di iena giudiziaria
Quando ci furono gli arresti, nel maggio del 2013, il clamore si concentrò su di lui, Giuseppe Spampinato, 41 anni allora, catanese ma domiciliato a Vittoria. Un praticante avvocato al centro di un’operazione condotta dai carabinieri, in quanto ritenuto dalla Dda di Catania, con l’operazione “Fil rouge” inserito in una gang che avrebbe gestito un fiorente traffico di droga e armi.
Da pochi minuti si è conosciuto il verdetto di secondo grado, emesso dai giudici della terza sezione della Corte d’Appello di Catania (Presidente Lina Tafuri, a latere Fichera e Dagnino). L’Accusa aveva chiesto in primo e in secondo grado trent’anni di reclusione per Spampinato, difeso dall’avv. Michele Fazio.
I giudici hanno dichiarato inammissibile il ricorso della Procura della Repubblica “per tardività”. Spampinato, che in primo grado, in abbreviato, era stato condannato dal Gup Flavia Panzano ad otto anni e quattro mesi di reclusione (assolto dalle accuse di associazione per delinquere e traffico di droga, anche per l’aggravante dell’articolo 7, e condannato per spaccio di droga e traffico di armi), ha visto ridotto la pena a sette anni e a 36 mila euro di multa. Ridotta la pena anche per gli imputati Jelassi Fheti e Mnasser Younes, mentre l’imputato Giovanni Vespertino ha avuto una pena, quale aumento in continuazione, a tre anni e undici mesi di reclusione. Per il resto conferma del verdetto di primo grado.
Fra novanta giorni le motivazioni della sentenza.
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