Giudiziaria, Catania: due operazioni in tema di abuso edilizio ed evasione fiscale


Pubblicato il 13 Marzo 2015

dalla Procura della Repubblica di Catania:

“sequestro complesso residenziale “La Collinetta” a San Gregorio di Catania

Su direttive del Procuratore Capo di Catania dr. Giovanni Salvi e coordinati dal Sostituto Procuratore dr. Giuseppe Toscano, gli uomini della sezione di Polizia Giudiziaria del Corpo Forestale dello Stato hanno posto sotto sequestro preventivo il nuovo complesso immobiliare  “ La Collinetta”, sito in viale Europa nella periferia di San Gregorio di Catania. Il provvedimento è stato emesso dal G.I.P. dr.ssa Rizza. Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato, unitamente ai colleghi del Corpo Regionale, hanno apposto i sigilli l’undici febbraio scorso all’intero stabile costituito da una trentina di unità immobiliari, ormai in fase di ultimazione lavori, del valore commerciale che si stima attorno ai 7 milioni di euro.

Gli agenti hanno infatti accertato numerose violazioni alla normativa edilizia vigente. Il residence  è stato realizzato in gran parte su quattro piani fuori terra, oltre ad un piano sottotetto, in una zona ove il vigente Piano Regolatore Comunale consente al massimo l’edificazione di due piani. Ciò sulla base di una concessione edilizia che si reputa illegittima. In sostanza in un’area in cui tutte le abitazioni circostanti sono costituite da due piani, grazie all’escamotage di indicare in progetto il piano terra ed il primo piano come piani interrati, sfruttando una pendenza del terreno, è stato realizzato un grande complesso immobiliare che per gran parte della sua estensione si erge su quattro piani.

Il disegno dei proprietari committenti e del direttore dei lavori si è palesato quando gli agenti accertavano che all’interno dei dichiarati garage e locali tecnici vi erano già tutte le predisposizioni e gli allacci per acqua, luce, gas, per i termosifoni e gli scarichi per cucine e bagni. Si stava realizzando una modificazione della destinazione d’uso sia nei “garage”, posti al primo piano, sia nei locali tecnici nei sottotetto. In un caso addirittura un appartamento al piano sottotetto appariva già arredato con soggiorno, cucina e bagno completi.

In sostanza le altezze, le tramezzature interne, gli impianti: era già tutto pronto perché tali piani fossero destinati a civili abitazioni. In violazione sia della concessione rilasciata, sia della legislazione sull’edilizia.

Inoltre la Forestale ha accertato che le agenzie immobiliari incaricate dai proprietari della vendita degli appartamenti proponevano nel loro sito internet le singole unità immobiliari su due livelli, come se fossero entrambe abitabili, e nelle piantine allegate vi erano già riportati i bagni, completi di tutti gli accessori, nei garage e nei sottotetto. Si proponevano appartamenti posti su due livelli collegati da una scala interna ove al piano inferiore, nel garage, era prevista una zona giorno con servizio.

Nel registro degli indagati sono stati iscritti sia i rappresentanti legali delle due società proprietarie del complesso immobiliare che il direttore dei lavori e progettista dell’opera.

Si conferma l’impegno della Procura della Repubblica di Catania nel contrasto e nella repressione dei reati ambientali, e di abuso edilizio in particolare, che già da qualche anno ha condotto ad importanti risultati sul fronte delle demolizioni nella Provincia Etnea.”

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dal comando provinciale della Gdf di Catania:

 “GUARDIA DI FINANZA, CATANIA: EVASIONE FISCALE, ESEGUITO DECRETO DI SEQUESTRO PER OLTRE 7,5 MILIONI DI EURO A UN NOTO IMPRENDITORE.

I finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di 7,7 milioni di euro nei confronti del titolare di una nota società catanese, operante nel settore dell’abbigliamento, in ragione dell’omesso versamento di imposte negli anni dal 2010 al 2012.

L’attività d’indagine trae origine da una segnalazione inoltrata dall’Agenzia delle Entrate di Catania alla locale Procura della Repubblica relativa al consistente debito tributario non onorato dalla società, peraltro posta in liquidazione nel 2013.

Da qui le conseguenti analisi, svolte dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Catania secondo il modulo organizzativo concordato fra la Sezione criminalità economica della Procura, l’Agenzia delle Entrate e la stessa Guardia di Finanza di Catania, mirate all’individuazione di beni da sottoporre a sequestro.

Tali attività, coordinate dai magistrati del pool per i “reati contro il patrimonio”, hanno permesso, sin da subito, di accertare che l’amministratore della società – un noto imprenditore etneo – non era intestatario di beni sufficienti a onorare il consistente debito erariale.

I successivi approfondimenti, orientati all’individuazione di ulteriori beni mobili e immobili comunque riconducibili all’indagato, hanno permesso di appurare che questi aveva, di fatto, continuato a gestire direttamente un rilevante patrimonio immobiliare composto da diciassette proprietà, tra immobili e terreni, tra cui due abitazioni sull’isola di Vulcano.

Partendo dall’analisi delle cessioni immobiliari effettuate dall’imprenditore nel corso degli anni, i finanzieri sono, infatti, risaliti a un trust, costituito nel 2014, al quale erano stati intestati tutti i predetti beni, allo scopo evidente di sottrarli alle procedure esecutive di recupero del credito erariale.

Il conferimento dei beni al trust è, peraltro, avvenuto ad un importo ampiamente sottostimato (30.000 euro) in rapporto al valore dei beni immobili conferiti.

A conclusione delle indagini, su richiesta della locale Procura della Repubblica, il G.I.P. presso il Tribunale etneo ha disposto il sequestro di ogni bene nella disponibilità dell’amministratore, nei limiti del profitto tratto dai reati tributari.

Oltre ai beni immobili conferiti al trust i militari hanno, pertanto, sequestrato autoveicoli, conti correnti e quote sociali riconducibili all’indagato il quale, in relazione alla condotta tenuta, risulta oggi indagato, oltre che per il reato di omesso versamento di imposte, anche per sottrazione fraudolenta dei beni alle procedure esecutive dell’amministrazione finanziaria.”

 


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