Giudiziaria, Catania: indagine su voti e anziani in ospizio a S.Agata Li Battiati, sette rinvii a giudizio e un abbreviato

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Sette rinvii a giudizio -davanti ai giudici della prima sezione penale del Tribunale di Catania, in composizione monocratica, l’11 gennaio 2021- un abbreviato -il 5 novembre prossimo- così si è conclusa l’udienza preliminare dell’indagine sul voto di alcuni anziani, ricoverati in una casa di cura di S. Agata Li Battiati, “scoppiata” sui media nel novembre 2017, all’indomani delle elezioni regionali. Nell’ambito della stessa indagine, era stato indagato anche l’on. Luca Sammartino del Pd, per il quale a metà giugno scorso è arrivata l’archiviazione.

Sono stati rinviati a giudizio dal Gip del Tribunale di Catania Marina Rizza Angelo Santi Borzì, presidente della struttura “Maria Regina” di S. Agata Li Battiati, Adalgisa Stella, O.S.A. -operatore socio assistenziale- In servizio presso la struttura, Carmela Maria Grazia Cutuli, O.S.A. -operatore socio assistenziale- In servizio presso la struttura, Giuseppina Piraneo, assistente sociale, Roberta Abate, Giulia Viscuso e Caterina Santa Maugeri, presidente e scrutratrici di seggio della sezione elettorale n.2/S di S. Agata Li Battiati.

Borzì, Stella, Cutuli e Piraneo devono rispondere di violazioni DPR 570/60 in materia elettorale, mentre Abate, Viscuso e Maugeri di falso, oltre a violazione del DPR elettorale. Matteo Mirone, presidente di seggio elettorale n.2 di S.Agata Li Battiati, deve rispondere, in abbreviato, anche lui di falso, oltre che di violazione del DPR elettorale.

Ricapitoliamo:

la Procura della Repubblica, a firma del Capo dell’Ufficio Carmelo Zuccaro e del sostituto Fabio Saponara, aveva chiuso le indagini, con queste determinazioni: ad otto indagati era stata contestata, a vario titolo, violazioni in tema elettorale del Decreto del Presidente della Repubblica 570 del 1960 e per alcuni ipotesi di falso. Nel primo caso “…perchè, con più condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, in concorso morale e/o materiale tra loro e con ignoti, Borzì (Angelo, ndr) in qualità di presidente della struttura Maria Regina che peraltro materialmente chiedeva l’istituzione di un seggio speciale presso la struttura di cui è l.r., Piraneo Giuseppina in qualità di assistente sociale in servizio presso la struttura Maria Regina e incaricata di seguire e predisporre tutte le pratiche necessarie all’istituzione del seggio elettorale della sezione 2/S presso la struttura medesima e a garantire la possibilità agli ospiti ivi degenti di votare presso la stessa sezione 2/S, la Stella (Adalgisa, ndr) e la Cutuli (Carmela Maria Grazia, ndr) in qualità di O.S.A. (operatrici socio-assistenziali, ndr) in servizio presso la struttura, che hanno materialmente accompagnato gli ospiti all’interno della cabina elettorale e materialmente hanno apposto il voto in luogo di degenti stessi, falsificando le ‘dichiarazione di elettore attestante la volontà di esprimere il voto nel luogo di cura’ e le ‘richiesta di duplicato della tessera elettorale’ aventi firme apparenti degli ospiti della struttura Maria Regina inducevano in errore i funzionari responsabili degli uffici elettorali di Sant’Agata Li Battiati, di Catania e di altri Comuni della provincia che rilasciavano false autorizzazioni al voto presso il seggio elettorale della sezione 2/S…”. Questo al Capo A.

Agli stessi indagati era contestata “perchè, con più condotte esecutive del medesimo disegno criminoso, in più persone riunite in concorso morale e/o materiale tra loro, nelle qualità di cui al capo A), con artifici e raggiri e comunque con mezzi illeciti, atti a diminuire la libertà degli elettori, tra cui quelli di cui ai capi A) e C) nonché mettendo all’interno della struttura solo manifesti elettorali e fac-simile di schede elettorali con il nome del Sammartino e, ancora, mostrando fino alla sera prima dell elezioni agli anziani ospiti della struttura Maria Regina un fac-simile della scheda elettorale per ricordare loro chi e come dovevano votare, esercitavano pressioni per costringere gli ospiti della struttura Maria Regina a votare in favore di Luca Sammartino…”

Al Capo C, le stesse persone sono state indagate “perchè, con più condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, in concorso morale e/o materiale tra loro e con ignoti, nelle qualità di cui al capo A), falsificavano le schede elettorali di Gobbi Maria Assunta e Pezzillo Giuseppe apparentemente votate dagli stessi, ospiti della struttura Maria Regina, presso il seggio elettorale della sezione 2/S ivi costituito”.

A Matteo Mirone sono state contestate violazioni del Dpr presidenziale e un’ipotesi di falso “perchè in qualità di presidente del seggio della sezione elettorale n.2 di Sant’Agata Li Battiati alterava i verbali delle operazioni di voto della sezione 2 e della sezione 2/S indicando un numero falso di schede non votate presso il seggio elettorale speciale 2/S, istituito presso la struttura Maria Regina e restituite al seggio della sezione 2; in particolare indicava che le stesse erano 17 e non 16”.

Analoghe contestazioni la Procura rivolgeva a tre donne, Roberta Abate, Giulia Viscuso e Caterina Santa Maugeri “perchè, con più condotte esecutive del medesimo disegno criminoso, in qualità di presidente e scrutatrici di seggio della sezione elettorale n. 2/S di Sant’Agata Li Battiati formavano falsi registri non indicando e non dando atto che gli elettori venivano accompagnati all’interno della cabina elettorale, ivi approntata, dalla Stella e dalla Cutuli”.

In questa indagine sono indagate, quindi, nove persone, fra cui dipendenti della casa di cura e componenti del seggio “speciale” dove sarebbe avvenuto il voto al centro dei sospetti.

Il caso era scoppiato con la pubblicazione sui social network di un video ripreso da un cittadino recatosi in Municipio per verificare se la propria madre, ricoverata in una casa di cura, avesse votato.

Una circostanza confermata dal personale dell’ufficio elettorale, che, nel filmato, mostrava tutti i documenti al figlio della donna.  Ma l’autore del video sosteneva che la madre -88 anni e a letto da diversi anni- fosse stata fatta votare senza il consenso dei figli.

Secondo l’uomo, i voti della madre e di altri anziani interdetti sarebbero andati al candidato del Pd Luca Sammartino.

La vicenda era finita anche sugli schermi di “Striscia la notizia”, con l’inviata del Tg satirico Stefania Petyx che aveva intervistato proprio il figlio della donna.

All’epoca dei fatti, Sammartino aveva così replicato: “i miei voti sono frutto di tutti i contatti che ho col territorio e con le associazioni universitarie, il resto è solo invenzione. E a chi esagera dico che sono stanco della macchina del fango, prendo le distanze da tutto questo e querelo”.

La Procura della Repubblica di Catania aveva acquisito il video e una denuncia presentata ai carabinieri di Gravina, aprendo un’inchiesta.

Nel collegio difensivo ci sono, fra gli altri, gli avvocati Luca Mirone, Francesco Antille, Claudio Galletta, Angela Chimento e Marco Navarria.

 

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