La variante della concessione demaniale marittima richiesta dalla società La Tortuga Srl nel porticciolo di Ognina, a Catania, è stata rilasciata legittimamente dalla Regione Siciliana anche in seguito a decisione del Tar etneo e non avendo ricevuto formalmente dall’amministrazione comunale, dopo ripetuto sollecito e attraverso i canali procedurali previsti, una richiesta concorrente sul portale del […]
Giudiziaria, Catania, processo Raffaele Lombardo: sentenza il 19 febbraio. E spunta intercettazione ambientale nell’ufficio di Mario Ciancio…
Pubblicato il 15 Gennaio 2014
Udienza importante, con novità rilevanti…di iena giudiziaria
Il processo, in abbreviato, contro l’ex presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo -imputato di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio aggravato- si concluderà il 19 febbraio, con la sentenza di primo grado. La notizia è arrivata al termine dell’udienza di oggi, davanti al Gup Marina Rizza: il giudice ha, tra l’altro, acquisito (la Difesa si era opposta) intercettazioni ambientali registrate, a quanto pare, il 25 luglio del 2008 dentro l’ufficio dell’editore Mario Ciancio Sanfilippo. Presenti l’editore Mario Ciancio, Raffaele Lombardo all’epoca presidente della Regione, il socio (all’epoca dei fatti) di Ciancio, già parlamentare europeo Vincenzo Viola e gli acquirenti del centro commerciale, estranei all’inchiesta. Trascrizione che si trova negli atti nel procedimento per concorso esterno all’associazione mafiosa al direttore e editore Mario Ciancio.
Al centro dell’incontro ci sarebbe la richiesta di un intervento amministrativo, a quanto pare una questione di variante del piano esecutivo.
A ricostruire tutta la vicenda davanti al Gup, Marina Rizza, il pm Antonino Fanara che ha ripercorso l’attività politica dell’ex governatore quanto ricopriva ancora la carica di vice sindaco del comune di Catania. Secondo l’accusa, le voci registrare dalle cimici dimostrerebbero un nuovo collegamento tra il politico e il mega affare del centro commerciale, in contrada Pigno, a Catania, nato su terreni di proprietà di Ciancio. Il 20 marzo del 2013 Lombardo aveva già riferito ai magistrati quanto accaduto nel luglio del 2008 nell’ufficio dell’editore de “La Sicilia”.
La variante al piano regolatore urbanistico di Catania che trasformò quell’area da agricola a edificabile fu votata la sera del 25 febbraio del 2005 sotto la giunta dell’allora sindaco Umberto Scapagnini. A votarla, dopo la mezzanotte, quindici consiglieri comunali della maggioranza di centrodestra. Presenti 25 consiglieri, votanti diciannove, sei astenuti, quindici sì e quattro no. In consiglio, quella sera era presente anche il senatore Mimmo Sudano, vicesindaco e assessore con delega all’urbanistica. Quella mattina a scendere in piazza contro l’operazione, la Confcommercio. Contraria anche la Confesercenti, critica la Federconsumatori.Questa mattina sono state depositate anche gli atti di indagini disposte dal Gup Marina Rizza nel dicembre scorso affidate al Reparto Speciale dei carabinieri. La Difesa, tra l’altro, ha chiesto di ascoltare i responsabili del gruppo Auchan e di Salvini per chiedere agli stessi se Lombardo aveva mai chiesto si far lavorare gli imprenditori Basilotta o Incarbone, ma i pubblici ministeri si sono opposti. L’avvocato Alessandro Benedetti difensore di Raffaele Lombardo, a fine udienza ha detto: “questo è il primo caso in cui non sappiamo qual è la condotta che viene contestata a Lombardo”.
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