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Giudiziaria, Catania: ecco il primo grado di “Scarface”
Pubblicato il 14 Gennaio 2019
E’ arrivata la sentenza di primo grado dell’inchiesta “Scarface”. La prima sezione del Tribunale di Catania, presieduto da Roberto Passalacqua, ha emesso il verdetto di una vicenda cominciata nel 2014.
L’inchiesta della Guardia di Finanza, coordinata dal Pm della Dda Andrea Bonomo, si era incentrata sugli affari di alcune imprese e i presunti legami con il clan Mazzei.
Il Tribunale ha escluso per quasi tutti gli imputati l’aggravante mafiosa ed ha emesso sentenza di non luogo a procedere nei confronti di Nuccio Mazzei per l’accusa di associazione mafiosa. Il boss è stato già giudicato per lo stesso reato nel processo “Target”.
Il boss dei “Carcagnusi” (è figlio di Santo detto appunto ” ‘u carcagnusu”) è stato condannato a tre anni e sei mesi per l’accusa di intestazione fittizia di una discoteca. Al cugino di Mazzei, Lucio Stella il collegio ha riconosciuto la continuazione con un’altra sentenza e lo ha condannato a due anni come aumento della pena già comminata. Il luogotenente della Guardia di Finanza Francesco Caccamo è stato condannato a tre anni e sei mesi di reclusione.
Ecco il dettaglio: il Tribunale di Catania ha condannato Sebastiano Mazzei a 3 anni e sei mesi, Francesco Caccamo a 3 anni e 6 mesi, Francesco Ivano Cerbo a 8 anni, William Alfonso Cerbo a 14 anni e 3 mesi, Cirino Antonino D’assero a 3 anni e 6 mesi, Angelo Finocchiaro a 4 anni e 7 mesi, Rosario Guarnaccia a 3 anni e 6 mesi, Carmelo Panebianco a 2 anni e 6 mesi, Lucio Stella, 2 anni (riconosciuto come aumento ad altra condanna). Sentenza di assoluzione per Gaetano Cantarella, Gabriele Santi Di Grazia, Michele Di Grazia con la formula per non aver commesso il fatto. Klizia Cerbo, Monica Ciaravolo, Letteria Di Paola, Massimo Ippolito sono stati assolti invece perché “i fatti non costituiscono reato”. Il Tribunale fa ordinato la confisca del patrimonio sequestrato a William Cerbo e il dissequestro e la restituzione degli altri beni. Sono stati fissati in 90 giorni i termini per il deposito delle motivazioni.
I legali di William Alfonso Cerbo hanno rilasciato la seguente dichiarazione: “gli avvocati Giuseppe Passarello ed Alessandro Coco, preso atto della sentenza pronunziata dal Tribunale di Catania 1^ Sez. Pen. nei confronti del proprio assistito Cerbo William Alfonso, riservano ogni approfondita valutazione al momento del deposito delle motivazioni, osservando pero’, sin d’ora, che l’assoluzione pronunziata per il reato di estorsione pluri-aggravata addebitata al predetto Cerbo e l’esclusione dell’aggravante dell’aver agito per agevolare l’associazione Mazzei, appaiono assolutamente distoniche rispetto alla ritenuta appartenza dello stesso al clan.
In ogni caso, preannunziano la proposizione di appello avverso la citata sentenza per tutti i capi per i quali é stata pronunziata condanna”.
Inoltre, ” l’Avv. Alessandro Coco, inoltre, per Cerbo Francesco Ivano esprime ampia soddisfazione per aver correttamente il Tribunale assolto il predetto dal reato di associazione mafiosa e per l’esclusione dell’aggravante dell’aver agito per agevolare il clan Mazzei.
In ogni caso, preannunzia appello per la condanna inflitta in ordine a tutta una serie di reati di intestazione fittizia, per i quali, in fase cautelare , giá la Suprema Corte di Cassazione ed il Tribunale del Riesame in sede di rinvio ebbero ad annullare totalmente l’ordinanza di custodia cautelare in carcere in favore di Cerbo Francesco Ivano”.
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