Al Leonardo Da Vinci, i rossazzurri piegano il Gela per 88-67 foto di Romano Lazzara. ALFA BASKET CATANIA 88 GELA BASKET 67 Alfa: Valastro, Gatta 12, Drigo 6, Torrisi 5, D’Aquino, Budrys 14, D’Augusta Perna, Patanè 14, Pappalardo 4, Janjusevic, Barbakadze 8, Abramo 25. All. Zečević. Gela: Musikic ne, V. Bernardo 3, Stanic 10, Julakidze, […]
Giudiziaria, Catania: respinta richiesta di patteggiamento per notaio Ciancico!
Pubblicato il 28 Settembre 2012
Udienza davanti al Gup per un caso che ha fatto clamore…Di iena giudiziaria Marco Benanti
Il Pm della Procura della Repubblica di Catania Tiziana Laudani non ha prestato il consenso -non ritenendo la pena congrua- alla richiesta di patteggiamento avanzata dalla Difesa del notaio Vincenzo Ciancico (nella foto), ex presidente dell’ordine dei notai: questo l’esito dell’ultima udienza davanti al gup Francesca Cercone, per il professionista accusato di falso, truffa e peculato.Nella scorsa udienza, prima della pausa estiva, il gup aveva accolto la costituzione di una decina di parti civili a fronte di una sessantina di parti lese che avrebbero versato al notaio quasi un milione di euro in meno di due anni. Tra queste c’e’ anche il Consiglio notarile, che si è costituto parte civile. Il notaio -aveva spiegato il suo difensore, il prof. Giovanni Grasso- ha già avviato le pratiche risarcitorie almeno per quanto riguarda le somme non corrisposte all’erario.
Il difensore aveva chiesto poi un rinvio dell’udienza, producendo una perizia secondo cui il notaio Ciancico si troverebbe in una condizione di salute difficile e tale da comportare una diminuita capacità di intendere e di volere. Il Pm nell’ultima udienza ha espresso parere negativo in ordine a questa richiesta della Difesa.Secondo l’accusa, l’insospettabile professionista avrebbe architettato un sistema quasi perfetto per integrare i suoi guadagni: avrebbe stipulato gli atti, facendosi consegnare le somme per le imposte dovute (registro, ipotecarie e catastali) e, invece di trasmettere all’agenzia delle entrate l’atto originale sottoscritto dai clienti, ne inviava uno falso – da lui stesso predisposto – inserendovi una falsa clausola con la quale il professionista autoliquidava le imposte secondo un regime fiscale agevolato nella maggior parte dei casi non spettante ai contraenti.
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