Ecco il comunicato della Dia etnea:
“È in corso, da parte degli uomini della Direzione Investigativa Antimafia di Catania, un’operazione finalizzata alla confisca di beni per un valore di circa 500.000,00 euro, costituiti da appartamenti, disponibilità finanziarie e veicoli, a BARBAGALLO Giuseppe, di anni 61, condannato per usura.
La confisca è stata disposta dal Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione che, accogliendo la proposta avanzata dal Procuratore della Repubblica di Catania, ne aveva già ordinato il sequestro nel 2012.
BARBAGALLO Giuseppe – già gravato da precedenti per truffa, emissione di assegni a vuoto, ed arrestato in passato per detenzione abusiva di armi e munizioni e possesso di una pistola con matricola abrasa – nell’aprile del 2008, veniva tratto in arresto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Catania, che ne disponeva la custodia cautelare in carcere insieme ad altre quattro persone (tra i quali un affiliato al clan mafioso “Santapaola”, a capo del gruppo operante nel quartiere Picanello di Catania), nei confronti di altre quattro applicando la misura degli arresti domiciliari, perché indagato in concorso, per il reato di usura, per averprestato denaro in cambio di interessi usurari del 40% mensile. All’epoca, le indagini furono concentrate sul prestito di somme di denaro ad un commerciante nel settore dei ricambi ed accessori auto, al quale venivano richiesti interessi variabili tra il 72% e il 120% annui.
Il Tribunale di Catania, con la Sentenza emessa nell’aprile del 2010, lo dichiarava colpevole condannandolo ala reclusione di anni 5, mesi 2 ed euro 12.200,00 di multa, condanna poi confermata in appello e divenuta irrevocabile.
Le complesse indagini di natura economico-finanziaria e patrimoniale eseguite dalla D.I.A. di Catania, scaturite dall’utilizzazione degli strumenti di analisi dei flussi finanziari in possesso della struttura antimafia a contrasto del riciclaggio di denaro, avevano evidenziato, oltre che anomali movimenti bancari per centinaia di migliaia di euro, anche profili sperequativi tra i redditi dichiarati e il patrimonio posseduto dal BARBAGALLO e dai suoi familiari, tali da fondare la presunzione, accolta dal Tribunale, di una illecita acquisizione patrimoniale.
Con il decreto, in corso di esecuzione, è stata disposta la confisca di 3 unità immobiliari (due nel catanese e un appartamento di villeggiatura in un complesso residenziale nel comune di Letojanni) di veicoli, nonché di disponibilità liquide e prodotti finanziari ammontanti ad euro 150.000,00.
Il valore commerciale complessivo dei beni confiscati al BARBAGALLO Giuseppe è stimato in oltre 500.000,00 euro.”
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