comunicato della questura:
“nella mattinata odierna, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, personale della Squadra Mobile ha dato esecuzione ad ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Catania, nei confronti di nr. 41 persone, traendo in arresto:
1) ANFUSO Tiziana, (cl.1976);
2) APERI Sebastiano Orazio, (cl.1994) – pregiudicato;
3) BATTAGLIA Carmelo, (cl.1971);
4) BATTAGLIA Giovanni, (cl.1969);
5) BATTAGLIA Luigi Giuseppe, (cl.1973) – pregiudicato – in atto sottoposto agli arresti domiciliari;
6) CANTONE Mario, (cl.1988) – pregiudicato;
7) CANTONE Salvatore, (cl.1988) – pregiudicato;
8) CAMBRIA Andrea, (cl.1963) – pregiudicato;
9) CAMMARATA Rosario Fabio,(cl.1974) pregiudicato – in atto sottoposto agli arresti domiciliari;
10) CARUSO Salvatore, (cl.1975) – pregiudicato;
11) CASTAGNA Orazio, (cl.1987) pregiudicato – in atto sottoposto agli arresti domiciliari;
12) CASTAGNA Santo, (cl.1992) detto “marocchino” – pregiudicato;
13) COLUCCI Pasquale,(cl.1974) – pregiudicato;
14) CRISAFULLI Vincenzo, (cl.1980) – pregiudicato;
15) DONATO Mario, (cl.1972) detto “batteria” – pregiudicato – in atto sottoposto agli arresti domiciliari;
16) FARINA Francesco, (cl.1953) detto “Francu ‘u bastaddu” – pregiudicato – già detenuto;
17) FERLITO Venerina, (cl.1973) – pregiudicata;
18) FERLITO Giuseppe, (cl.1971) – pregiudicato – già sottoposto agli arresti domiciliari;
19) GAMBERO Alfio, (cl.1976) – pregiudicato – già detenuto;
20) GERBINO Mario, (cl.1968) – pregiudicato – già detenuto;
21) GIUFFRIDA Michele, (cl.1972) – pregiudicato – già detenuto;
22) GRAZIANO Giuseppe Nicolò, (cl.1992);
23) GUZZETTA Angelo, (cl.1956) – pregiudicato, sottoposto alla Sorveglianza Speciale di P.S.;
24) LA FARINA Antony, (cl.1991) – pregiudicato;
25) LA SPINA Arcangelo Roberto, (cl.1975) – pregiudicato;
26) LANZAFAME Girolamo Massimo, (cl.1967) – pregiudicato – già sottoposto agli arresti domiciliari;
27) MAUGERI Giovanni, (cl.1975) – pregiudicato – già detenuto;
28) MIRABELLA Giovanni, (cl.1980) – pregiudicato – già detenuto;
29) PERI Achille, (cl.1972) – pregiudicato – già detenuto;
30) PETRALIA Gaetano, (cl.1979) – pregiudicato – già sottoposto agli arresti domiciliari;
31) PITTERA’ Antonino, (cl.1962);
32) PIZZARELLI Dolores Anna Maria, (cl.1966);
33) RAPISARDA Salvatore, (cl.1983) – pregiudicato – già detenuto;
34) SANGIORGIO Salvatore Massimiliano, (cl.1971), già detenuto;
35) TUDISCO Bernardo Alessandro, (cl.1974) – pregiudicato;
36) TUDISCO Piero, (cl.1981);
37) TUDISCO Salvatore, (cl.1973) inteso “Bla bla” – pregiudicato;
38) VECCHIO Salvatore, (cl.1991) – pregiudicato – già sottoposto agli arresti domiciliari,
ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, intestazione fittizia di beni, con l’aggravante della modalità e finalità mafiosa (art. 7 Legge 203/91).
La misura cautelare accoglie gli esiti di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia nell’arco temporale marzo 2012 giugno 2013, che hanno evidenziato un ingente traffico di sostanze stupefacenti del tipo marijuana, cocaina ed eroina, nel popolare rione di Librino, con epicentro in un palazzo di edilizia popolare ubicato in viale Moncada nr. 16, ove era stata allestita una fiorente “piazza di spaccio”.
Le indagini tecniche, corroborate dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia e da attività di p.g. di tipo tradizionale, hanno evidenziato come al viale Moncada 16 operassero tre distinte “piazze di spaccio” facenti capo a tre diverse organizzazioni criminali di stampo mafioso: la prima, promossa dai fratelli Salvatore e Bernardo Alessandro TUDISCO e da GUZZETTA Angelo, riconducibile alla cosca Cappello – Bonaccorsi, la seconda promossa da BATTAGLIA Giovanni, collegata all’associazione Santapaola – Ercolano e l’ultima, diretta da RUSSO Mario, coadiuvato dai nipoti Mario e Salvatore CANTONE, riferibile ai Cursoti Milanesi.
Le “piazze di spaccio”, poste in una privilegiata posizione naturale e favorita dall’architettura del complesso edilizio, erano protette da un articolato sistema di tipo militare di vedette, unico dato comune alle tre organizzazioni criminali che per il resto gestivano il traffico in maniera assolutamente autonoma con uomini e mezzi diversi attraverso la consolidata architettura composta da pusher e custodi che consentiva, alle tre distinte organizzazioni, introiti giornalieri di circa 30.000 euro.
I tre distinti gruppi hanno evidenziato una propria identità ed un organigramma ben delineato con l’esistenza di soggetti che si occupavano della chiusura dei conti sulla piazza, della cd. “resa” e della gestione di una cassa comune, ove confluivano gli incassi dell’illecita attività utilizzati per il pagamento degli stipendi degli associati e per il sostentamento economico delle famiglie dei detenuti.
Singolare l’attività di spaccio svolta dal gruppo capeggiato dai TUDISCO che, previa riscossione del corrispettivo, cedevano ai clienti lo stupefacente richiesto, senza soluzione di continuità, a mezzo di secchi di plastica legati a corde calate dai piani più alti dello stabile di viale Moncada. Le immagini, quanto mai esplicite, forniscono prova che gli indagati si facessero aiutare nello spaccio da soggetti minorenni.
Nel medesimo provvedimento il G.I.P. ha disposto il sequestro preventivo di nr. 2 fabbricati, nr.1 terreno un’impresa individuale (chiosco -bar), numerosi conti correnti bancari e/o postali, nr. 6 autovetture, nr. 3 motoveicoli.
Nel corso delle perquisizioni eseguite a corollario dell’esecuzione della misura restrittiva, all’interno dell’abitazione di TUDISCO Bernardo Alessandro sono stati rinvenuti e sequestrati oltre 30.000 euro.
Tre destinatari della misura restrittiva si sono resi irreperibili e sono attivamente ricercati.
Alla fase esecutiva hanno partecipato oltre 300 unità della Polizia di Stato, tra cui equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Sicilia Orientale, unità del Reparto Volo di Reggio Calabria, unità cinofile e personale delle Squadre Mobili siciliane.
Espletati gli adempimenti di rito, gli arrestati sono stati associati presso le locali case circondariali e presso altre carceri siciliane a disposizione dell’A.G.
L’operazione è stata denominata “Fort Apache”.”
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