Il Tribunale di sorveglianza di Catania (Presidente Monica Marchionni) ha disposto l’affidamento in prova per Mario Giuseppe Scinardo, condannato in via definitiva a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa nel processo “Iblis” e che proprio ieri si è visto annullare dalla Corte di Appello di Catania la confisca di duecento milioni di beni a lui riconducibili.
Il collegio ha accolto la tesi difensiva dei suoi legali, gli avvocati Francesco Antille e Giampiero Torrisi, secondo la quale, in sintesi, dopo ogni chiarimento in sede processuale, non sarebbe necessario mantenere le preclusioni tipiche del reato risconosciuto all’imputato. Scinardo ora potrà tornare a casa, seguendo però una serie di prescrizioni disposte dal Tribunale di sorveglianza.
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