovi sviluppi sulla vicenda, esplosa lo scorso anno, sulla sorte dell’ex convento dei Padri Crociferi. Il palazzo, destinato a essere riconvertito in polo museale, è al centro di una contesa tra il comune e gli eredi di Antonino Girgenti. Dopo la prima ordinanza disposta dal giudice monocratico arrivò la sentenza della terza sezione civile del Tribunale di Catania. I giudici si pronunciarono sul ricorso, avanzato dall’avvocatura, avverso l’ordinanza.

“L’azione –si legge nella sentenza – proposta da Girgenti Andrea e Russo Giovanna è inammissibile. Il possesso di cui gli odierni reclamanti lamentano lo spoglio ha, infatti, per oggetto beni culturali d’interesse storico-artistico facenti parti del demanio comunale”.

Allora l’avvocatura comunale espresse soddisfazione per la decisione, mentre l’avv. Maravigna disse:

“non essendoci nessun atto amministrativo, i giudici hanno confermato come l’azione sia stata di spoglio violento e clandestino. Sull’immobile è comunque pendente un giudizio di usucapione per confermare la proprietà del Girgenti per un bene in suo possesso da decenni”.

L’avv. Maravigna, allorà, annunciò una denuncia a carattere conoscitivo: “chiederemo –dichiarò il legale-  se dal 2006 al 2009 qualche privato abbia acquisito qualche diritto di proprietà all’interno del palazzo”.