Giudiziaria, Catania: di depotenziato c’è solo il processo, tutti assolti per l’appalto metro


Pubblicato il 06 Novembre 2018

di iena giudiziaria marco benanti

Assoluzione plenaria. E’ finito così il processo sull’appalto dei lavori di due tratte della metropolitana di Catania (la Borgo-Nesima e la Giovanni XXIII-Stesicoro). Un procedimento nel quale la Procura, con i Pm Antonino Fanara ed Agata Santonocito, aveva ipotizzato anche l’uso di cemento depotenziato (vedi link)

http://www.ienesiciliane.it/articolo.php?aid=4215 

Imputati sono stati dirigenti della Fce, costruttori, ingegneri e professionisti accusati a vario titolo di truffa, falso e frode nelle pubbliche forniture. Tra gli imputati, anche Santo Campione, ex amministratore delegato della Sigenco, morto qualche anno fa.

La seconda sezione del Tribunale di Catania, presieduta da Ignazia Barbarino (Camilleri e Scirè a latere), ha assolto con la formula “perché il fatto non sussiste” Santo Campione, Roberto De Pietro, all’epoca coordinatore Pianificazione della Fce, Salvatore “Tuccio” D’Urso (nella foto), componente della commissione di collaudo, Salvatore Fiore, attuale direttore della Fce, Salvatore Forzese, negli anni delle contestazioni capo cantiere della tratta Giovanni XXIII-Stesicoro, Salvatore Innocente, ex capo cantiere della tratta Borgo Nesima, Antonino Milazzotto, Antonio Patanè e Rosario Randazzo. Assolta perché “il fatto non costituisce reato” anche Elena Molinaro, dirigente ministeriale. Assoluzione piena, dunque, malgrado molti dei reati contestati fossero già prescritti.

Erano stati già assolti altri due imputati, le cui posizioni erano state stralciate: l’imprenditore Enrico Maltauro e il consulente ministeriale Giuseppe Chiofalo sono stati assolti a Messina.


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