di iena assonnata marco benanti Preso dalle sue quotidiane “direttrici di vita” (il libretto degli assegni e il santino di Sant’Agata) il catanese”sperto” forse non vede alcune cose. Alcune cose evidenti, palesi, e anche un po’ ridicole. Quelle che accadono a Palazzo e nell’amministrazione pubblica. Malgrado la “visione onirica-mediatica”, Catania continua ad essere una “città […]
Giudiziaria, Catania: oggi udienza processo malagestione Iacp. Mentre in istituto accade che…
Pubblicato il 13 Giugno 2014
Stamane appuntamento in Tribunale. E noi facciamo il punto della situazione su altri aspetti che…
di iena senza casa popolare
ULTIMORA: PROCESSO RINVIATO AL 26 SET
Oggi, a Palazzo di “giustizia” ritorna il processo (vedi link)
http:www.ienesiciliane.it/articolo.php?aid=4276
ma cosa accade in istituto?
Clamoroso allo Iacp! E’ il caso di dire parafrasando la celebre locuzione di Sandro Ciotti a “Tutto il calcio minuto per minuto”, dopo un anno e mezzo di assenza ritorna in qualità di commissario ad acta il mitico ing. Antonio Leone. Uomo per tutte le stagioni, molto vicino al lombardismo negli anni d’oro dell’ex governatore condannato a sei anni e otto mesi per concorsoesterno in associazione mafiosa e di voto di scambio, non è stato dimenticato. Il neo assessore alle Infrastrutture Domenico Torrisi, ha forse voluto premiarlo per i “notevoli” risultati raggiunti durante i tre anni di incarico come Commissario Straordinario allo Iacp di Catania, dal 2009 al 2012?
Tra le “perle” inanellate durante l’indimenticabile triennio figura anche una denuncia alla Procura della Repubblica da parte dell’allora Assessore Pietro Carmelo Russo, con relativa minaccia di licenziamento dall’incarico, per la “lentezza” e la “dilazione dei tempi per rimuovere dalla carica di direttore generale, il leggendario dott. Schilirò Rubino Santo, rinviato a giudizio per truffa, abuso d’ufficio e falso ideologico. Durante la sua pessima gestione dell’istituto, ci sarebbe stato un danno erariale di oltre 30 milioni di euro. Ebbene, il nostro Leone faceva di tutto o quasi per non schiodare dalla poltrona il suddetto personaggio, convocando più volte il collegio di difesa per esprimere “pareri” e quant’altro, forse per dilazionare i tempi? Peccato che, come scoperto in seguito il collegio di difesa dello Iacp era probabilmente “viziato”, cioè non era stato regolarmente costituito da alcuna delibera commissariale, Leone aveva semplicemente “dimenticato” di farla. Però l’allegra compagine che operava allo Iacp non “dimenticava” di pagare profumatamente i ben 5 avvocati che componevano lo stesso collegio di difesa.
Uno di questi, l’avvocato Tommaso Tamburino, in seguito, è stato incaricato, sempre dall’ineffabile Leone, di costituirsi parte civile per conto dello Iacp nel processo contro Schilirò e ben altri quattro dipendenti dello stesso Iacp. Con questo curriculum come non si poteva rinominare commissario l’ing.Leone?
Fatto sta che appena il giorno seguente alla nomina a commissario ad acta per soli sessanta giorni, si è premurato a nominare direttore generale, per ben tre anni, l’architetto Calogero Punturo, un dirigente che negli ultimi anni è stato in quasi tutti gli Iacp della Sicilia orientale, ricoprendo svariati incarichi dirigenziali e facendo parte di vari nuclei di valutazione (organismi che hanno il compito di valutare le performance dei dirigenti), compreso lo stesso Iacp di Catania.
Nel 2011, il Punturo, in qualità di consulente esterno allo Iacp di Messina, ha sottoscritto un accordo dove venivano liquidati ben 733. 500 euro a tre dirigenti che avevano un contenzioso con l’Ente. Successivamente veniva incaricato dallo stesso Iacp messinese come dirigente in comando dell’area contabile e segretario dell’organismo di valutazione interno dei dirigenti. Dopo alcuni giorni dalla nomina, il neo direttore si è premurato gentilmente di inviare in “missione” a Roma, il commissario Leone, insieme al dirigente dell’area contabile, dott. Marco Cannarella, anch’esso ad interim per pochi mesi, per partecipare nientepopodimenoche ad una conferenza della Federcasa, con relative spese di aereo, albergo, ristoranti e taxi per ben due giorni, malgrado il bilancio 2014 non sia stato ancora approvato e l’ente si trovi ad operare in regime di esercizio provvisorio. Il tutto, ovviamente, a carico della collettività.
Pare proprio che l’allegra gestione dello Iacp non sia destinata a conoscere battute d’arresto. Il neo direttore continua a mantenere nel delicato compito di capo servizio contratti e protocollo generale, il funzionario Adele Fiorello, sotto processo per truffa in concorso con lo Schilirò ed ha avuto la brillante idea di incaricare, tramite un “progetto “di svariate migliaia di euro, altri due dipendenti (Caruso Giuseppe e Sicali Orazio) rinviati a giudizio con l’accusa di reati contro lo stesso Iacp, per il recupero della morosità dei locali commerciali. L’infelice scelta ha anche risvolti tragicomici: entrambi i dipendenti, infatti, risultano a loro volta morosi nei confronti dell’Istituto per diverse migliaia di euro dovuti per la detenzione di case e botteghe dell’istituto (sic!). Sicali, inoltre, benché risulti sotto processo per illegittima assegnazione di un alloggio popolare, è stato addirittura incaricato di fare “accertamenti” sulla posizione locatari degli esercizi commerciali, in cerca di possibili occupanti abusivi. Il controllato che diventa controllore! Questi, solo alcuni degli esempi poco edificanti di mala gestione che non accusa alcuna discontinuità con la precedente amministrazione. Dopo aver illuso i siciliani, il governo Crocetta ha fatto retromarcia e si è premurato di ristabilire gli equilibri politici tornando allo status quo: il caso dello Iacp catanese è uno degli esempi più eclatanti.
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