“Questo non è amore”. Il motto della campagna permanente di sensibilizzazione promossa dalla Polizia di Stato ha scandito i diversi momenti di riflessione programmati dalla Questura di Catania per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Questa mattina, nell’Aula delle Adunanze del Palazzo di Giustizia, la Polizia di Stato e l’Ordine […]
GIUDIZIARIA, CATANIA: LA CHIESA PROPRIETARIA CONTRO UN OCCUPANTE RESISTENTE
Pubblicato il 10 Ottobre 2016
di iena pia e solidale marco benanti
Da una parte c’è un “signor nessuno” Stefano Bonnici, 49 anni, da Catania, una vita al confine fra il “giusto e l’ingiusto” (secondo la cultura e la legalità dominante), dall’altra la Chiesa catanese, questa volta nella sua faccia non di “pastore di anime e di solidarietà”, bensì di ordinaria proprietaria. I due soggetti sono avversari in Tribunale: uno, Bonnici è imputato (di invasione di proprietà e di furto di energia elettrica), l’altra è parte civile. Accanto alla Chiesa, contro Bonnici, è anche l’istituto Diocesano Sostentamento del Clero.
La vicenda risale al periodo 2010-2011, quando dai soggetti che ritengono lesi dalla condotta di Bonnici sono state sporte le relative querele. Cosa avrebbe fatto l’imputato? Avrebbe, in sostanza, “occupato” senza titolo le proprietà: in primis la Chiesa di Santa Maria dell’Idria, all’Antico Corso.
Davide contro Golia? Da un anno, il processo –in sede penale- va avanti: nell’ultima udienza c’è stato un piccolo “colpo di scena”. Quale? Padre Vincenzo Fatuzzo, legale rappresentante dell’Istituto Diocesano Sostentamento del Clero, è stato sentito dal giudice Oliva e dalle parti contrapposte (per la parte civile l’avv. Salvo Leotta, per l’imputato l’avv. Matteo Bonaccorsi).
E cosa è accaduto? Che, incalzato dalle domande della Difesa, il sacerdote ha mostrato di non ricordare esattamente la collocazione delle proprietà che rappresenta. In sostanza, la Chiesa dell’Idria e, in particolare, i locali adiacenti (dove sarebbe avvenuto il misfatto dell’ occupazione di Bonnici) dove sono: al numero civico 16, al 18 o al 14? Di fronte all’imbarazzante situazione, è stato deciso di rinviare tutto: il sacerdote dovrà verificare le proprietà che rappresenta e dopo sarà sentito nuovamente, il 14 dicembre, in aula.
Nel frattempo, Bonnici e gli enti religiosi catanesi sono stati avversari in sede civile: dove hanno vinto i secondi. Con tanto di sfratto intimato all’uomo: deve andarsene da quei locali. Santi, o meglio non di suo proprietà. Lui non vuole: e così è finito ai “domiciliari” con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale.
Seguiremo gli sviluppi della vicenda.
Lascia un commento