sentenza per un caso terribile….di iena giudiziaria
Trent’anni di reclusione più tre anni di misura di sicurezza per Antonino Marino: questa la sentenza -col rito abbreviato- emessa poco fa, dal Gup del Tribunale di Catania Flavia Panzano, nei confronti di Antonino Marino, riconosciuto colpevole per l’uccisione di Marco Castro, suo cugino di 25 anni, giovane promessa del calcio, arso vivo il 23 aprile dell’anno scorso a Paternò.
Una morte atroce giunta tre giorni in ospedale.”L’ho fatto perché mi disturbava”-aveva ripetuto più volte agli inquirenti che lo interrogavano Marino.E’ stata accolta la richiesta dell’Accusa col pm Giuseppe Sturiale. A difendere l’imputato l’avv. Rosanna Natoli, per le parti civili (madre e fratello della vittima) l’avv. Giuseppe Primaverile(nella foto).A loro due riconosciuti una provvisionale di 50 e 20 mila euro.
A condurre le indagini i carabinieri, col Pm Marisa Scavo, che non ha ritenuto di contestare all’imputato il reato di incendio doloso.
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